Un faccia a faccia virtuale di più di due ore tra Joe Biden e Vladimir Putin per parlare soprattutto di Ucraina. Biden si trovava dalla Situation Room della Casa Bianca, mentre Putin era nella sua residenza a Sochi, sul Mar Nero.
Alla fine del lungo colloquio la Casa Bianca in un comunicato ha affermato che Biden “ha espresso le profonde preoccupazioni degli Stati Uniti e dei nostri alleati europei sull’escalation delle forze russe che circondano l’Ucraina e ha chiarito che gli Stati Uniti e i nostri alleati avrebbero risposto con forti misure economiche e di altro tipo in caso di escalation militare”. Nel comunicato viene affermato anche che la Casa Bianca ha anche “ribadito il suo sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina e ha chiesto la riduzione dell’escalation e il ritorno alla diplomazia”.
I due presidenti hanno incaricato le rispettive squadre di dare seguito alle loro discussioni, con la Casa Bianca che ha aggiunto che “gli Stati Uniti lo faranno in stretto coordinamento con alleati e partner”.
Oltre alla questione dell’Ucraina, i due leader hanno discusso “del dialogo USA-Russia sulla stabilità strategica, un dialogo separato sul ransomware e un lavoro congiunto su questioni regionali come l’Iran”.
In una fotografia mostrata dalla Casa Bianca al tavolo con Biden nella Situation Room c’erano anche il Segretario di Stato Antony Blinken, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il direttore senior per la Russia e l’Asia centrale Eric Green seduti accanto al presidente durante la videochiamata che è iniziata alle 10:07 e si è conclusa alle 12:08.
Subito dopo il colloquio con Vladimir Putin il capo della Casa Bianca ha parlato con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Angela Merkel, il primo ministro italiano Mario Draghi e il primo ministro britannico Boris Johnson, lo stesso gruppo di alleati europei con cui ha conferito lunedì sera. Domani sarà l’ultimo giorno di Angela Merkel come cancelliere della Germania. E la Casa Bianca vuole che Berlino, se ci dovesse essere l’invasione da parte della Russia, blocchi il contestato gasdotto Nord Stream 2. Un gigantesco peso per Olaf Scholz che non ancora al primo giorno al comando politico del Paese deve prendere questa decisione.
I funzionari statunitensi negli ultimi giorni hanno valutato se emettere sanzioni di vasta portata contro la Russia volte a dissuadere Putin dal lanciare un’invasione in Ucraina. Includono nuove azioni contro i membri della cerchia ristretta di Putin e contro i produttori di energia russi, e disconnettere la Russia dal sistema di pagamento internazionale SWIFT utilizzato dalle banche di tutto il mondo.
Oltre alle sanzioni economiche, l’amministrazione sta anche esplorando le opzioni per una potenziale evacuazione di cittadini statunitensi dall’Ucraina se la Russia dovesse invadere il paese. La pianificazione di questa emergenza è ora studiata dal Pentagono, hanno detto le fonti, e arriva mentre l’amministrazione informa il Congresso su come si stanno preparando gli Stati Uniti. Il Cremlino ha affermato di sperare che i due leader possano tenere tra non molto tempo un vertice di persona per discutere delle relazioni tra Stati Uniti e Russia che, secondo Mosca, sono calate ai minimi dalla fine della Guerra Fredda.