L’accordo c’è, ma non si vede. Al Congresso sarebbe stato trovato il compromesso per l’approvazione dei due pacchetti fortemente voluti da Joe Biden: quello per le infrastrutture e quello per il welfare, educazione, sanità e clima. Non si conoscono i particolari.
Secondo il Washington Post lo stallo si sarebbe sbloccato domenica dopo il lungo incontro tra Joe Biden, Joe Manchin e il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer riuniti in Delaware a casa del presidente.
La speaker della Camera, Nancy Pelosi, prevede un voto nei prossimi giorni. Il presidente parlando nel pomeriggio con i giornalisti ha detto che spera che ci sia l’approvazione prima della sua partenza per l’Europa, per il vertice del G20 a Roma e quello sul clima a Glasgow.
Secondo l’influente quotidiano della capitale federale i due senatori Joe Manchin e Krysten Sinema, che con il loro dissenso avevano bloccato l’agenda del presidente, avrebbero accettato la proposta per reperire i fondi per finanziare il progetto non più aumentando le tasse aziendali e quelle sui redditi di capitale, ma quelle sulle plusvalenze non realizzate dei circa 700 miliardari americani. Attualmente i più ricchi d’America non pagano le tasse sulla loro accumulazione di ricchezza. Lo fanno solo quando vendono un bene. In base alla proposta, il governo chiederà ai miliardari di pagare le tasse sull’aumento del valore della loro fortuna su base annua, a prescindere dalla vendita degli asset. Potranno ottenere anche deduzioni per le eventuali perdite annue.
I due pacchetti di Biden sarebbero stati anche ridotti di molto. Dai 3 mila e 500 miliardi di dollari sarebbero ora di poco più di 2 mila miliardi. Per il loro finanziamento Biden aveva proposto un aumento fiscale incrementando le aliquote sui profitti delle società dal 21 al 28%. Ma l’intesa fiscale è lontana anche perché nel frattempo è sopraggiunta la minimum global tax al 15% sugli utili delle imprese che fatturano più di 750 milioni all’anno e per questo sia Manchin che Sinema avevano detto di essere contrari.
Giovedì sera, durante un dibattito ospitato dalla Cnn, il presidente ha parlato dei suoi piani, dicendo che il suo obiettivo era “ricostruire la classe media e la classe operaia” e ha anche indicato una serie di concessioni per trovare un accordo. Biden ha detto che la proposta di fornire 12 settimane di congedo retribuito per i neogenitori e gli operatori sanitari è stata ridotta a quattro settimane e ha aggiunto che il piano per espandere il Medicare in modo da includervi la copertura per cure odontoiatriche, oculistiche e uditive era in difficoltà a causa dell’opposizione da parte di Manchin e della collega centrista Kyrsten Sinema che non non volevano aumentare le coperture mediche. Come noto due voti sono tanti al Senato, di cui i democratici non hanno un controllo di fatto, al punto che spesso l’approvazione dei provvedimenti si gioca sul voto della vicepresidente Kamala Harris. Biden ha però parlato di un possibile buono da 800 dollari per coprire le spese dentistiche. Il presidente ha anche confermato che il piano per l’accesso gratuito ai Community College – una priorità del Senatore democratico Bernie Sanders e della First Lady Jill Biden – era stato ritirato a causa della mancanza di sostegno da parte degli altri parlamentari. Nei giorni scorsi Biden ha detto che l’opposizione di Manchin al programma per l’energia pulita, una parte fondamentale delle disposizioni sul cambiamento climatico del disegno di legge, ha fatto in modo che tale piano è stato ridimensionato e ha notato che Sinema si è opposta all’aumento delle aliquote fiscali per i ricchi e le società.
Alla Camera, i dem progressisti vogliono che il presidente faccia meno compromessi con i due senatori perché ritengono il disegno di legge sulla politica sociale come punto centrale della loro strategia in vista delle elezioni di metà mandato del 2022. Tuttavia, alcuni democratici hanno mosse critiche al modo in cui tutta la situazione è stata gestita dalla Casa Bianca avendo fissato inizialmente delle aspettative troppo alte, approvando una risoluzione di bilancio da 3.500 miliardi di dollari, senza prima assicurarsi che ci fosse il sostegno di tutti i democratici al Senato.
Nonostante le prospettive di successo il gradimento nei confronti del presidente Joe Biden cala ancora. Secondo una media dei principali sondaggi americani realizzata da FiveThirtyEight il consenso nei confronti del suo operato è al 43,4% mentre oltre un 50% della popolazione lo disapprova. La fiducia ha cominciato a calare dallo scorso luglio con la variante Delta e il paese è piombato in una nuova ondata di contagi Covid. Un ulteriore calo delle simpatie si è avuto in agosto con il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan il cui risultato è stata la presa del paese da parte dei Talebani, oltre che la morte di 13 americani in un attentato kamikaze. Da vedere ora se le sue proposte passeranno al Congresso se ci saranno delle conseguenze sul suo indice di popolarità.