Eravamo caduti così in basso che ora vedo tutto rosa. Sono ore di riflessione, in attesa di un secondo giro di consultazioni che speriamo porti buone notizie: l’arrivo di Mario Draghi e l’avvio di una nuova fase per il nostro paese. Con Draghi alla guida del governo l’Italia ritroverebbe anche un posto al tavolo di quelli che contano in Europa.
E’ da un po’ che disertiamo quel tavolo, anche per mancanza di inviti a occasioni importanti. La sua presenza ci riporterebbe sulla scena internazionale con un peso diverso da quello che abbiamo espresso negli ultimi anni. Troppo ondivaghi, tra posizioni sovraniste, antieuropeiste, filocinesi o filorusse. In poche parole confusi e poco affidabili. Draghi, agli occhi degli altri fondatori dell’Unione è la garanzia di un’Italia affidabile e di parola.
La sfida è colossale e prima di tutto c’è da vincere la pandemia. Come imposterà la guerra al Coronavirus il Presidente Draghi una volta ottenuta la fiducia che ormai quasi tutti i partiti si starebbero orientando ad accordargli? Il presidente americano Joe Biden, per raggiungere l’ambizioso obiettivo di vaccinare 100 milioni di americani nei suoi primi 100 giorni di presidenza ha deciso di ricorrere al Defense Production Act come in tempo di guerra.
Il governo, spiega molto bene su Repubblica Alec Ross che è stato consulente di Obama per l’innovazione, “avoca a sé poteri usati solamente in tempo di guerra per costringere il settore industriale a contribuire allo sforzo bellico”. Successe durante la Seconda guerra mondiale quando i produttori di auto si riconvertirono in produttori di armi, Biden si aspetta che succeda anche oggi e che gli amministratori delegati delle multinazionali americane si mettano a sua disposizione. Se non dovesse accadere sarà lui stesso a decidere con i poteri che il Defence Production Act gli concede e potrebbe, per esempio, imporre alle aziende farmaceutiche di riconvertire i loro impianti alla produzione di vaccini.
Il CEO di Amazon Dave Clark in una lettera al presidente statunitense ha annunciato di avere messo a disposizione la propria logistica, le tecnologie informatiche, le proprie capacità e competenze, per assistere l’impegno della nuova amministrazione a raggiungere gli obiettivi prefissati. Clark ha anche annunciato un accordo con un fornitore di servizi sanitari per somministrare i vaccini presso le sue strutture e si muoverà appena le dosi saranno disponibili.
E’ una guerra diversa da quella contro il nazifascismo, ma è una guerra mondiale anche questa che ha messo in ginocchio l’intero pianeta con un numero impressionante di morti ogni giorno. Mario Draghi, quando ha accettato l’incarico propostogli dal presidente Sergio Mattarella, ha detto chiaramente che sono 4 le priorità che abbiamo davanti:vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi dei cittadini, rilanciare il Paese. “E’ un momento difficile, ma abbiamo a disposizione le risorse straordinarie della UE e abbiamo l’opportunità di fare molto per il nostro paese e per le giovani generazioni.
L’Europa come ha impostato la sua guerra al Covid? Combatteremo da alleati, su un unico fronte si chiede Alec Ross o saremo divisi dall’oceano mentre lottiamo contro il nemico comune? Mario Draghi, sostenuto speriamo dalla più ampia maggioranza, quali poteri chiederà per avere i vaccini necessari per mettere al sicuro gli italiani? Potrà riconvertire produzioni come farà Biden? Saranno tutti, politici in testa, ma anche settore pubblico e privato, abbastanza responsabili da dargli una mano vera per rilanciare il paese e andare oltre i narcisismi e i personalismi?
Christine Lagarde che ha preso il suo posto alla BCE dice che “gli italiani e l’Europa sono fortunate perché Mario Draghi ha accettato la sfida di aiutare a mettere fine alla crisi economica e sociale dell’Italia”. Cita quindi tutte le qualità di Draghi necessarie per far ripartire l’economia italiana con l’aiuto dell’Europa: competenza coraggio e umiltà. Qualità che l’attuale classe politica italiana finora ha dimostrato di non avere. La speranza è che con una persona di tale valore alla guida dell’Italia, ritrovi almeno la decenza di abbassare i toni e di mettersi a imparare.