E’ stato emozionante ascoltare i discorsi “straordinariamente normali” del presidente eletto Joe Biden e della vicepresidente eletta Kamala Harris. Dopo quattro anni di Trump, le loro parole, al di là della retorica, sono sembrati sorsi d’acqua fresca dopo la traversata nel deserto trumpiano.
Forse è la prima volta nella storia degli USA che un presidente eletto tiene il discorso dell’accettazione prima di quello della “concessione” fatto dall’avversario. Ma si sa, con Trump tutto diventa tabula rasa da ricostruire.
All’inizio a salire sul palco del Chase Center di Wilmington, Delaware, Kamala Harris, prima donna ad essere eletta alla vicepresidenza, prima donna nera ad accedere alla carica, la prima donna originaria dell’Asia, la prima donna figlia di una emigrata arrivata dall’India a soli 19 anni. Il discorso di Harris ha emozionato e se ha fatto venire i brividi a un uomo, posso solo immaginare cosa avrà fatto sentire alle donne e non solo d’America. Il messaggio della vittoria di Joe Biden, infatti, è che con lui non si batte solo Donald Trump (il peggior presidente della storia degli Stati Uniti, il giudizio è mio ma penso anche della Harris) ma si sconfiggono secoli di repressione delle donne e delle minoranze, e si rompe finalmente quel “soffitto di cristallo” che 4 anni prima aveva invece resistito alle martellate di Hillary Clinton.
Vestita tutto di bianco, il colore delle suffragette che proprio cento anni fa ottenevano il voto negli USA, e sfoggiando quel sorriso contagioso per tutto il discorso, Harris ha iniziato citando il Congressman da poco scomparso John Lewis: “‘La democrazia non è uno stato, ma è un’azione’. Quello che lui voleva dire è che la democrazia americana non è garantita e che è forte quanto la nostra volontà di combattere per lei, difenderla e mai darla per scontata. E per proteggere la nostra democrazia bisogna lottare. Sacrificarsi. Ma c’è gioia in questo e anche progresso. Perché noi, il popolo, abbiamo il potere di costruire un futuro migliore”.
Harris ha ringraziato soprattutto i lavoratori che nei seggi elettorali hanno instancabilmente assicurato che ogni voto fosse contato salvaguardando l’integrità del processo democratico, e soprattutto gli elettori, che dopo aver marciato nelle proteste per quattro anni, sono andati a votare battendo ogni record di partecipazione: “Avete fatto sentire la vostra voce, avete scelto speranza, unità, onestà, scienza e, sì, verità”.
Harris ha promesso che lei e Biden affronteranno subito i più gravi problemi, dalla pandemia al sistemico razzismo, al cambiamento climatico… Ancora ha lodato gli elettori per aver scelto “Joe Biden come prossimo presidente degli Stati Uniti. Una persona onesta che unisce. E’ un uomo con un cuore grande”.
La Harris ha continuato con lodando Joe Biden soprattutto per aver avuto “l’audacia di rompere una delle più robuste barriere che esistono nel nostro paese e aver scelto una donna come vicepresidente”. E subito dopo, come per rassicurare che non si tratta di un episodio ma di una rivoluzione, ha aggiunto: “Sarò la prima donna a ricoprire questo incarico, ma non sarò l’ultima. Perché ogni piccola bambina che questa sera sta guardando, si accorga che quanto è il paese delle opportunità. E ai bambini di questo paese dico, a prescindere dal vostro genere, che il vostro paese vi sta mandando un chiaro messaggio: sognate con ambizioni, guidate con convinzione, e guardate a voi stessi in un modo che gli altri forse non vedono, ma semplicemente perché non l’hanno mai visto prima. E sappiate che noi vi applaudiremo ad ogni passo del vostro percorso”.
Alla fine molta emozione quando Harris ha ricordato sua madre e tutte quelle donne, soprattuto afroamericane, che hanno contributo con la loro tenace lotta affinché questo giorno arrivasse.
Quando poi è stata la volta di Joe Biden, il nuovo presidente eletto ha subito ricordato di essere stato scelto con il numero record di consensi mai registrato prima nella storia delle elezioni americane: 74 milioni di voti (Trump ne ha ricevuti 71 milioni). “Sono onorato di esser stato scelto per guidare il Paese. Il lavoro davanti a noi sarà difficile, ma vi prometto che sarò il presidente di tutti gli americani. Vi prometto che sarò un presidente che non cerca di dividere, ma di unire. Che non vede stati rossi o blu, ma solo gli Stati Uniti. E lavorerò con tutto il mio cuore per ottenere la fiducia di tutto il popolo. Perché alla fine questa è l’America: la sua gente. E questo è quello di cui la nostra amministrazione si occuperà. Ho cercato questo incarico per curare l’anima dell’America”.
Anche Biden ha ringraziato tutti quelli che hanno lavorato nel processo elettorale e poi ha mandato, come aveva già fatto la sera prima, segnali di pace agli elettori di Trump: “Oggi saremo tutti insieme: democratici, repubblicani, gay, transgender, latinoamericani, afroamericani, nativi americani. Combattiamo tutti insieme per una nuova America, un’America unita”. E ancora: “A tutti coloro che hanno votato per il Presidente Trump, capisco il vostro disappunto stanotte. Ho perso anche io delle elezioni. Ma ora dubbiamo darci un’altra possibilità, è venuto il momento di mettere da parte la dura retorica. Di abbassare la temperatura. Di guardarci l’un altro di nuovo, di ascoltarci di nuovo. Per fare progressi dobbiamo smettere di trattare il nostro avversario come fosse un nemico. Noi non siamo nemici. Siamo tutti americani. La bibbia ci dice che per ogni cosa c’è una stagione. Tempo per costruire, tempo per raccogliere, tempo per seminare. E c’è tempo per guarire. Questo è il tempo per guarire l’America”.
A questo punto Biden ha indicato i punti più importanti del suo programma: “Credo che gli Americani ci abbiano scelto per ristabilire le forze della decenza e le forze dell’onestà. Per guidare la forza della scienza, nella battaglia contro il virus. La battaglia per costruire la prosperità. La battaglia per assicurare alle famiglie la copertura sanitaria. La battaglia per raggiungere la giustizia razziale e estirpare il razzismo sistematico in questo paese. La battaglia per salvare il clima. La battaglia per difendere la democrazia e ridare ad ognuno in questo paese un’equa possibilità”.
Biden quindi annuncia che si deve iniziare tutto tenendo sotto controllo il Covid. “Non possiamo riparare la nostra economia, e ristabilire i momenti più preziosi della nostra vita se non mettiamo sotto controllo questo virus. Quindi lunedì nominerò un gruppo di scienziati ed esperti come consiglieri per il piano Biden-Harris contro il Covid, per stabilire l’azione che inizierà il 20 gennaio 2021. Il piano sarà costruito sulle fondamenta della scienza, e sarà sviluppato con compassione, empatia e preoccupazione”.
Quindi per Joe Biden e Kamala Harris, la missione principale ora è “Heal the Soul of America”, guarire l’anima dell’America. Già, dopo quattro anni di Trump e di trumpismo, bisogna proprio curare le ferite recate allo spirito americano; un grande popolo e una grande nazione non si meritava l’incompetenza e il narcisismo in chief di Trump dimostrato in tutta la sua pericolosità proprio con la pandemia.
Allora forza America, proprio quando sembrava che stessi sprofondando all’inferno, il tuo meraviglioso melting pot di popolo e la forza della tua democrazia, ti riporta al centro del mondo, dove ti meriti di stare. Joe Biden e Kamala Harris hanno preso l’impegno per cui sono stati eletti. Siamo fiduciosi.