Mentre Biden era coinvolto con i leader europei sulla lunga conversazione avuta con Putin i Democratici della Camera hanno proposto un disegno di legge che consentirebbe al Senato di aumentare il tetto del debito senza dover superare l’ostruzionismo del filibuster evitando un voto con la maggioranza qualificata. Questo dopo che alcuni senatori repubblicani hanno affermato il leader del Senato Mitch McConnell ha dato il via libera per far passare la proposta al Senato con almeno 10 voti repubblicani consentendo di alzare il tetto del debito con i soli voti democratici nella camera.

I repubblicani nei giorni scorsi avevano detto che non avrebbero aiutato i democratici ad aumentare nuovamente il tetto del debito dopo averlo fatto in ottobre. Il disegno di legge presentato dalla Commissione Regolamenti e procedure combina con un complicato meccanismo parlamentare questo passaggio al voto con la legislazione del Medicare. La proposta di 10 pagine eviterebbe i tagli automatici affrontati dai medici e da altri fornitori di servizi sanitari nell’ambito di Medicare, stabilendo al contempo le procedure speciali progettate per avviare l’aumento del limite del debito al Senato. McConnell aveva precedentemente pensato di collegare il limite del debito al National Defense Authorization Act, che ha un forte sostegno bipartisan. Ma quell’idea ha ricevuto un forte opposizione da parte di alcuni senatori repubblicani. Lo sforzo di aumentare il limite del debito autorizza il Tesoro a onorare gli obblighi adottati nell’arco di decenni dai presidenti di entrambi i partiti. Per questo motivo era considerato un passaggio legislativo di routine e non controverso. Tutto è cambiato con i conservatori repubblicani che hanno definito il deficit come una minaccia esistenziale per il paese e ha fatto pressione sui leader del GOP affinché utilizzassero la questione come leva per ottenere altre concessioni politiche.

Intanto l’ex capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows ci ha ripensato e non collaborerà più con il comitato della Camera che indaga sull’insurrezione del 6 gennaio. Lo ha scritto in una lettera inviata del suo avvocato alla Commissione.
La CNN ha riferito per la prima volta la scorsa settimana che Meadows aveva iniziato a collaborare con il comitato, consegnando migliaia di documenti e accettando di comparire per un’intervista questa settimana.
Il voltafaccia di Meadows è dovuto in parte all’aver appreso durante il fine settimana che il comitato aveva emesso ordini di testimonianza e mandati di comparizione ad una società telefonica e a una piattaforma mediatica non specificata. “Come risultato di un’attenta e deliberata considerazione di questi fattori, ora dobbiamo rifiutare l’opportunità di presentarci volontariamente per una deposizione”, scrive l’avvocato di Meadows, George Terwilliger. I commissari, tuttavia, hanno detto che se domani Mark Meadows non si presenterà davanti alla Commissione verràa trattato come Steve Bannon.
A proposito dell’ex guru politico di Donald Trump il giudice Carl Nichols ha fissato per il 18 luglio la data per l’inizio del processo a Steve Bannon rinviato a giudizio per il suo rifiuto di presentarsi davanti alla Commissione della Camera che indaga sull’attacco del 6 gennaio al Campidoglio.