Joe Biden ha superato venerdì mattina Trump in Pennsylvania, dopo averlo fatto durante la notte, anche in Georgia con una manciata di voti (+917). Il democratico è sempre più vicino alla Casa Bianca rispetto a Donald Trump, a cui mancherebbero ancora 56 voti elettorali per arrivare ai 270 necessari per la presidenza. Sono ore decisive e i 20 voti elettorali della Pennsylvania, con i 16 della Georgia, potrebbero decretare Biden il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti d’America. Il democratico era già in vantaggio in Nevada con 6 grandi elettori, ed Arizona con 11.
Al momento, il presidente rimane in vantaggio solo nel North Carolina con 15 voti elettorali. Per lui sfumano le possibilità del trionfo, e ancor meno, si vedono all’orizzonte segnali di rimonta.
La CNN riporta che nelle prossime ore è atteso il discorso di Joe Biden e potrebbe essere quello in cui annuncerà la sua vittoria alle elezioni presidenziali americane.

Ma bisognerà ancora attendere il risultato finale. I motivi del ritardo dipendono soprattutto dalla pandemia di Covid-19 e dall’altissimo numero di voti anticipati e postali, che richiedono più tempo per essere scrutinati. Inoltre, sia la Pennsylvania, stato con ben 20 grandi elettori, che il North Carolina, con 15, accettano i voti per posta inviati entro il 3 novembre e recapitati entro il 12; in Pennsylvania, per esempio, ci sono ancora centinaia di migliaia di voti da contare. Secondo i dati analizzati dal Washington Post, sono oltre 150 mila i voti postali che non sono stati consegnati entro il 3 novembre. Il Nevada, invece, ha già fatto sapere che conterà addirittura tutte le schede valide giunte entro martedì 10 novembre. Ma non finirà di certo qui.
Mentre Biden invita alla calma, Trump, giovedì sera, dalla Casa Bianca, ha mandato un chiaro segnale di non avere alcuna intenzione di lasciare il potere senza combattere fino alla fine, nonostante democraticamente risulterà perdente. Secondo il presidente, infatti, le elezioni sono truccate e, come aveva predetto, sin dal 4 novembre, minaccia di ricorrere alla Corte Suprema. Il discorso del presidente dalla sala riunioni della Casa Bianca potrebbe finire per essere una delle dichiarazioni presidenziali più pericolose nella storia americana. Per questo da giovedì notte ci sono scontri tra democratici e repubblicani nelle città di tutto il paese. La presenza di Donald Trump continua a polarizzare gli Stati Uniti, mentre Joe Biden, parlando già come un vero presidente, invita all’unione: “per fare progressi dobbiamo smettere di trattare i nostri avversari come nemici. Non siamo nemici, ciò che ci unisce come americani è molto più forte di tutto ciò che può dividerci… Se uscirò vittorioso, questa non sarà solo la mia vittoria o la nostra sola vittoria, ma una vittoria per il popolo americano, per la nostra democrazia, per l’America. Non ci saranno Stati blu e Stati rossi, quando vinceremo ci saranno solo gli Stati Uniti d’America”.

Mercoledì, in una dichiarazione, senza autoproclamarsi vincitore, a differenza di Trump, il democratico aveva affermato: “nessuno ci porterà via la nostra democrazia. Né ora, né mai”.
I repubblicani hanno già annunciato che chiederanno di ricontare le schede in Wisconsin e altri stati, annunciando anche azioni legali. Uno scontro fino all’ultimo voto, che si tirerà per le lunghe. E prima di conoscere il nome del 46° presidente degli Stati Uniti d’America, potrebbero volerci ancora giorni.