Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Politica
January 15, 2020
in
Politica
January 15, 2020
0

Warren rifiuta la stretta di mano di Sanders e i conservatori democratici godono

I senatori Elizabeth Warren e Bernie Sanders litigano mentre gli altri stanno a guardare al settimo dibattito dem, l'ultimo prima del voto in Iowa

Andrea ArlettibyAndrea Arletti
Time: 5 mins read

E ne rimasero solo sei. Dopo mesi di palchi stracolmi e frasi ad effetto utilizzate per colmare il poco tempo a disposizione, il settimo dibattito democratico porta sul palco solamente i sei “migliori” candidati; cioè quelli che hanno raggiunto almeno un 5% di preferenze in 4 sondaggi a livello nazionale e che hanno superato il tetto dei 225 mila donatori. Questi sei candidati si dividono per ideologia in due fazioni ben precise: i moderati e i progressisti, o meglio, i pragmatici e gli idealisti. Nel primo campo troviamo l’ex Vice Presidente Joe Biden, il sindaco di South Bend Pete Buttigieg, e la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar. Nel secondo campo troviamo invece il senatore del Vermont Bernie Sanders, la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, e il miliardario Tom Steyer. Ma nonostante questa netta divisione, tutti i candidati sul palco sono accomunati da un’unico fattore: sono tutti bianchi. L’unico candidato di colore rimasto in gara per la nomination si è infatti ritirato due giorni prima del dibattito di Des Moines, mentre il candidato di origini asiatiche Andrew Yang non ha raggiunto i requisiti per qualificarsi al dibattito.

Il momento in cui Elizabeth Warren rifiuta di stringere la mano a Bernie Sanders (Immagine ripresa da youtube)

Ma non temete, se manca la razza ad incentivare l’identity politics, ci pensa Elizabeth Warren incentrando il dibattito sulla lotta di sesso, o meglio, sulla lotta di se stessa contro Bernie Sanders. Infatti, due giorni prima del dibattito e dopo un apparente “scoop” della CNN,   Warren ha dichiarato che nel 2018 Sanders le disse in una conversazione privata che una donna non sarebbe riuscita a battere Donald Trump nelle presidenziali del 2020. Questa notizia ha naturalmente scaturito grande scalpore e imbarazzo tra le file dei supporter di Sanders. Tant’è che Bernie ha dovuto rispondere all’accusa infamante durante il corso del dibattito, chiarendo che le dichiarazioni della Warren sono false e che lui rispetta le donne. Ma Elizabeth Warren non ci sta, e dopo aver risposto in diretta che sulla possibilità di vittoria di una donna lei e Bernie “la pensano diversamente”,  ha scelto di rifiutare la stretta di mano di Sanders al termine del dibattito. Un gesto che ha chiaramente lasciato tutti di stucco, dato che finora Sanders e Warren erano considerati grandi amici, non solo perché condividono pressoché la stessa linea politica, ma anche e sopratutto perché insieme rappresentano la lotta di lunga durata contro l’establishment moderato del partito Democratico. Warren ha poi rincalzato la dose dicendo che gli unici candidati sul palco a non aver mai perso un’elezione erano le due donne: lei e Amy Klobuchar. Un chiaro tentativo di far capire al pubblico Americano che l’unico modo per battere Donald Trump è quello di nominare una donna.

Il gesto della Warren sembra provenire da un momento di forte stress. La senatrice del Massachusetts si è ritrovata di colpo ad inseguire i due frontrunner Biden e Sanders, dopo aver dominato per mesi la scena delle primarie democratiche. Per darvi un’idea, la Warren ha toccato l’apice lo scorso Ottobre, quando i sondaggi la davano prima intorno al 27%. Da allora, Elizabeth ha perso oltre 10 punti percentuali, scendendo al 16,6%. Inoltre, la Warren si è vista sfilare da sotto il naso tutte le grandi organizzazioni progressiste, che insieme alle popolarissime deputate Alexandria Ocasio Cortez, Rashida Tlaib, e Ilhan Omar, hanno dato il proprio endorsement a Bernie Sanders. Non riuscendo più a competere sul piano delle proposte politiche, la Warren ha dunque scelto di attaccare Sanders su uno dei suoi unici punti “deboli”: essere un uomo. Attaccarlo sulla salute o sull’età forse sarebbe stato troppo anche per una come Elizabeth Warren. Fatto sta che con questo attacco privo di prove verso Bernie Sanders, la Warren non ha fatto altro che dividere ulteriormente il partito. Per una che si è candidata come “unificatrice” del partito Democratico, la sceneggiata di Des Moines potrebbe costare caro.   

Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Joe Biden nell’illustrazione di Antonella Martino

Ma a parte questa lotta feroce all’interno del campo progressista, il dibattito ha mantenuto toni abbastanza moderati. A pochi giorni dalle prime votazioni in Iowa, nessun candidato aveva grandi incentivi per andare all’attacco. Il regolamento della votazione in Iowa prevede che i sostenitori dei candidati che non raggiungono il 15% di sostegno, saranno liberi di sostenere qualcun altro nella votazione finale. Questo fa si che nessun candidato abbia voglia di farsi nemici tra gli elettorati altrui, dato che rischierebbe di perdere la possibilità di diventare una seconda scelta. Detto questo, ci sono state delle divisioni palesi sul tema del conflitto con l’Iran in Iraq. Sanders ci ha tenuto a rimarcare la sua posizione pacifista, ricordando a tutti che fu già contrario nel 2003 all’invasione in Iraq delle forze Americane, ed è tutt’ora contrario alla strategia intrapresa da Trump. Sia lui che Warren hanno promesso il ritiro immediato di tutte le truppe dal Medio Oriente, mentre Biden, Klobuchar, e Buttigieg hanno offerto soluzioni più pragmatiche. Biden, ad esempio, ha proposto di mantenere solo le forze speciali nella regione, cosi da evitare la ricostituzione di organizzazioni terroristiche tipo Isis. Buttigieg e Klobuchar invece, si sono concentrati sulla negoziazione di un nuovo trattato nucleare con l’Iran, criticando Trump per aver lasciato quello concordato da Obama nel 2015. Ma nonostante le differenze, la cosa rassicurante è che la politica estera sembra sia tornata ad essere un argomento di discussione nel corso dei dibattiti democratici. Per troppo tempo la politica estera è stata vista con occhio distratto dal popolo Americano, che non ha compreso fino in fondo quanto questa possa influire sulle scelte domestiche dei propri governanti. Spesso, i candidati venivano eletti e solo dopo si conoscevano le loro reali intenzioni in politica estera. Il fatto che finalmente se ne parli a fondo prima delle elezioni, è certamente un buon segnale per la salute della democrazia Americana.

La perfetta “tempesta democratica” che favorisce Trump (Illustration by Antonella Martino)

C’è infine da sottolineare la solita ciliegina sulla torta che irrompe tempestivamente ad ogni dibattito democratico: la lunga e noiosa discussione sul miglior sistema di sanità per il paese. Ormai tutti conoscono a memoria le posizioni dei candidati su questo tema di fondamentale importanza: Warren e Sanders sono favorevoli al “Medicare for All”, il sistema che garantirebbe la sanità pubblica a tutti; mentre Buttigieg, Biden, Klobuchar, e Steyer rimangono ancorati al loro “Medicare for All who want it”, il sistema che produrrebbe l’estensione della sanità pubblica ma allo stesso tempo garantirebbe la sanità privata a chi desidera mantenerla. La cosa sorprendente questa volta, è che mentre tutti i moderati facevano a gara per screditare il piano “costosissimo” di Bernie ed Elizabeth, Biden se n’è stato in disparte, evitando di entrare nel vivo della discussione. Se permettete, è alquanto preoccupante che il leader nei sondaggi non offra la propria opinione sulla priorità numero uno dell’elettorato Democratico. È abbastanza comprensibile che Biden stia cercando di limitare l’utilizzo della parola il più possibile, dato che ogni volta che parla incomincia a balbettare, ma allo stesso tempo potrebbe far piacere al popolo Americano capire cosa abbia intenzione di fare nel dettaglio l’ex vice Presidente. 

Share on FacebookShare on Twitter
Andrea Arletti

Andrea Arletti

Andrea si è laureato alla New York University, sede di Abu Dhabi, con un B.A. in Scienze Politiche e Studi Legali. Ha un forte interesse per tutto ciò che concerne la politica statunitense e la comunicazione politica del ventunesimo secolo. Andrea is an Italian student pursuing a Bachelor degree in Political Science and Legal Studies at New York University Abu Dhabi. His interests revolve around U.S. politics and political communication in the 21st century.

DELLO STESSO AUTORE

Coronavirus, per NYC probabile riapertura dall’8 giugno. 5 regioni pronte alla Fase 2

Il sogno americano esiste ancora? Con questo quesito, la Voce sbarca su Clubhouse

byAndrea Arletti
Milan-Inter, il derby tra i tifosi di New York per la supersfida scudetto

Milan-Inter, il derby tra i tifosi di New York per la supersfida scudetto

byAndrea Arletti

A PROPOSITO DI...

Tags: Bernie SandersDemocratic PartyElizabeth WarrenJoe BidenPete Buttigieg
Previous Post

A View from America: Our Brilliant Socialist Friend Bettino Craxi

Next Post

Scheggia n. 5: I’m a boy! E so correre come solo un’ala sinistra sa fare

DELLO STESSO AUTORE

Muore Rush Limbaugh, storico commentatore e megafono Trumpista

Muore Rush Limbaugh, storico commentatore e megafono Trumpista

byAndrea Arletti
Leaders in the US:  How Long Before There Is a Woman in the White House?

Nikki Haley rinnega Donald Trump e pianifica la sua candidatura nel 2024

byAndrea Arletti

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Scheggia n. 5: I’m a boy! E so correre come solo un’ala sinistra sa fare

Scheggia n. 5: I'm a boy! E so correre come solo un'ala sinistra sa fare

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?