Alle 11:30 del mattino orario di New York, tutti i media mainstream con l’eccezione di Fox News hanno annunciato la tanto attesa vittoria di Joe Biden in Pennsylvania, che grazie ai suoi 20 grandi elettori ha portato il presidente eletto Biden a superare la fatidica soglia dei 270. Mentre migliaia di persone si riversavano per strada in tutte le più grandi metropoli statunitensi, i complimenti dei vari leader mondiali hanno iniziato ad arrivare a frotte attraverso tutte le piattaforme social.
Il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha fatto “i più calorosi auguri” al Presidente eletto Joe Biden, rinnovando “lo sviluppo della collaborazione tra Roma e Washington”. Nel comunicato postato sul sito del Quirinale, il Presidente della Repubblica ci ha tenuto a sottolineare il “momento drammaticamente complesso” in cui Joe Biden sarà chiamato a prendere in mano le redini del potere in America. Il riferimento era naturalmente rivolto alla pandemia mondiale del coronavirus, che ha già procurato tanto dolore sia in Italia che in America. Infine, Mattarella si augura che si possa riprendere il dialogo tra America e Unione Europea nel nome dei comuni valori di “libertà, giustizia, e democrazia”.
Anche il premier Giuseppe Conte è veloce, e invia un twitter in inglese in cui scrive: “Congratulazioni al popolo americano… Siamo pronti a lavorare con il presidente eletto Joe Biden per far diventare le relazioni transatlantiche più forti. Gli Stati Uiti possono contare sull’Italia come un solido alleato e un partner strategico”.

Dall’Italia arrivano anche i complimenti di tutti i leader dei partiti di maggioranza con l’aggiunta di Forza Italia. Mancano all’appello le congratulazioni di Fratelli d’Italia e della Lega di Matteo Salvini, noto sostenitore della causa Trumpiana.

Assieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, si aggiungono ad ignorare l’elezione di Biden gli altri leader della destra nazionalista quali Marine Le Pen, Viktor Orban, e l’amicone di Donald Trump: Jair Bolsonaro. È sotto gli occhi di tutti la differenza nello stile e nei modi di fare di un centro-destra moderato e aperto alle collaborazioni con gli altri leader mondiali, rispetto a questa destra populista che invece preferisce scegliere come e con chi rapportarsi nello scenario globale in base alle simpatie politiche, irriguardante del peso e della potenza di certe nazioni. Dalla Gran Bretagna arriva forte e chiaro il messaggio del Primo Ministro Boris Johnson del partito conservatore che congratula Joe e Kamala per aver raggiunto “un traguardo storico”. Dalla Germania la cancelliera Angela Merkel dell’unione cristiana democratica “non vede l’ora di iniziare a lavorare con Joe”, definendo l’amicizia transatlantica “insostituibile”.
Ma a proposito di destra, come stanno reagendo i leader del partito Repubblicano e del team Trump? Se all’orizzonte non si vede alcun discorso di concessione da parte del Presidente uscente degli Stati Uniti, dalle file del partito Repubblicano si assiste al silenzio più totale. Nessuna dichiarazione o messaggio di congratulazioni da parte dei due pezzi da novanta Mitch McConnell e Lindsey Graham, anche se nei giorni scorsi quest’ultimo ha ammesso che avrebbe lavorato “per trovare terreno comune” con un’amministrazione Biden. Inutile dire che il neo-eletto senatore della North Carolina ha ricevuto una valanga di critiche e insulti dalla base Trumpiana del suo partito, venendo accusato di essere un “traditore” anche dal seguitissimo Tucker Carlson su Fox News.
Il team di Trump è saldamente ancorato al suo Presidente con la convinzione che l’elezione sia stata truccata e che alla fine Donald porterà a casa la vittoria, a costo di passare mesi in tribunale. Pochi minuti dopo l’annuncio della vittoria di Biden, Rudy Giuliani si è presentato davanti alla telecamere in Philadelphia per annunciare che Lunedì partirà una serie di cause legali con l’obbiettivo di ricontare solo le schede elettorali giudicate “legali” negli stati chiave come la Pennsylvania, il Nevada, e il Michigan. Chissà come andrà a finire…