Alla fine il pacchetto dello stimolo economico da mille e 900 miliardi di dollari presentato dalla Casa Bianca è stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti. Ora dovrà essere approvato dal Senato. Il piano è passato nella notte con 219 voti a favore e 212 contrari. Nessun repubblicano ha votato a favore mentre due democratici, Kurt Schrader dell’Oregon e Jared Golden del Maine, hanno votato contro.
Tra le misure approvate c’è anche l’incremento della paga minima oraria da 7 dollari e 25 centesimi l’ora a 15 dollari. Il Senato però stralcerà questa disposizione voluta dai democratici perché non trova riscontro nel disegno di legge che la Camera Alta aveva presentato giorni fa. Quello che è successo è che il pacchetto di aiuti era già stato approvato sia dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato, ma le due versioni avevano delle differenze su alcuni temi come l’aumento del salario minimo. Per abbinare i due progetti è stata creata una commissione “tecnica non politica” che ha preparato la stesura finale della legge, e la proposta dell’aumento salariale è stata tolta da Elizabeth MacDonough, arbitro della commissione tecnica. Quasi sempre il Senato ha approvato le proposte uscite dall’arbitrato della Commissione. Da capire ora se tutti i democratici al Senato la voteranno perché nei giorni scorsi almeno 8 senatori dem erano contrari. Inoltre, poiché è stato aggiunto un emendamento (quello dell’aumento salariale) respinto dalla “commissione tecnica” bisognerà capire se questo emendamento sarà stralciato dal Senato o se tutto il pacchetto dello stimolo sarà rimandato alla Camera per modificarlo e ripresentare la conciliazione finale delle due proposte. Chuck Schumer, il leader della maggioranza democratica al Senato ha detto che non si arrenderà e la battaglia per aumentare il minimo salariale se sarà respinta dal Senato quella presentata nel pacchetto dello stimolo continuerà. Stessa linea da parte della speaker della Camera Nancy Pelosi.
Nelle misure approvate dalla Camera ci sono aiuti diretti alle piccole imprese, un assegno da 1.400 dollari le famiglie che hanno un imponibile fino a 75 mila dollari l’anno e un aumento delle deduzioni fiscali per i figli a carico. Tra le disposizioni anche 350 miliardi agli stati, ai governi locali e alle scuole poiché molti degli aiuti andranno a finanziare i piani contro la pandemia, per acquistare i vaccini e distribuirli in tutti e 50 gli Stati dell’Unione. Finora le persone vaccinate negli Usa sono poco più di 70 milioni, poco più del 20 % della popolazione. Poi per rendere le scuole più sicure in modo di poterle riaprire. Finanziariamente anche agli Stati e ai comuni perché con la pandemia è diminuito il gettito fiscale locale e Stati e Comuni non possono far fronte alle spese. Finanziamenti pure alle piccole e medie aziende, ristoranti, esercizi pubblici.
Il Washington Post riporta che il numero delle piccole e medie aziende andate in fallimento in questi primi due mesi del 2021 è aumentato del 20 percento rispetto ai primi due mesi dell’anno scorso.
“Spero che il Senato approvi presto la proposta della Camera – ha detto questa mattina Joe Biden – abbiamo bisogno immediatamente di implementare questa legge sia per aiutare le famiglie in difficoltà sia per continuare la lotta al coronavirus”. E la lotta alla pandemia resta il primo punto nell’agenda del presidente, sia per arginare l’epidemia che ha causato questo enorme numero di lutti, sia eliminare il freno che rappresenta per la ripresa economica. Un paio di giorni fa è stata superata la soglia dei 500mila morti causati dal covid-19 con circa 30 milioni di contagi.
“Non è il momento di rilassarsi sul fronte della pandemia – ha detto il presidente Biden- Siamo avanti rispetto al piano previsto di somministrare 100 milioni di dosi di vaccino nei primi mesi della mia presidenza. Per ora bisogna ascoltare Anthony Fauci e gli scienziati, non è il momento di allentare la presa. Bisogna lavarsi le mani, indossare le mascherine e rispettare il distanziamento sociale”.
“Dopo 12 mesi di morte e disperazione, la ripresa americana inizia questa notte” ha detto il parlamentare democratico della Pennsylvania Brendan Boyle poco prima che la legge fosse approvata. Per i Repubblicani invece le misure sono troppo costose e creano un inutile indebitamento dello Stato federale. Kevin McCarthy, leader dei repubblicani alla Camera ha commentato l’approvazione del pacchetto di aiuti approvato “fa solo gli interessi degli alleati politici dei democratici senza risolvere i problemi delle famiglie”.
Ad Orlando in Florida, dove è in corso la Conservative Political Action Conference (CPAC), il più imponente raduno dei repubblicani conservatori c’é grande attesa per l’intervento di domenica di Donald Trump. In un commento del Washington Post viene sottolineata come la leadership del partito sia sfuggita dalle mani dell’establishment politico tradizionale di Washington. “Un raduno cosi importante al quale non viene invitato il leader repubblicano del Senato (Mitch McConnell) è il chiaro segnale per indicare chi è il padrone del partito”.
“E’ tutto cambiato nel Gop – afferma Sarah Longwell, stratega repubblicana leader del movimento Repubblicani contro Trump – questo è il partito di Trump e di Marjorie Taylor Green – i valori tradizionali non esistono più. Solo quando Trump sarà ripudiato potrà chiamarsi nuovamente Partito Repubblicano”.
E alla corte di Trump sono accorsi moltissimi parlamentari, da Ted Cruz a Lindsey Graham, da Josh Hawley a Tom Cotton. Nei loro discorsi viene esaltato il ruolo della leadership dell’ex presidente. Neanche una parola sulle elezioni, solo sul futuro del partito con la leadership di Donald Trump. Non hanno parlato delle bugie elettorali, ma Josh Hawley ha fatto un lungo intervento chiedendo la riforma elettorale per “l’integrità delle elezioni”. Neanche una parola sulla sommossa del 6 gennaio.
Giovedi scorso il Chicago Project on Security and Threats, un think tank della University Of Chicago, ha steso il rapporto sull’assalto al Congresso. Oltre il 90% dei circa 500 arrestati ed incriminati per le violenze è costituito da bianchi, e circa il 40% sono “colletti bianchi”, piccoli imprenditori o commercianti. Dalla ricerca emerge che si tratta di un gruppo sociale molto diverso dal tradizionale profilo degli estremisti di destra – perché questi appartengono alla working class, mentre tra le fila dei suprematisti spesso ci sono disoccupati ed emarginati.
Il professor Robert Pape, che ha diretto la ricerca, intervistato dalla CBS, ha sottolineano che capire il profilo sociale dei potenziali terroristi interni è molto importante per essere in grado di prevenire la radicalizzazione ed evitare potenziali futuri attacchi. “Non sono solo le organizzazioni suprematiste, ma si tratta di una ideologia di massa che punta sulla violenza” afferma Pape il quale sottolinea che è inutile intervenire per cercare di evitare che i settori più fragili e indigenti della società vengano attratti da questa ideologia. Sono invece necessari degli interventi che possano far diminuire la rabbia che cova in ampi settori della nostra società”. Pape ha evidenziato come la retorica e le bugie di Trump sulle elezioni rubate siano state strumentali per le violenze esplose il 6 gennaio alle quali ha contribuito anche una componente razziale quando si è tentato di delegittimare il voto degli afroamericani sposando i concetti dei suprematisti bianchi.
Le indagini sull’assalto al Campidoglio hanno registrato una importante novità. Gli inquirenti federali sono sulle tracce della persona che avrebbe ucciso l’agente Brian Sicknick. Secondo gli inquirenti che ancora non hanno ottenuto i dati finali dell’autopsia, Sicknick sarebbe morto per aver respirato ed ingerito del liquido urticante spruzzato da uno dei forsennati che hanno invaso il Congresso. Non hanno voluto fare il nome della persona sospettata, ma l’arresto sarebbe imminente. Negli scontri sono morte cinque persone.