“Ho ordinato alla mia amministrazione di imporre sanzioni alla società Nord Stream 2 Ag ed ai suoi dirigenti. Questi passi sono parte delle prime sanzioni in risposta alle azioni della Russia in Ucraina”. Lo ha annunciato il presidente Biden con una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca affermando che “non esiteremo a prendere altre iniziative se la Russia continuerà l’escalation”. “Con le sue azioni, il presidente Putin ha fornito al mondo un enorme incentivo ad allontanarsi dal gas russo e dalle altre forme di energia”, ha detto il presidente. “Voglio ringraziare il cancelliere Scholz per la sua stretta alleanza ed il continuo impegno per mettere la Russia di fronte alle responsabilità per le sue azioni” ha aggiunto Biden nella dichiarazione con cui annuncia le sanzioni alla società Nord Stream 2 Ag che ha costruito il gasdotto che collega la Russia alla Germania.
Il presidente ha sottolineato come abbia lavorato a stretto contatto con Berlino “coordinando i nostri sforzi per fermare il gasdotto nel caso che la Russia avesse invaso l’Ucraina”. Biden ha ricordato quindi che “ieri, dopo ulteriori consultazioni tra i due governi, la Germania ha annunciato che avrebbe fermato la certificazione del gasdotto”.
Le sanzioni prendono di mira la società Nord Stream 2 AG e il suo amministratore delegato tedesco, Matthias Warnig. La mossa annulla la decisione di Biden dell’anno scorso di rinunciare alle sanzioni contro la società e contro il suo amministratore delegato, una mossa che aveva fatto infuriare alcuni repubblicani, tra cui il senatore Ted Cruz del Texas, che ha accusato Biden di mostrare debolezza nei confronti della Russia. Dopo l’annuncio di Biden Ted Cruz ha detto che ora non farà più ostruzionismo alla commissione del Senato sui candidati scelti da Biden per il Dipartimento di Stato.

“Il presidente Biden ha preso la decisione giusta oggi. Consentire al Nord Stream 2 di Putin di essere online avrebbe creato crisi di sicurezza multiple, a cascata e acute per gli Stati Uniti e i nostri alleati europei per le generazioni a venire”, ha affermato Cruz in un comunicato stampa. “L’annuncio di oggi è fondamentale per prevenire tali scenari”.
Le sanzioni arrivano quando la Casa Bianca avverte che la Russia potrebbe attaccare Kiev nei prossimi giorni. Mercoledì l’Ucraina è stata centrata da attacchi informatici e il primo ministro lettone ha affermato che la Russia ha spostato truppe e carri armati nell’Ucraina orientale.
Oggi si sono avuti alcuni particolari sulle sanzioni decise ieri da Biden: colpiscono due banche pubbliche che, insieme detengono asset per decine di miliardi di dollari, una delle quali è la banca che finanzia la maggior parte dei contratti stipulati dalla difesa, e cinque esponenti dell’élite, in particolare il nuovo gruppo di potere che si è formato ultimamente intorno a Vladimir Putin. Le misure introducono ulteriori restrizioni sul debito sovrano russo, in particolare il blocco del ricorso ai mercati per finanziare bond di nuova emissione. “La misura adottata in coordinamento con i nostri partner e alleati dà il via al processo di smantellamento della rete finanziaria del Cremlino e della sua capacità di finanziare attività destabilizzanti in Ucraina e nel mondo”, ha dichiarato il ministro del Tesoro, Janet Yellen anticipando altri provvedimenti nel caso in cui la Russia dovesse “invadere ulteriormente l’Ucraina”.

Le banche colpite sono la Corporation Bank for Development and Foreign Economic Affairs Vnesheconombank (Veb) – cruciale per la capacità della Russia di raccogliere investimenti- e Promsvyazbank Public Joint Stock Company (Psb) – fondamentale per il settore della difesa e “istituzione di importanza sistemica” per le aziende di stato- oltre che 42 loro sussidiarie.
Il portfolio di Veb ha un valore di 53 miliardi di dollari e rende la banca una delle prime cinque istituzioni finanziarie del Paese. Serve il debito sovrano russo, finanzia le esportazioni e i progetti di investimento con prestiti per venti miliardi di dollari, in particolare per le infrastrutture e nell’industria.
Psb invece è l’ottava banca in Russia e finanzia il settore della Difesa e il ministero della Difesa, il 70 per cento dei contratti nel settore, e fornisce i servizi ai dipendenti della difesa, dai conti correnti ai mutui. Interessate dalle misure anche cinque navi, container e petroliere, di proprietà di una sussidiaria di Psb.

Fra gli esponenti della “cleptocrazia” raggiunti dal provvedimento di ieri ci sono anche i Presidenti delle due banche. “I nuovi boiardi di zar Vladimir” come li definisce il quotidiano moscovita in lingua inglese The Moscow Times, Denis Bortnikov, il figlio di Aleksandr Bortnikov, il direttore dell’Fsb e membro permanente del Consiglio della Federazione, già sanzionato in passato. Denis è vice Presidente della banca pubblica Vtb e presidente del Consiglio della banca. Vi è poi Petr Fradkov, Presidente e Ceo della Psb, figlio di Mikhail Fradkov, ex Premier ed ex direttore del Servizio di intelligence estera dell’Svr e già sanzionato in passato. Vladimir Kiriyenko, figlio di Sergei Kiriyenko, primo vice capo di gabinetto del Cremlino, il responsabile della politica interna del Presidente, oltre che ex Premier ed ex direttore generale di Rosatom e, anche lui, già sanzionato in passato. Vladimir, ex vice presidente della Rostelecom, è CEO del Gruppo Vk, associato alla piattaforma social, oramai controllata dal Cremlino, VKontak.
A Washington è forte la discussione sia dentro che fuori Capitol Hill, sul potenziale coinvolgimento degli Stati Uniti. Non è più una discussione tra democratici e repubblicani, ma tra sostenitori dell’ex presidente Trump contrari all’ampliamento dell’impegno degli Stati Uniti nei confronti della NATO, e gli “altri”. Il senatore Josh Hawley sta sostenendo questa posizione all’interno del Congresso, e con lui anche il candidato al Senato dell’Ohio JD Vance, il conduttore di Fox News Tucker Carlson e altri sostenitori della politica estera “America First” i quali vorrebbero vedere Biden sfidare la Cina e affrontare il problema dell’immigrazione negli Stati Uniti. “Penso che la stragrande maggioranza dei repubblicani non voglia che Putin la faccia franca'”, ha detto il senatore Lindsey Graham, descrivendo Hawley come un valore anomalo. “Permettere a Putin di farla franca con la distruzione dell’Ucraina e pensare che non influirà sulla Cina è da ingenui”.
Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer ha richiesto un briefing di tutti i senatori sull’invasione della Russia in Ucraina per essere aggiornati sulle ultime informazioni e sviluppi della vicenda. Ieri un corposo gruppo di legislatori, da Alexandria Ocasio-Cortez a Matt Gaetz, ha firmato una lettera chiedendo a Biden di chiedere l’autorizzazione del Congresso prima di coinvolgere direttamente i soldati americani nel conflitto tra Russia e Ucraina.