Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
February 20, 2020
in
Primo Piano
February 20, 2020
0

A Las Vegas si sgonfia “Citizen Mike” Bloomberg, fatto a pezzi da Elizabeth Warren

Dibattito democratici: l'ex sindaco di New York delude sotto gli attacchi della senatrice del Massachusetts e di Joe Biden. Bernie Sanders ne esce illeso

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Time: 6 mins read
I candidati per la nomination democratica nell’illustrazione di Antonella Martino

Subito al punto: volete sapere chi ha vinto il dibattito dei democratici a Las Vegas dove per la prima volta partecipava l’ex sindaco di New York, il miliardario Mike Bloomberg? Sulla certezza di chi ha prevalso, ci saranno opinioni diverse (per chi scrive, ha vinto la senatrice Elizabeth Warren. Ma per altri magari Joe Biden, o Bernie Sanders…). Ma sicuramente nessun giornale negli Stati Uniti giovedì mattina avrà un nome diverso su chi l’ha perso, e in modo catastrofico, questo dibattito: già, al tappeto è finito il tycoon dei media, il “Citizen Mike” di Orsonwellsiana memoria.  Il pallone Bloomberg gonfiato da 400 milioni già spesi in pubblicità, a Las Vegas si è ammosciato davanti agli attacchi della senatrice Elizabeth Warren, che subito, con le prime parole che ha pronunciato al dibattito, ha sferrato un colpo da KO:

“I’d like to talk about who we’re running against: a billionaire who calls women fat broads and horse-faced lesbians. And no, I’m not talking about Donald Trump. I’m talking about Mayor Bloomberg.” (Voglio parlare di colui che noi ci stiamo candidando contro: un miliardario che chiama le donne grassone e lesbiche dalla faccia da cavallo.  E no, non sto parlando di Donald Trump, sto parlando del sindaco Bloomberg!”.

Una mitragliata di devastanti attacchi si sono abbattuti subiti su Mike Bloomberg, entrambi prevedibilissimi ma che per come sono andate le risposte di Bloomberg, si deve dedurre: o l’ex sindaco di New York non si era affatto preparato al dibattito, o ha svelato senza pudore quello che è sembrato un tratto predominante del carattere: l’arroganza. Infatti sia quando è stato oggetto di attacchi per la sua politica discriminatoria del “stop and frisk” (l’aver ordinato alla polizia di NYC di fermare e perquisire i giovani di colore per strada considerandoli “sospetti” proprio per il colore della pelle), sia che per le accuse di essere stato più volte denunciato da alcune donne sue impiegate (quante? decine? centinaia?) per dei maltrattamenti subiti nel lavoro poi “risolti” con accordi legali in cui le donne venivano pagate in cambio del loro impegno a “mai rilevare” il contenuto delle loro denunce, Bloomberg ha mostrato, con l’alzare gli occhi all’insù senza rispondere in maniera credibile,  tutta la sua gelida arroganza. Come quando rispondeva a Warren e Biden che lo incalzavano che “stop and frisk era una politica necessaria per diminuire i delitti e che poi è sfuggita di mano alla polizia”, o che le donne che lo denunciavano lo avevano fatto soltanto perché “non gli erano piaciute  le mie barzellette”.

Mike Bloomberg e Elizabeth Warren in Las Vegas

Ma davvero ha pensato che fosse possibile? Così Bloomberg ha creduto di cavarsela in diretta tv davanti a milioni di  americani?  Invece di scusarsi per una politica pericolosa e opprimente per le minoranze, considerata apertamente razzista, o dare una risposta seria sulle serissime accuse di maltrattamenti sulle donne? Mentre molti americani nel vedere quell’arroganza avranno notato la somiglianza, come gli aveva del resto suggerito Warren, a quella di Donald Trump,  in quello stesso momento a noi italiani in America ci appariva lo spettro di Silvio Berlusconi e della “nipote di Mubarak” in versione a stelle e strisce!

Come potrebbe veramente pensare Bloomberg di ottenere il voto delle minoranze come delle donne dopo la sua performance a Las Vegas?

La coppia Warren-Biden (sembravano coordinati nei loro micidiali attacchi a Bloomberg) non ha mollato l’osso Mike, e alla fine il tycoon è apparso come un pugile suonato, all’angolo che implora il gong per non andare K.O!

Così ecco la Warren subito sfilare un altro colpo:

“No, non sconfiggeremo Donald Trump scegliendo un uomo che ha chissà quanti ‘accordi che non si possono rivelare’ e chissà quante altre storie di donne che si sono sentite insultate e discriminate lavorando con lui”.

La prima pagina del New York Post con Mike Bloomberg “picchiato” da Elizabeth Warren

E mentre Bloomberg sembrava un pugile suonato, che non riusciva a dir nulla di sensato a Warren che insisteva nel chiedergli perché non rilasciava le donne dall’impegno preso di non rivelare le accuse, ecco che arrivava l’ex vicepresidente Biden con un altro colpo sferrato a volte alta: “Tutto quello che il sindaco deve dire è ‘siete libere dal non rispettate l’accordo di non rivelare’. Punto”. Ma niente, Bloomberg è rimasto prima congelato e quindi fritto nella sua arroganza per non riuscire ad ammettere le sue colpe, scusandosi, o, se veramente si fosse trattato soltanto di “barzellette”, allora liberare le sue accusatrice dall’accordo in modo che potessero rivelare queste storielle sconce (Ma davvero Bloomberg vorrebbe farci credere che pagava dei soldi per il silenzio di sue impiegate affinché non rivelassero il contenuto delle sue barzellette?).

Il maggior beneficiario del fuoco incrociato contro Bloomberg, è risultato essere Bernie Sanders, che essendo il candidato in testa nei sondaggi invece di essere il maggior obiettivo si è ritrovato come “secondo scelta” degli attacchi, che per lo più poi sono arrivati dalle domande dei giornalisti che dagli altri candidati. Warren e Biden (resuscitato!)  hanno mostrato tutta la loro aggressività solo per Bloomberg, mentre Pete Buttigieg se l’è presa con la povera senatrice Amy Klobuchar che è apparsa molto innervosita dai continui attacchi arrivati dal giovane sindaco di South Bend, cittadina dell’Indiana. Ad un certo punto la senatrice del Minnesota, visibilmente scossa,  ha chiesto a Buttigieg se la stesse prendendo per una “stupida”. Fino a quel momento la politica estera era rimasta completamente fuori dalla dibattito, se si esclude appunto il duello che ha visto protagonista Klobuchar con il sindaco Buttigieg che incalzava la senatrice per non aver ricordato il presidente del Messico durante una intervista  (e a venire in soccorso di Klobuchar è arrivata Warren).

L’unico momento in cui Sanders è apparso sotto pressione, è arrivato quando gli è stato chiesto di rispettare la sua promessa di rilasciare tutti i documenti medici dopo aver avuto un infarto lo scorso anno. Sanders ha detto che quello che era stato già rilasciato, cioè attestati di buona salute da parte di medici e cardiologi, era sufficiente e poi ha cercato di districarsi dalle insistenze (ancora, più dei giornalisti che dei candidati) dicendo: “Forse dovreste venire un giorno con me nei varie comizi elettorali che faccio, vediamo chi ha il fisico più adatto…”.

Bernie Sanders in the illustration by Antonella Martino

Ma Bernie Sanders ha confermato senza mai mollare le sue convinzioni sulla riforma sanitaria e sull’ingente aumento delle tasse per i ricchi e le corporations – un tratto, quello della coerenza e convinzione ferrea nelle idee del suo programma “rivoluzionario” che gli altri candidati democratici hanno cercato di rappresentate negativamente per l’“inflessibilità” ma che finora invece è stato il tratto più attraente per milioni di sostenitori del senatore indipendente del Vermont -. Sanders non si è scomposto, non si è tirato indietro quando gli è stato chiesto del suo “anti capitalismo”. “Sono per la social democrazia. In Danimarca si vive bene…”, e giù con la frase “dare la sanità garantita per tutti è un diritto umano!”. 

Per chi scrive, alla fine la vincitrice del dibattito è stata la senatrice del Massachusetts Elisabeth Warren, che ha con successo attaccato il carattere di Bloomberg, paragonandolo praticamente a Trump, facendo emergere una grinta veramente notevole, forse puntando ormai a cercare di risalire nei sondaggi attraendo voti dai moderati più che dall’inarrestabile Bernie Sanders. Quest’ultimo però ci sembra il maggiore beneficiario della serata di Las Vegas: il senatore del Vermont ha praticamente ribadito la sua linea, anche se questa volta chiamata “social democratica” (invece che socialista), che punta alla sanità pubblica, istruzione superiore pubblica accessibile per tutti con condono di tutti i debiti studenteschi, e una politica ambientalista “senza compromessi”. Proprio su questo ultimo punto, quando è stato per esempio affrontato il tema del “fracking”, il senatore del Vermont è stato il più inflessibile tra i candidati: eliminare senza altri tentennamenti tutto quello che danneggia l’ambiente.

Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Joe Biden nell’illustrazione di Antonella Martino

Joe Biden è sembrato “rinvigorito” dagli attacchi al malcapitato Mike Bloomberg: quando l’ex sindaco di New York ha cercato di arrampicarsi negli specchi della sua politica “stop and frisk”, il vicepresidente di Obama non gli ha dato scampo: “Smettila di non dire i fatti come sono andati: la tua politica è stata interrotta solo quando noi da Washington vi abbiamo mandato degli ispettori per controllare che cosa stavate combinando…”.

Buttigieg ha cercato di mettersi in luce ma restando alla fine un candidato tanto eloquente quanto leggero, che non sembra adatto al grande duello di novembre con Trump; mentre la senatrice del Minnesota Klobuchard, che a tratti è apparsa convincente nell’elencare la sua esperienza legislativa in vari campi, ha mostrato troppo nervosismo quando è stata oggetto di critiche.

Michael Bloomberg. Illustration by Antonella Martino

Bloomberg esce quindi come l’assoluto perdente di questo dibattito, al quale tra l’altro avrebbe potuto benissimo non partecipare dato che non concorre ai caucus del Nevada. Eppure sarebbe troppo presto per annunciare la fine delle sue ambizioni per la nomination . In realtà il fatto che Bloomberg sia riuscito a salire nei sondaggi così velocemente grazie alle centinaia di milioni spesi in poche settimane, non può che far prevedere che “Citizen Mike”, magari raddoppiando i piani di spesa sulla pubblicità, inondi tutti gli stati per le primarie del “Super Tuesday” (3 marzo)  con una “masculiata” di spot elettorali che potrebbero far dimenticare la sua magra figura a Las Vegas. Già, a Bloomberg non resta che sperare, dopotutto, che tutto quello che è accaduto a Las Vegas, resti a Las Vegas…

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

DELLO STESSO AUTORE

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

byStefano Vaccara
Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

byStefano Vaccara

A PROPOSITO DI...

Tags: Amy KlobucharBernie SandersElezioni Usa 2020Elizabeth WarrenJoe BidenMichael BloombergPete Buttigiegprimarie 2020
Previous Post

Siria: migliaia di bambini vittime delle bombe e del freddo a Idlib. E l’ONU? Si discute…

Next Post

Giovani futuri diplomatici crescono: gli “Studenti Ambasciatori” e il futuro dell’ONU

DELLO STESSO AUTORE

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

byStefano Vaccara
Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

byStefano Vaccara

Latest News

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Pope Leo XIV Claimed by Both Cubs and White Sox as a Fan: Who’s He Rooting For?

Pope Leo XIV Claimed by Both Cubs and White Sox as a Fan: Who’s He Rooting For?

byEmanuele La Prova

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Giovani futuri diplomatici crescono: gli “Studenti Ambasciatori” e il futuro dell’ONU

Giovani futuri diplomatici crescono: gli "Studenti Ambasciatori" e il futuro dell'ONU

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?