Da alcune settimane mi trovo a Miami per raccogliere le opinioni degli elettori alle urne, in diverse località, da Miami Beach a Hialeah a West Palm Beach. Ho avuto modo di intervistare un gruppo misto di cittadini pro e contro il presidente, alcuni entusiasti, altri un po’ meno, ma il swing voter (uno che a votato Democratico alle ultime elezioni e ora vota Repubblicano, o vice versa) è stato difficile da trovare. Un ricerca demografica mi ha dato qualche indizio in quale zona avrei più fortuna. Mi sono focalizzato su Lee County, che si trova sulla costa occidentale della Florida, a circa 200km da Miami. Secondo dati recenti, questa è una contea decisamente “rossa” (circa 204,000 Repubblicani registrati contro 129,000 Democratici), ma c’è una grande percentuale di elettori non affiliati a nessun partito – circa il 28,4%, la terza porzione più alta nello stato. Per di più hanno una percentuale di anziani più che la media statale del 17,3%, una popolazione che secondo alcune analisi, potrebbe raffreddarsi verso Trump per come ha gestito la pandemia.
Lee County comprende due città principali, Fort Myers e Cape Coral, separate dal fiume Caloosahatchee. Il primo centro elettorale sulla mia lista è un centro civico, in quella che ho trovato essere una zona solidamente “blu” di Fort Myers. Nel parcheggio che sta accanto, c’è una lunga fila di venditori ambulanti, compresa una tenda i cui gli organizzatori della campagna di Biden dirigono gli elettori verso le urne; l’atmosfera non è tanto diversa da una fiera di paese. “Io non ho visto niente del genere dal 2008” commenta una elettrice di nome Colleen. Sia lei che il marito Brian vanno a votare per Biden, e hanno votato per Clinton nel 2016. Parliamo dell’elezioni mentre aspettiamo il nostro ordine di carne al barbecue. Brian non è rimasto convinto dalla prestazione di Trump al recente dibattito: “È bravo a mettere il rossetto su un maiale, ma alla fine rimane un maiale.” Il loro disgusto per il presidente non è condiviso dalla loro famiglia e da i loro amici, e possono nominare solo una amica del loro giro che ha cambiato il voto da Trump a Biden. Propongo di parlare con lei, ma non abbiamo fortuna a metterci in contatto.
Continuo la mia ricerca a un altro centro elettorale a Cape Coral, dall’altra parte del ponte. Qui non c’è un’ atmosfera di festa, siamo in un parcheggio di una biblioteca con pochi elettori che entrano ed escono velocemente. Intervisto una coppia anziana, Angela e Carmine, che hanno entrambi votato per Trump. Il loro motivo principale è l’aborto, e sono soddisfatti di quello che succede adesso alla Supreme Court per quella ragione. Hanno anche votato per Trump nel 2016, e quando gli chiedo se conoscono un swing voter, menzionano un’amica della loro figlia che ha messo su un negozio che vende propaganda per Trump in centro. “Era molto per i democratici, odiava Trump,” dice Angela, “e poi mia figlia le ha chiarito il dilemma sull’aborto […] E non so come, ma adesso è innamorata di Trump”.
Il Trump Store si trova in una fila di negozi a Fort Myers Beach, fra un mercante di pezzi di ricambio per auto e una rivendita di sigari. Incontro la titolare, Carolina, che al dietro al banco ad aiutare un anziano cliente a trovare il suo centro elettorale. Angela le ha annunciato il mio arrivo e mi aspetta, ci presentiamo. “È un negozio di caramelle per adulti. Lo adoro,” mi dice, indicando la mercanzia che copre ogni millimetro della parete e dei tavoli – bandiere, t-shirts, adesivi, insegne, e chincaglierie per ogni sfumatura di un fan di Trump. Gioiello della corona: una ciambella gonfiabile con l’immagine di Trump che sta appeso sopra la porta d’entrata.
Carolina faceva la venditrice ambulante di pasticceria a grandi eventi all’aria aperta come il Florida state fair, ma il coronavirus ha messo fine a tutto questo. “È stato devastante per la nostra famiglia […] Mi sono messa a pregare, e Dio mia ha mandato tutto questo”. A luglio ha cominciato a vendere agli angoli di strada e alle stazioni di benzina, ma la polizia riceveva chiamate sulla illegalità della sua ditta (da i “liberal” lei dice) e l’hanno fatta chiudere cinque volte, anche dopo aver ottenuto licenze per vendere la sua mercanzia. Alla fin si è resa conto che l’unico modo di proteggere la sua attività era di avere un negozio in muratura: “voglio vedere se vengono a chiudermi adesso”.
Carolin dice che non era una sostenitrice di Trump quando ha aperto il negozio, ma che la sua trasformazione è venuta dopo. Prima del suo cambiamento politico, includeva anche mercanzia control Trump nel suo inventario: “Dev’essere ‘Trump’ o ‘F*** Trump’. Il nome di Trump deve esser li perché si venda, Biden non vende niente”. Le chiedo se aveva a che fare con il discorso di Angela, che sua figlia le ha fatto cambiare idea per il problema dell’aborto. “A dire il vero è stata la mia famiglia,” dice.
Dopo aver aperto il negozio, si è unita a quella che pensava di essere una chiamata zoom di famiglia, ed era rimasta sorpresa dal numero di parenti presenti. Pensava che fosse un’ “intervento.” “Cosa succede? “Mi stavo chiedendo ‘Ma cosa succede? C’é qualcuno che usa la droga?” Non si rendeva conto all’inizio che l’intervento era per lei: la sua famiglia non era d’accordo sul fatto che lei vendesse questa “mercanzia d’anticristo,” come diceva sua sorella. “La parte di sinistra della mia famiglia mi ha abbandonato, mi hanno detto che per loro sono morta”. Dice che era politicamente “nel mezzo” prima di questa chiamata. Era stata una lettrice moderata per Clinton nel 2016, ma quest’ultima esperienza con la sua famiglia le ha aperto gli occhi. “Questo è socialismo,” dice lei. “Ti pare di dirmi quello che posso o non posso vendere?” Carolina ha detta alla sua famiglia che non avrebbe smesso, e che gli avrebbe chiamati dopo le elezioni.
Carolina non solo a perso contatto con la sua famiglia, si è anche tagliata fuori da quello che sentiva essere tutta falsa informazione e che li aveva portati a questa visione ristretta. “Ho spento tutto. Social, televisione, tutto. Mi sono creata un conto a nome falso online, e come Alice nel paese delle meraviglie, ho scoperto cose incredibili andando per percorsi insoliti”. Nella sua nuova ricerca, ha scoperto che i media “che tutti seguono” sono tutti finanziati da George Soros e sono dei mezzi per “fare diventare questo paese socialista”.
La sua visione politica di centro è dietro di lei e insieme alla sua rieducazione attraverso fonti alternative online, ha cominciato a vedere cospirazioni della sinistra ovunque. Mi fa vedere il logo della campagna Biden Harris, facendomi notare le tre strisce rosse della “E” di Biden. Poi mi fa vedere sul telefono una pagina di Wikipedia sulle “3 Strisce Rosse,” uno slogan ideologico Maoista degli anni 50 usato per promuovere la politica comunista, come il Grande Salto In Avanti. “È pazzesco, gli sta davanti agli occhi! Lo faccio vedere a i miei amici e mi dicono ‘Oh, non ci crediamo.’ Va bene, continuate a non crederci,” ammonisce. Carolina anche consuma il contenuto The Blaze, il sito dell’ex commentatore politico di Fox News Glenn Beck, dove scopre il sinistro piano post-elettorale dei Democratici: “Hanno un manifesto di quello che vogliono fare all’America e al suo popolo, e sembra roba di Hitler. Vogliono mettere i capitalisti al muro e sparargli sulla fronte”.
Accoppiato con la paranoia acquisita da Carolina per tutto quello che è di sinistra, c’è la fede religiosa nel nostro attuale presidente. Lo chiama “consacrato,” un termine che già ho sentito nella adunata di Trump al megachurch un paio di settimane fa. “Mi sento che vincerà,” mi dice con un sorriso pieno di speranza. “Quello che conta è di mantenere questo paese libero”.
In una media dei sondaggi più recenti in Florida, Biden è avanti di appena un punto, che statisticamente è nel margine di errore.