Ad una settimana dal voto c’è molta incertezza su chi vincerà queste elezioni di Mid Term. I repubblicani sono sicurissimi di conquistare la maggioranza alla Camera e tentano di ottenerla anche al Senato. Il leader della minoranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy, ha già preparato i piani per la ripartizione delle Commissioni parlamentari. Il leader della minoranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell è più cauto, ma è confrontato da una situazione differente. Dei 35 seggi in palio per il Senato i democratici ne devono difendere solo 14, mentre i repubblicani ne devono difendere 21 e i candidati scaturiti dalle lotte intestine tra l’ex presidente Donald Trump e la leadership repubblicana del partito lasciano molto a desiderare.
I sondaggi predicono vittorie e sconfitte con margini minimi, di gran lunga inferiori alla possibilità di errore di ogni indagine demoscopica che normalmente è del 3%. Quest’anno poi c’è una nuova incognita: i pollster che effettuano i sondaggi hanno difficoltà ad analizzare le risposte delle persone interpellate perché non tutti dicono la verità sulle loro scelte. E poi i repubblicani sono divisi sui candidati scelti dal partito e quelli scelti da Donald Trump. Una divisione che dà incertezze. Non si riesce a capire se sia una tattica fuorviante organizzata dai partiti o il frutto delle paure elettorali in un clima politico così avvelenato. Sta di fatto che la repubblicana Liz Cheney fa campagna elettorale in favore dei candidati democratici in Michigan e in Arizona. Adam Kinzinger, altro repubblicano inviso all’ex presidente, fa invece campagna elettorale per un candidato indipendente nello Utah che ha sfidato il senatore repubblicano Mike Lee appoggiato da Donald Trump.
In Georgia, ad esempio, fino a due settimane fa i sondaggi davano il senatore in carica Raphael Warnock in vantaggio su Hershel Walker, fiero paladino del diritto alla vita. Poi, dopo che è esploso lo scandalo sui pagamenti effettuati a due sue ex compagne per farle abortire, la popolarità del candidato repubblicano sarebbe improvvisamente aumentata. Un fatto questo abbastanza incomprendibile. Nello stesso tempo i repubblicani hanno lanciato una massiccia campagna pubblicitaria negativa con il Senate Leadership Fund che utilizzando le riprese di due anni fa della telecamera del giubbotto antiproiettile di uno degli uomini della scorta del senatore democratico viene mostrata l’ex moglie di Raphael Warnock che afferma che l’ex marito avrebbe cercato di investirla pestandole un piede con una delle ruote dell’auto.
Un’inspiegabile accelerazione negativa su un avversario politico che secondo i loro sondaggi verrebbe sconfitto. Ma non solo. La Georgia è lo Stato che ha sigillato la sconfitta di Donald Trump alle presidenziali del 2020. Ed è lo Stato in cui l’ex presidente cercava di convincere il segretario dello Stato a “trovargli poco più di 7 mila voti” per farlo vincere. Ed è lo Stato dove è stata aperta una inchiesta giudiziaria sull’operato dell’ex presidente. I rapporti con il governatore Brian Kemp, che prima delle elezioni del 2020 erano ottimi, dopo che i voti non sono stati “trovati” si sono incrinati. Trump ha dato il suo appoggio politico ad Hershel Walker, ma Brian Kemp non lo ha fatto. Domani in aiuto di Kemp scenderà in Georgia l’ex vicepresidente Mike Pence. Anche Chris Christie si unirà a Kemp sulla pista alla fine di questa settimana.
In Nevada un’indagine condotta dal Nevada Independent/OH Predictive Insights ha rilevato che la senatrice democratica Catherine Cortez Masto e il Governatore Democratico Steve Sisolak sono entrambi in vantaggio (rispettivamente del 2% e del 4%) rispetto ai loro avversari repubblicani, l’ex procuratore generale Adam Laxalt e lo sceriffo della contea di Clark, Joe Lombardo.
In Arizona il senatore democratico Mark Kelly ha un vantaggio sul repubblicano Blake Masters dal 48% al 46%, mentre la candidata repubblicana per il posto di governatore, Kari Lake è in vantaggio sul segretario di Stato democratico Katie Hobbs dal 49% al 47%. Durante un comizio vicino Flagstaff lunedì sera Kari Lake si è fatta scherno dell’aggressione al marito della speaker della Camera Nancy Pelosi.
Il New York Times riporta che in questo Stato il candidato Libertarian al Senato, Marc Victor, si ritirerà dalla competizione nelle prossime ore e sosterrà il repubblicano Blake Masters nella speranza di non far vincere il democratico Mark Kelly. Ma la mossa arriva con molto ritardo perché il voto anticipato sia per posta che alle cassette elettorali è già stato avviato da una settimana. Sempre in Arizona v Governatore dell’Arizona: il candidato al governatore del GOP Kari Lake sembrava deridere l’attacco al marito della portavoce Nancy Pelosi durante un evento della campagna lunedì.
In Florida per la corsa al Senato la congrewoman democratica Val Demings ha lanciato il suo spot televisivo finale concentrandosi sulla sua biografia e avvertendo che il senatore repubblicano Marco Rubio è favorevole ad eliminare “la previdenza sociale e il Medicare”. In aiuto di Val Demings andrà domani il presidente Biden per una manifestazione nel sud della Florida.
In New Hampshire l’ex presidente Donald Trump ha inizialmente appoggiato il candidato al Don Bolduc, sottolineando in un post di Truth Social che Bolduc “era un forte e orgoglioso negazionista delle elezioni “. Una volta ottenuta la nomina del partito però Bolduc ha più volte rinnegato che le elezioni siano state vinte da Biden con i brogli e ha ottenuto l’appoggio del Comitato Senatoriale Nazionale Repubblicano per gli spot televisivi che di tutto parlano meno che dell’ex presidente.
Nello stato di Washington il senatore democratico Patty Murray sta lanciando il suo spot televisivo di fine campagna in uno Stato in cui le milizie dell’estrema destra sono particolarmente attive, legando la sua avversaria del GOP, Tiffany Smiley, al leader della minoranza al Senato Mitch McConnell.
In Michigan un nuovo annuncio di Get Michigan Working Again legato all’ex presidente Donald Trump ricorda i giorni delle restrizioni Covid, definendo l’attuale governatore Gretchen Whitmer una “ipocrita disonesta” per la sua gestione di tali politiche e sostiene Tudor Dixon, invisa al partito repubblicano.
In Oklahoma l’ex congressman repubblicano J.C. Watts ha annunciato il suo sostegno al candidato democratico Joey Hofmester per la carica di governatore che si è candidato contro Kevin Stitt appoggiato da Donald Trump.
Ed ecco che con questo intreccio di differenti interessi politici i sondaaggi lasciano un po’ il tempo che trovano.