Dopo Amy Klobuchar, Pete Buttigieg, e Mike Bloomberg, l’effetto Super Tuesday travolge anche Elizabeth Warren. Ma mentre i primi due candidati hanno mollato per dare strada libera a Joe Biden, sia Mike che Elizabeth sono stati costretti a lasciare per via dei loro pessimi risultati nel Super Tuesday. La senatrice del Massachussets ha raggiunto la fatidica soglia del 15% – necessaria per non rimanere a bocca asciutta e collezionare almeno un delegato – in soli 5 dei 15 stati chiamati alle urne. Nel suo stato di origine, la Warren è riuscita ad acciuffare solamente il gradino più basso del podio, distante ben 5 punti da Bernie Sanders e addirittura 10 da Joe Biden. Risultati che hanno inevitabilmente costretto la Warren a gettare la spugna.
Ma l’addio di Elizabeth Warren è reso ancora più amaro dal fatto che soltanto un paio di mesi fa, a cavallo tra fine Ottobre e inizio Novembre, era data come favorita per vincere la nomination. Poi, complice un disastroso dibattito di Novembre in cui tutti i candidati l’attaccarono ferocemente, Elizabeth ha perso quota rapidamente, ritrovandosi a inizio anno ad inseguire i suoi avversari, sia sul livello della raccolta fondi, sia su quello degli endorsement ricevuti.
La Warren non è stata in grado di costruire attorno a se una coalizione demografica eterogenea, ottenendo solo il voto della classe medio-alta con istruzione universitaria, per di più bianca. Proprio per questo motivo è difficile prevedere a chi andranno i voti della Warren. Nonostante Elizabeth sia molto simile a Bernie sul piano ideologico, l’elettorato di Sanders è molto diverso da quello della senatrice: classe lavoratrice, giovani, e sindacati. Solo un endorsement diretto di Elizabeth verso Bernie riuscirebbe a spostare il maggior numero di voti verso il senatore del Vermont. Altrimenti, il rischio è che l’elettorato di Warren si disperda tra astenuti e Joe Biden.
D’altronde, la Warren stessa ha cercato per mesi di sembrare “più moderata” di quello che fosse realmente, spingendosi addirittura a dichiararsi capitalista convinta, cosi da tracciare una linea netta tra lei e Sanders. Questo tentativo è stato fatto per cercare di presentarsi come candidata “unificatrice” del partito Democratico, capace di attrarre sia i voti dei democratici conservatori di Joe Biden, sia quelli dei democratici socialisti di Bernie Sanders. Un tentativo che però è fallito miseramente, dato che lei è fuori dai giochi, mentre Joe e Bernie sono i frontrunner. Ma proprio per questo motivo non dobbiamo sorprenderci se alcuni voti della Warren andranno a Biden invece che a Sanders. Ci vorrebbe proprio un bel endorsement, o chissà, una bella vicepresidenza….
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