Nel giorno in cui la coppia Biden-Harris vede ridursi il proprio vantaggio sul Presidente in carica di ben 6 punti – da un fuorviante +10 a un più modesto e realistico +4 – si apre il sipario sulla prima Convention Democratica virtuale della storia, al termine della quale, Joe Biden verrà incoronato ufficialmente come lo sfidante di Donald Trump. La Convention durerà 3 giorni e si svolgerà completamente online causa Covid.
Normalmente, questo evento è uno snodo cruciale nella corsa verso le Presidenziali, dato che permette al candidato prescelto di testare il supporto all’interno del suo partito e di mostrarsi agli elettori con una base solida al suo fianco. Quest’anno però, la diretta streaming al posto del raduno di Milwaukee che avrebbe dovuto ospitare più di 50 mila persone, rischia di scombinare le carte in tavola. Non ci saranno bandierine, palloncini, e migliaia di persone in festa, ma bensì uno sfondo blu e una telecamera. Riuscirà Biden a bucare lo schermo, superare il distanziamento sociale, e galvanizzare la base Democratica cosi da convincere gli elettori a recarsi alle urne questo Novembre?
Se già c’erano alcuni dubbi sulle abilità aizzanti possedute dal vecchio Joe, questa Convention virtuale non può che deprimere i suoi speranzosi supporter. Ma proprio per questo motivo si fa molto affidamento sugli ospiti che parteciperanno a questa “unconventional Convention.”
Saranno presenti tutti i pezzi da novanta del partito Democratico, dall’ex Presidente Barack Obama a sua moglie Michelle (Aggiornamento: un estratto del suo discoso è stato diffuso poche ore prima, video sotto), dall’ex segretaria di Stato Hillary Clinton a suo marito Bill, ma anche Elizabeth Warren e Bernie Sanders in rappresentanza dell’ala più progressista del partito, fazione determinante per la vittoria di Biden in Autunno. Ovviamente, ci sarà anche lei, l’attesissima Kamala Harris che in sole 24 ore dall’annuncio della sua candidatura alla vice presidenza ha fatto guadagnare alla campagna elettorale di Joe Biden ben 26 milioni di dollari – più di quelli che Trump riuscirà a racimolare in tutto il mese di Agosto.
Ma la Convention non sarà solo una vetrina per l’aspirante vice presidente, ma anche e sopratutto per i futuri membri dell’amministrazione Biden. Prima fra tutti Amy Klobuchar, la moderata Senatrice del Minnesota che dopo essersi fatta da parte alla vigilia del Super Tuesday, prenderà parola stasera nella speranza che Joe possa ricambiare il favore e posizionarla in uno scranno di primissimo ordine quale Ministero della Giustizia.

Mercoledì sarà invece il turno di Elizabeth Warren, la senatrice del Massachusetts che si autoproclama “capitalista convinta” ma che vorrebbe imporre una tassa sulla popolazione più ricca. Fino all’ultimo è stata tra le potenziali vice presidenti – una figura in grado di unire le due anime del partito Democratico, quella progressista e quella moderata. Il fatto che Biden abbia optato per la Harris potrebbe presagire un ruolo importante per la Warren all’interno dell’esecutivo, magari proprio in quel Ministero dell’Economia che non è mai stato guidato da una donna. Parlando di donne che hanno sfiorato la vice presidenza, Giovedì sarà il turno della senatrice dell’Illinois Tammy Duckworth e della sindaca di Atlanta Keisha Lance Bottoms, anche per loro due – scese in campo fin dall’inizio della pandemia per contrastare e criticare le azioni del Presidente – si prospetta un ruolo nevralgico nell’amministrazione.

Infine, a ridosso del discorso di Biden previsto per Giovedì sera, gli elettori Democratici potranno rivedere tre volti noti: il Senatore del New Jersey Cory Booker, il giovanissimo sindaco di South Bend Pete Buttigieg, e l’imprenditore di origini asiatiche Andrew Yang. Per quest’ultimo, proponitore dell’assegno di cittadinanza da mille dollari al mese, potrebbe profilarsi un ruolo nel dipartimento del lavoro, mentre per Booker sarà spendibile la carta della lotta al “razzismo strutturale” per via del suo background afro-americano, magari all’interno del Ministero della Giustizia. Pete invece è considerato un jolly: un po’ troppo giovane per ricoprire un ruolo ministeriale ma un po’ troppo importante per essere lasciato fuori dai giochi. Ricopre posizioni moderate proprio come Joe, e durante la sua corsa presidenziale non si è mai permesso di criticare l’ex vice presidente. Potrà sicuramente tornare utile a Biden per svecchiare l’amministrazione e avere un alleato fedele al suo fianco.

Ma a parte le ambizioni personali, il vero obbiettivo della Convention è quello di mostrare all’elettorato Democratico che c’è solidità e unità d’intenti dietro il ticket Biden-Harris. Riusciranno a far trasparire questo concetto essenziale dietro la freddezza di uno schermo? Solo il tempo lo dirà…