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Michelle Obama, l’implacabile nemica di Trump, “vola alto” con la dura verità

Alla strana Covid-convention democratica, l'ex first lady pronuncia il discorso chiave, descrivendo la presidenza di Donald Trump per quello che veramente è

Tiziana FerrariobyTiziana Ferrario
Time: 4 mins read

Michelle Obama odia la politica e lo ha spiegato molto bene nel suo libro Becoming nel quale racconta quanto abbia subito le scelte di Barack di diventare prima senatore e poi presidente degli Stati Uniti. Lo ha ribadito anche nell’appassionato discorso fatto ieri alla strana Covid-convention democratica di Milwakee. “Sapete che odio la politica, ha detto, ma anche sapete che amo questo paese e che amo tutti i nostri ragazzi”.

In tanti avrebbero voluto vedere lei al posto di Biden, in tanti hanno sognato che fosse lei a sfidare  l’arroganza di Trump, come aveva fatto alla Convention del 2016 a Philadelphia, quando emerse tutto il suo carisma e la sua popolarità superò quella di Obama. Ma Michelle non ci pensa proprio a candidarsi. Memorabile la frase che disse a Philadelphia senza mai pronunciare il nome di Trump: “Quando gli altri scendono in basso, noi voliamo alto”. E  quelle parole di allora sono tornate a rieccheggiare nel suo discorso di ieri nel quale ha voluto andare più a fondo di quel concetto che fece il giro del mondo ed ha spiegato che cosa vuol dire oggi “volare alto”, in un’America lacerata e divisa da scontri razziali, governata da un presidente privo di empatia per gli altri, con  una pandemia che ha colpito duramente le vite delle persone, facendo 160 mila morti, e mettendo in ginocchio  l’economia.

“Volare alto significa prendere la strada più difficile”, ha spiegato Michelle, significa arrampicarsi con le unghie e con i denti verso la cima, schierandosi fieramente contro l’odio, ricordandosi  che siamo un’unica nazione al cospetto di Dio e che se vogliamo sopravvivere dobbiamo trovare il modo di stare insieme nonostante  le nostre differenze. Volare alto  significa, ha aggiunto Michelle, svelare la catena di  bugie e  sospetti con l’unica cosa che può renderci veramente liberi: la dura fredda verità.

Trump e il Covid-19 (Illustrazione di Antonella Martino)

Michelle ha attaccato duramente Trump, ma senza i toni accesi della Convention di Philadelphia. Il discorso di ieri, fatto attraverso  uno schermo dalla casa di Washington, è parso soprattutto una riflessione intima rivolta a tutti  gli americani provati dalla difficile situazione sanitaria, economica  e dall’incertezza sul futuro. Sono 30 milioni quelli che hanno perso il lavoro e in tanti hanno chiesto gli aiuti statali e federali per sopravvivere.”Donald Trump è il presidente sbagliato per il nostro paese” ha detto chiaramente Michelle  “ha avuto abbastanza tempo per dimostrare che non è all’altezza dell’incarico…e quando guardiamo alla Casa Bianca alla ricerca di guida, stabilità e consolazione, vediamo  invece caos, divisione e una mancanza totale di empatia”. Michelle Obama anche questa volta ha usato il tono e le parole giuste per arrivare al cuore dei tanti elettori americani ancora incerti se andare a votare per un tickets democratico che non accende gli animi ma è l’unica alternativa ad altri 4 anni di presidenza Trump.

May 27, 2010: President Barack Obama, Vice President Joe Biden and First Lady Michelle Obama talk in the Blue Room of the White House before hosting a reception in honor of Jewish American Heritage Month (Official White House Photo by Pete Souza)

“Se pensate che le cose non possano andare  peggio, credetemi, è possibile che peggiorino. E succederà se non ci sarà un  cambiamento con queste elezioni. Se abbiamo  qualche speranza di porre fine a questo caos dobbiamo votare per Joe Biden come se le nostre vite dipendessero da questo”.

Michelle ce l’ha messa tutta per spingere afroamericani, latini, asiatici e minoranze ad andare a votare di persona  o per posta “come abbiamo fatto nel 2008 e nel 2012” ha detto “dobbiamo mostrare lo stesso livello di passione e speranza per Joe Biden”. Michelle ci prova, ma è difficile ritrovare oggi quello stesso entusiasmo che aveva circondato Obama,  elettrizzato gli afroamericani che avevano visto la chance di eleggere  il primo presidente nero nella storia degli Stati Uniti. Eppure anche questa volta c’è una grande posta in gioco per i democratici, che non è solo mandare a casa Trump.

Joe Biden e Kamala Harris nell’illustrazione di Antonella Martino

E’ chiaro a tutti che Biden con i suoi 77 anni, non si candiderà per un secondo mandato e  toccherà quindi a Kamala Harris nel 2024 scendere in campo e provare a diventare  la prima donna nera presidente  degli Stati Uniti. Una bella scommessa, ma per vincerla c’è bisogno di una grande mobilitazione, anche di quella ala più radicale dei democratici che  non andando a votare alle passate elezioni ha consentito a Trump di arrivare alla Casa Bianca.

Alexandria Ocasio-Cortez e Bernie Sanders nell’illustrazione di Antonella Martino.

Alexandria Ocasio Cortez e amici dovrebbero averlo capito come ha dimostrato il discorso di Bernie Sanders che ha invitato all’unità,  a votare per Biden e Harris e a non ripetere gli errori del passato. “Il futuro della nostra democrazia, della nostra economia e del nostro pianeta, sono in pericolo.Il prezzo di un fallimento è troppo grande da immaginare”. L’avesse capito 4 anni fa sarebbe stato meglio.

 


Sotto il video con tutta la prima serata e i principali discorsi della Convention dei democratici a Milwaukee, incluso l’intervento del governatore di New York Andrew Cuomo e della ex Congresswoman di Staten Island Susan Molinari che pur essendo una repubblicana ha appoggiato la campagna di Biden-Harris contro Trump.

 

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Tiziana Ferrario

Tiziana Ferrario

Tiziana Ferrario, milanese, giornalista per anni conduttrice e inviata di politica estera per la Rai. È stata corrispondente da New York. Ha seguito guerre e crisi umanitarie. Per il suo lavoro sui conflitti in Afghanistan Medio Oriente e Africa, è stata nominata dal Presidente Ciampi Cavaliere al merito dell’Ordine della Repubblica. Ha seguito il passaggio dalla presidenza Obama a quella Trump; i suoi libri recenti: "Orgoglio e Pregiudizi il risveglio delle donne ai tempi di Trump" Chiarelettere, 2018; "Uomini, è ora di giocare senza falli!", 2020; è appena uscito il romanzo "La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli", Chiarelettere, 2021 Tiziana Ferrario is a Milanese journalist, and for years has been an anchor and foreign policy correspondent for Rai based in New York. She followed wars and humanitarian crises and was nominated for the Order of Merit of the Italian Republic by President Ciampi Cavaliere for her work on the conflicts in Afghanistan, the Middle East, and Africa. Ferrario followed the transition from Obama’s presidency to Trump’s, and wrote “Clock and Prejudice: The Awakening of Women in the Time of Trump” Chiaralettere, 2018.

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