Questa sera alle 9, ora di New York, il faccia a faccia fra i due candidati alla vicepresidenza, Kamala Harris e Mike Pence. Il dibattito avverrà alla University of Utah di Salt Lake City e sarà moderato da Susan Page di Usa Today.
La prima schermaglia prima dell’incontro l’ha vinta la Harris: il pannello di plexiglas per dividere i candidate ci sarà. La commissione bipartisan che organizza l’evento ha deciso di adottare le misure di sicurezza chieste dalla candidata democratica. Il vicepresidente era contrario tanto per continuare a sostenere la linea politica della Casa Bianca sulla scarsa pericolosità del virus, dimenticando anche lui che finora negli Stati Uniti ci sono stati 7 milioni e mezzo di persone contagiate e quasi 211 mila decessi.
La capitale dello stato della Utah è anche la capitale dei mormoni, un caposaldo repubblicano, dove Trump nei sondaggi ha 10 punti di vantaggio su Biden. Ma è lo Stato di Mitt Romney, anche lui mormone e repubblicano , e non proprio alleato del presidente. Anzi. Da dire che in una elezione presidenziale 10 punti di vantaggio sul rivale democratico è la percentuale più bassa mai registrata in questo Stato.
Il dibattito vista la non più giovanissima età di Trump e Biden (il presidente ha 74 anni ed è infettato dal coronavirus, mentre l’ex vicepresidente ha 77anni) ha un significato particolare. Biden inoltre ha detto che lui, vista la sua non giovane età, sarà presidente per un solo mandato. Così la possibilità di avere in eredità la guida della Nazione non è tanto remota archiviando l’insipido confronto tra Pence e l’allora rivale democratico Tim Kaine nel 2016. Ed ecco che una tradizionale schermaglia dialettica che da 40 anni vede come protagonisti i due candidati alla vicepresidenza assume un significato diverso e molto più importante. “Sarà il dibattito più significativo da 40 anni, da quando sono iniziati quelli tra i vice – scrive John Hudak della Brookings Institution – e gli americani seguiranno il dibattito pensando che uno dei due potrebbe facilmente diventare presidente, non correndo per la presidenza, ma come il successore del presidente”.
“Con il capo della Casa Bianca infettato dal virus – scrive Kathleen Parker sul Washington Post – e con lo sfidante di quasi 78 anni (li compirà il 20 novembre) il dibattito tra i vice presidenti assume una nuova importanza”.
Il vicepresidente Pence è sicuramente in una posizione di svantaggio in questo dibattito, specialmente se Kamala Harris riuscirà a trasformare il modo in cui la Casa Bianca ha confrontato il coronavirus in una metafora della fallimentare gestione dell’amministrazione Trump, con il vice presidente a capo della task force sul Covid-19. A peggiorare la posizione di Pence le dichiarazioni del dottor Fauci. “Se non facciamo ciò che è necessario in autunno e in inverno, negli Stati Uniti potrebbero morire tra 300 mila e 400 mila persone per il Covid” ha detto il noto immunologo in un evento virtuale organizzato dall’American University.Fauci ha anche aggiunto che un vaccino non sarà disponibile su vasta scala prima dell’estate o dell’autunno del prossimo anno smentendo tutte le promesse fatte dalla Casa Bianca sull’imminenza della produzione in mssa del vaccine.

E a proposito di dibattiti, martedì dalla Casa Bianca Donald Trump ha mandato un tweet affermando che lui è pronto per il confronto di Miami in calendario il 15 di ottobre. Biden ha risposto che se il presidente sarà ancora infetto dal coronavirus lui non si presenterà.
E il letale virus continua a colpire il circolo ristretto degli uomini del presidente: l’ultimo contagiato eccellente è Stephen Miller. La moglie Katie, portavoce di Pence, ha già avuto il covid alcuni mesi fa. Il personale della Casa Bianca, meno quello essenziale, lavora da casa. Nell’ufficio stampa del presidente, oltre alla biondissima Kayleigh McEnany, la portavoce della Casa Bianca, altre tre persone sono state contagiate.
Difficili le comunicazioni quindi dopo che Trump ha interrotto le trattative sul nuovo piano di stimoli per l’economia fino a dopo le elezioni. Un piano che prevedeva 2 mila e 400 miliardi per la disoccupazione e per il rilancio delle imprese. “Se sarò rieletto, riprenderemo il dialogo”, ha twittato il presidente lasciando a bocca asciutta milioni di americani che hanno perso il lavoro. Il presidente della Fed, Jerome Powell, aveva esortato il Congresso e la Casa Bianca ad agire evidenziando i rischi se i nuovi stimoli all’economia saranno troppo contenuti. Avvertimenti inutile. Non è stato ascoltato. “Oggi, ancora una volta, il presidente Trump ha mostrato i suoi veri colori mettendo se stesso prima del benessere del Paese, con la piena complicità dei membri Gop del Congresso”, ha dichiarato la speaker della Camera Nancy Pelosi.
I repubblicani sono nervosi. Tre senatori sono stati contagiati dal coronavirus e si rischia di perdere la maggioranza al voto finale per la nomina del giudice Barret alla Corte Suprema. Il leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell vuole la conferma prima del voto del 3 novembre e spinge per le audizioni alla Commissione Giustizia del Senato. I democratici hanno chiesto tempo per esaminare tutte le decisioni della Barret da magistrato.
Biden martedì ha fatto campagna in Pennsylvania, uno degli stati in bilico per la corsa alla presidenza. Da Gettysburg, luogo simbolo della guerra di secessione, ha definito “pericolose” le divisioni che lacerano il paese e ha accusato Trump di aver “voltato le spalle all’America”. Ed infine i sondaggi. Il vantaggio di Joe Biden su Donald Trump si è ampliato e l’ex vice presidente, a meno di un mese dalle elezioni, è in vantggio di 16 punti, il maggior distacco registrato finora nella campagna elettorale. Secondo l’indagine demoscopica condotta a livello nazionale condotta dalla Ssrs per conto della Cnn, il 57% degli elettori sosterrebbe Biden e il 41% Trump. Il sondaggio è stato eseguito dopo il primo dibattito televisivo e dopo che l’infezione da coronavirus del presidente è stata resa pubblica.