“L’America è tornata e l’alleanza transatlantica è tornata”. Con queste parole Joe Biden è intervenuto virtualmente al G7 che si tiene a Monaco soffermandosi in particolare sui temi della lotta alla pandemia e della distribuzione dei vaccini, del lotta ai cambiamenti climatici e delle ricette per la ripresa dell’economia mondiale. Parole ripetute poco dopo dal presidente in un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca.
Un G7 atipico, a distanza, con una pandemia che non risparmia nessun paese del mondo, con un’economia in crisi e che ha visto la prima partecipazione del nuovo premier italiano Mario Draghi, oltre a Joe Biden e al giapponese Yoshihide Suga.
“Gli Stati Uniti non vogliono una nuova Guerra Fredda – ha detto Biden che nello stesso tempo ha sottolineato i continui tentativi e le interferenze della Russia e della Cina che cercano di mettere a rischio la democrazia negli Stati Uniti e nel resto del mondo. “In troppi luoghi, compreso il nostro Paese e l’Europa, i progressi della democrazia sono sotto attacco. Dobbiamo difendere questi valori perché la democrazia è il modello migliore per affrontare le colossali sfide dei nostri tempi”, ha proseguito Biden aggiungendo che la sua amministrazione sarà molto attenta alla questione dei diritti umani.
Biden ha sottolineato che la lotta al Covid deve essere globale e che bisogna aiutare i Paesi più poveri perché nessun Paese si salva da solo, annunciando un contributo di 4 miliardi di dollari al Covid-19 Vaccines Global Access, il Covax, il programma guidato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, organizzazione dalla quale l’ex presidente Donald Trump voleva uscire, per distribuire i vaccini in maniera più equa. Due miliardi saranno stanziati subito e gli altri due verrebbero sbloccati nei prossimi due anni man mano che gli altri partner del G7 offriranno il loro contributo.
Questo concetto della lotta comune alla pandemia è stato condiviso d tutti gli altri partner del G7, specialmente dal premier italiano, da sempre atlantista come Angela Merkel e Justin Trudeau.
Questo vertice è stata l’ottima occasione per riallacciare le relazioni tra gli Stati Uniti e gli altri partner dopo 4 anni di malumori dettati dalla politica di Trump con America First, non capendo che le sfide di questi tempi sono globali e per questo Joe Biden ha detto che è ora che gli alleati riprendano fiducia negli Stati Uniti perché le lotte sono comuni. “Basta guardare al passato. È ora di organizzarci per risolvere i problemi attuali e quelli che si presentano all’orizzonte” ha concluso Biden. Pensiero riaffermato dal segretario al Tesoro Janet Yellen che al G7 dei ministri delle Finanze ha detto che gli Stati Uniti hanno come “priorità” il multilateralismo, il rafforzamento delle alleanze e del loro impegno a livello internazionale. Nel suo intervento Draghi ha detto che sui vaccini è necessario accelerarne la distribuzione per combattere la rapidità della diffusione date le varianti che si presentano.

La riapertura all’Europa, alla Nato, ai Paesi del G7 è arrivata dopo che Biden ieri sera aveva fatto trapelare il suo progetto di riforma sull’immigrazione. Una riforma che riapre le frontiere e che ovviamente promuove gli scambi economici, scientifici e culturali e il riavvicinamento con tutti i paesi alleati degli Stati Uniti. Il piano preparato con i democratici prevede di regolarizzare 11 milioni di illegali che vivono da anni negli Stati Uniti. La proposta prevede un inter di 8 anni per concedere la cittadinanza alla maggior parte degli immigrati e un percorso più breve per i cosiddetti ‘dreamers’ (coloro che sono entrati negli Usa da bambini), i quali otterranno una residenza permanente che gli permetterà di andare nei college e di lavorare legalmente.
Biden ha da tempo affermato di voler cambiare tutte le restrizioni imposte da Trump. “L’immigrazione – ha detto Biden – è la sorgente della nostra forza. La riforma è un passo importante per riunire le famiglie divise per i problemi immigratori ” e per questo ha ordinato oggi all’US Immigration and Customs Enforcement di limitare l’arresto e l’espulsione degli immigrati illegali.

“È giunto il momento di legalizzare gli 11 milioni di persone che vivono nella paura, che molto spesso sono sfruttati” sottolineando che tantissimi immigrati illegali lavorano nelle industrie agricole, alimentari e sanitarie che sono state essenziali durante la pandemia di Covid, esponendosi a un maggio rischio di contrarre il virus: “Sono lavoratori essenziali – ha detto – così essenziali che la nostra economia non funzionerebbe senza di loro. Eppure, vivono con una paura costante”.
Una riforma contestata dai repubblicani che immediatamente l’hanno condannata dicendo che i cambiamenti proposti da Biden creerebbero una crisi al confine con il Messico, dato che le persone provenienti dai Paesi dell’America centrale si riverserebbero li con la speranza di poter entrare negli Stati Uniti.
“E’ una proposta partigiana – ha detto il repubblicano Jim Jordan – che premia coloro che non hanno rispettato la legge, e fa entrare tanti disperati in un momento in cui milioni di americani sono senza lavoro”.