È un crescendo di colpi di scena e di provocazioni che se non avesse come punto di scontro un’umanità fuggita dalla fame e dalle persecuzioni, sarebbe quasi comico. Gente disperata scappata da Haiti, dal Venezuela, dall’Honduras, entrata illegalmente negli Stati Uniti ammaliata dalle false promesse, almeno per quelli della Florida, di un posto sicuro per dormire, vitto e anche un lavoro. Proposte fatte da alcune donne per le strade di Miami e di Orlando frequentate dai “desperados” che si sono offerte di “aiutarli”. Ostaggi usati da due governatori che puntano su bassi istinti del loro elettorato per andare a caccia di consensi per la loro campagna elettorale.
L’idea l’ha avuta per primo il governatore del Texas, Greg Abbott, che ha cominciato a spedire decine di autobus carichi di immigrati illegali a Washington e New York e ultimamente anche a Chicago. Città da sempre considerate “santuari” dei clandestini, ma soprattutto perché hanno sindaci democratici che del “Pluribus Unum” dell’America che fu, ne hanno fatto un credo.
A rilanciare ci ha pensato il governatore della Florida, Ron DeSantis, che a novembre si presenterà alle elezioni sfidato dall’ex governatore e attuale congressman democratico Charles Christ. E da queste elezioni dipenderà molto anche del suo futuro politico perchè DeSantis non fa mistero di avere aspirazioni per la Casa Bianca.

Lo ha fatto mandando giovedi una cinquantina di immigrati non in regola con il visto d’ingresso negli Stati Uniti che nel disperata ricerca di un letto e di un lavoro sono stati adescati in una base militare, fatti salire su due aerei e scaricati nel piccolo aeroporto di Martha’s Vineyard, l’isola al largo della costa del Massachussetts. Un’isola chiamata “Democrats Haven”, amata da Jacqueline Kennedy, dove trascorrono le loro vacanze i Clinton e gli Obama. Un’isola molto caratteristica, piena di piccoli villaggi sul mare e grandi scogliere su cui sorgono due fari storici, senza turismo di massa, con stupende ville immerse nel verde abitata dai molti ricchi black liberals americani.
Dopo l’atterraggio i cinquanta passeggeri sono stati fatti scendere e i due aerei sono ripartiti abbandonandoli nel piccolo aeroporto. Oggi sono stati trasferiti nella base militare Joint Base Cape Cod, il presidio sull’Atlantico che ospita la Guardia Costiera e alcuni squadroni dell’Aeronautica militare e della Guardia Nazionale.
“La Florida – ha dichiarato la responsabile delle comunicazioni del governatore DeSantis, Taryn Fenske – conferma che i due voli con gli immigrati clandestini atterrati a Martha’s Vineyard fanno parte del programma di trasferimento dello stato per trasportare gli immigrati illegali nelle proclamate “città santuario”, ovvero quelle aperte all’immigrazione. “Stati come il Massachusetts, New York e la California faciliteranno meglio l’accoglienza di queste persone che hanno invitato nel nostro paese attraverso iniziative come gli ‘stati santuario’ “e il sostegno alle politiche delle frontiere aperte dell’amministrazione Biden”, ha affermato.

Il presidente Joe Biden ha criticato i due governatori accusandoli “di fare politica con gli esseri umani. Quello che stanno facendo è sbagliato. Non è americano. È sconsiderato”.
Il Washington Post in una opinione del Board Editoriale definisce “crudeli” le azioni di DeSantis. Il New York Times addossa le responsabilità all’attuale sistema immigratorio.
Il problema della regolamentazione dell’immigrazione rimane insoluto da decenni. Non è stato risolto né da democratici, né da repubblicani, quando avevano la maggioranza a Senato e Camera. E’ uno dei tanti problemi spinosi, come l’aborto, la riforma elettorale, la regolamentazione della polizia. Riforme che non riescono a superare lo scoglio dei 60 voti della maggioranza qualificata al Senato. Su tutti il problema dei Dreamers, i giovani portati illegalmente negli Stati Uniti quando erano bambini che nel 2012 vennero protetti da una legge varata da Obama. Legge poi abrogata da Trump nel 2017 che li ha lasciati in un limbo giudiziario. “Dobbiamo modernizzare le nostre leggi in modo che le aziende ottengano i lavoratori di cui hanno bisogno e le famiglie non debbano aspettare decenni per riunirsi” ha detto Biden. Ma le parole del presidente, anche se ottengono consensi, restano inascoltate dalla stragrande maggioranza dei parlamentari. E molti di loro, come Marjorie Taylor Greene, o Lauren Boebert, del blocco delle frontiere con il Messico, ma solo per quelle, in un cocktail di razzismo e xenofobia ne hanno fatto una ragione politica, peraltro alimentata dall’ex presidente Donald Trump che voleva costruire il muro al confine.
Una storia finita male questa del muro, dopo che il Congresso ha bloccato i fondi e l’iniziativa lanciata da Steve Bannon, l’ex guru politico di Trump, è naufragata in una truffa per la quale è stato incriminato nei giorni scorsi.

In un’altra vicenda giudiziaria ieri l’ex presidente Donald Trump ha proposto un accordo per cercare di risolvere l’inchiesta civile sulla Trump Organization, la holding di famiglia sospettata di frode fiscale e assicurativa. Offerta respinta da Letitia James, Attorney General dello Stato di New York che secondo il New York Times, sta anche considerando di perseguire i figli adulti dell’ex presidente: Ivanka, Eric e Donald Trump Jr. tutti dirigenti della società.
Nell’altra vicenda giudiziaria in cui è coinvolto Donld Trump il giudice federale Aileen Cannon ha respinto la richiesta del dipartimento di Giustizia di riavere accesso a 100 carte top secret sequestrate dall’Fbi a Mar-a-Lago e ha nominato “Special Master” l’ex magistrato federale Raymond Dearie.
Infine uno dei seguaci di Trump che ha preso d’assalto Capitol Hill che indossava una felpa antisemita con la scritta ‘Camp Auschwitz’ è stato condannato a 75 giorni di carcere. Sotto la felpa Packer indossava anche una maglietta con scritto ‘SS’.