“Per la prima volta nella nostra storia un presidente ha cercato di ostacolare il trasferimento pacifico del potere per sovvertire la Costituzione e rovesciare l’esito di elezioni libere e democratiche“. Con queste parole questa mattina il presidente Joe Biden ha parlato alla Nazione in occasione del primo anniversario dell’assalto al Congresso dello scorso anno.
Prima di lui la vicepresidente Kamala Harris, nella stessa Statuary Hall, il salone saccheggiato e devastato dai sostenitori di Trump che cercavano di bloccare la certificazione elettorale della vittoria di Biden, aveva detto che “il 6 gennaio era stato un assalto alla democrazia” in cui gli assalitori “tentarono non solo di distruggere l’edificio e le vite dei parlamentari, ma i valori, le idee e le istituzioni che generazioni di americani hanno conquistato e difeso con il sangue”.
Un anno dopo la Casa Bianca ha cambiato tono facendo chiaramente capire che le bugie dell’ex presidente anche se ancora fanno presa su una frangia di americani sono solo falsità destabilizzanti per le quali la giustizia si prepara a portare il conto.
Nel suo discorso di 25 minuti Biden non ha mai citato per nome Donald Trump, anche se buona parte del suo intervento è stato dedicato proprio a lui, definito “non solo un ex presidente, ma un presidente sconfitto con un margine di oltre sette milioni di voti”.

Secondo Biden, Donald Trump “ha creato e diffuso una serie di menzogne sulle elezioni del 2020 perché vuole il potere e perché ha un ego che è stato ferito e che per lui è più importante della nostra democrazia”. Biden ha aggiunto che l’ex presidente non ha accettato di aver perso malgrado anche “il suo vice e diversi governatori repubblicani abbiano riconosciuto la sconfitta”, ha proseguito Biden, secondo cui l’ex presidente “ha fatto qualcosa che non ha mai fatto nessun presidente americano, ha rifiutato il risultato delle elezioni”.
Quanto ai repubblicani, Biden ha detto che molti “sembrano non voler più essere il partito di Lincoln, Eisenhower, Reagan, dei Bush” ed è “sbagliato, e non-americano provare a sopprimere il diritto di voto” così come stanno facendo Trump e i suoi sostenitori.
“Un anno fa oggi in questo luogo sacro la democrazia è stata messa sotto attacco e la Costituzione è stata gravemente minacciata. Prego perché non ci sia più una giornata come quel 6 gennaio”, ha aggiunto Biden. “Non possiamo permetterci” di diventare “un Paese che accetta la violenza politica come norma”, poi Biden ha lanciato una frase ad effetto “Non si può amare il proprio Paese solo quando si vince”.

“Saremo un Paese dove si permette a funzionari elettorali di parte di rovesciare la volontà legalmente espressa dal popolo?”, ha retoricamente chiesto il presidente. Quelli che il 6 gennaio di un anno fa fecero irruzione nel Campidoglio “non erano turisti, ma è stata un’insurrezione armata” di persone che “volevano cancellare la volontà popolare, ribaltare l’esito del voto e rovesciare la Costituzione. E’ qualcosa che non è mai successo nel passato” neanche durante “la guerra civile”.
“Siamo in un momento decisivo della storia in America e nel mondo, c’è una sfida tra democrazia e autocrazia, tipo Cina e Russia. Dicono che la democrazia è troppo lenta per risolvere i problemi di oggi e scommettono che l’America diventerà come loro. Ma noi non lo saremo mai”, ha aggiunto Biden.
Parte del discorso è anche stata dedicata alla legge di riforma elettorale dopo che molti stati, in seguito alle bugie dell’ex presidente, hanno varato una serie di misure restrittive per ridurre l’affluenza alle urne e limitare il voto per posta. Una legge che verrà presentata tra una decina di giorni con i repubblicani che hanno già affermato che cercheranno di bloccarla con il filibuster e per questo sta prendendo corpo la possibilità che al Senato vengano cambiate le regole del filibuster.

“I veri patrioti – ha detto Biden – non sono stati certo quelli che hanno assaltato il Congresso, ma i 150 milioni di americani che hanno votato. Oltre 150 milioni di veri patrioti americani, mai così tanti, sono andati alle urne in pandemia e mettendo a rischio la propria vita”. “Siamo in lotta per l’anima dell’America, e vinceremo”, ha concluso.
Donald Trump immediatamente dopo il discorso del presidente ha accusato Biden di fare “teatro politico”. In una dichiarazione scritta ha detto che Biden “ha usato il mio nome oggi per cercare di dividere ulteriormente l’America. Questo teatro politico è solo una distrazione per il fatto che Biden ha completamente e totalmente fallito”, ha scritto l’ex presidente, aggiungendo poi che Biden sta “distruggendo la nostra nazione”. Poi ha spostato il bersaglio della sua ira sulla Commissione d’Inchiesta della Camera che indaga sul tentativo insurrezionale, che ha chiamato “il comitato non selezionato degli “hack” politici totalmente partigiani”. All’inizio di questa settimana l’ex presidente ha annullato una conferenza stampa prevista per oggi, ripetendo che le elezioni erano “truccate”.