È una diserzione di massa quella registrata nel voto per i referendum sulla giustizia proposti da Lega e Partito Radicale. Secondo i primi dati, alle urne si è recato il 23% degli elettori.
Troppo pochi per raggiungere quel quorum (50%+1 degli aventi diritto) che sarebbe stato necessario per rendere valido il risultato. Con questi numeri, il risultato viene reso invalido e indigna i partiti che già parlano di un precedente capace di sgualcire uno strumento di democrazia diretta come il referendum.
Sui 5 quesiti, i pochi che si sono espressi hanno votato così.
– N.1 ABOLIZIONE LEGGE SEVERINO: SÌ 52-56 NO 44-48
– N.2 LIMITAZIONE CUSTODIA CAUTELARE: SÌ 54-58 NO 42-46
– N.3 SEPARAZIONE CARRIERE MAGISTRATI: SÌ 67-71 NO 29-33
– N.4 VALUTAZIONE SU OPERATO MAGISTRATI: SÌ 67-71 NO 29-33
– N.5 ABOLIZIONE RACCOLTA FIRME ELEZIONI CSM: SÌ 66-70 NO 30-34
“Grazie ai milioni di italiani che hanno votato per i Referendum sulla giustizia – ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini – la loro voce è un impegno per tutti affinché si facciano vere e profonde riforme. Meritano riconoscenza perché hanno scelto di esprimersi nonostante un vergognoso silenzio mediatico (a cominciare dalla tv di Stato), al caos in troppi seggi a partire dallo scandalo di Palermo, alla codardia di tanti politici. Grazie a chi ha informato e partecipato, ai governatori schierati in prima linea insieme ad amministratori locali – di tutti i colori politici – e a molti parlamentari”.
Tutto questo, continua Salvini, “senza dimenticare donne e uomini di legge, associazioni culturali e intellettuali. La battaglia per cambiare la Giustizia non si ferma questa sera, ma anzi riparte con rinnovato slancio: sarà il centrodestra (insieme ad amici coraggiosi come quelli del Partito Radicale) ad avere l’onere e l’onore, dopo aver vinto le prossime elezioni Politiche, di mettere mano al Sistema”.