Poteva il 2020 riservarci altre sorprese? Nel giorno che commemora l’adozione della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, la nota celebrità internazionale Kanye West annuncia la sua corsa presidenziale. Per i pochi che non ne fossero a conoscenza, Kanye West è uno dei più influenti artisti hip hop mai esisti. Nato ad Atlanta e cresciuto a Chicago, Mr. West debutta come produttore musicale per la ben nota Roc-A-Fella Records di Shawn “Jay-Z” Carter all’inizio del nuovo millennio. Nel 2004 rilascia il suo primo album, “The College Dropout”, e raggiunge subito le vette di tutte le classifiche musicali, guadagnandosi il primo dei suoi innumerevoli Grammy Awards. In concomitanza con la carriera musicale, Kanye sviluppa la sua passione per il fashion design e nel 2013 sigla un accordo con Adidas per una collaborazione su una nuova linea di vestiario che si chiamerà Yeezy. Nel 2019, Yeezy diventa il brand di moda più ricercato su Google, con oltre 1 miliardo di fatturato. La settimana scorsa, l’ormai defunta Gap firma un accordo decennale con Kanye West per provare a rilanciarsi sul mercato retail attraverso l’ingegno e il grande seguito posseduto dal rapper di Chicago.
Ma perché la politica, e perché proprio ora? Kanye West è finito per la prima volta sotto i riflettori della politica statunitense nel 2005, quando in una intervista su NBC dichiarò che all’allora Presidente George W. Bush “non interessano le vite dei neri.” La dichiarazione ebbe un forte riscontro mediatico all’interno della comunità nera che si sentiva dimenticata dall’amministrazione Bush dopo il disastro causato dall’uragano Katrina in Louisiana e Mississippi. Molti furono sorpresi dunque, quando nel 2016 Kanye West decise di incontrare il neo-Presidente Repubblicano, Donald Trump, alla Trump Tower. In realtà, Kanye e Donald sono amici da parecchio tempo grazie ad Ivanka Trump, la quale bazzicava nel mondo della moda prima di diventare consulente senior di suo padre. L’incontro tra i due ha causato grande sconforto all’interno della comunità nera, specialmente nel mondo dell’entertainment, il quale pende fortemente democratico. Nonostante Kanye non abbia mai dato ufficialmente il proprio endorsement a Donald Trump, molti artisti si sono distanziati accusandolo di aver tradito il proprio passato e la propria cultura. Kanye si è giustificato dicendo che un’individuo dev’essere libero di votare per chiunque candidato voglia, senza essere influenzato o guidato dalla cosiddetta “cultura” che detta ai neri di votare democratico. Nel 2019 Kanye ha avuto un altro incontro con Trump alla Casa Bianca.
La prima volta che Kanye corteggio l’idea di correre per la Casa Bianca fu nel 2015 durante un discorso agli MTV Music Awards. Nel 2018, si fece ritrarre in multiple occasioni con varie figure di spicco del conservatorismo nero. Una di queste fu l’attivista pro-Trump Candace Owens, aspra critica di Black Lives Matter e del Partito Democratico. Kanye diede addirittura un mezzo endorsement a Owens pubblicando un tweet in cui dichiarava, “amo il modo in cui Candace Owens ragiona.” Recentemente, Kanye fece sapere che avrebbe corso nel 2024, onde evitare di doversi scontrare con l’amicone Donald Trump, ma il tweet pubblicato ieri notte dopo le celebrazioni per il 4 Luglio ha spiazzato un po’ tutti. Infatti, il cinguettio tradotto recita: “dobbiamo realizzare la promessa dell’America fidandoci di Dio, unificando la nostra visione, costruendo il nostro futuro. Corro per la Presidenza degli Stati Uniti, #vision 2020.” La citazione a Dio non è casuale, infatti Kanye è recentemente diventando un cattolico osservante e ha pure dato il via a una sua “messa Domenicale” in giro per gli Stati Uniti. Persino la sua carriera musicale ha subito una trasformazione radicale; il suo ultimo disco si intitola “Gesù è re” mentre quello in procinto di uscire si chiamerà, “il paese di Dio.”

Appena uscito il tweet ieri sera – che ha già collezionato oltre 980 mila like e 500 mila retweet – il fondatore di Tesla e Space X Elon Musk ha subito commentato dicendo “ti supporto.” Da notare che Kanye e Musk si sono incontrati solo un paio di giorni fa per un apparente meeting “di lavoro”. Ma oltre al commento del miliardario Musk, ondate di account pro-Biden hanno messo in guardia i follower di Kanye dicendo che è tutta una messa in scena per diminuire il voto afro-americano verso l’ex vice presidente di Obama e favorire Trump. Ma la domanda che pongo a questi supporter di Biden è la seguente: se Kanye si è esposto cosi a favore di Trump ultimamente, e ha addirittura dato il suo supporto ad alcune proposte di Candace Owens, siamo sicuri che i neri che avrebbero votato per Biden, si facciano ingannare e votino per Mr. West? Cadrebbero nella stessa trappola che Kanye denunciava fino a poco tempo fa: votare per un nero solo perché la tua cultura ti impone di votarlo, e non perché sei favorevole a quello che dice. Insomma, aspettando di verificare che il tweet di Kanye si riferisse realmente a una corsa presidenziale per il 2020 e che non fosse solo un modo per far parlare di se in procinto dell’’uscita del suo prossimo album, queste sono logiche che fanno riflettere.