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November 6, 2019
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I Democratici vincono in Virginia e Kentucky mettendo i Repubblicani nei guai

I risultati di questa tornata elettorale sono un segnale importante per valutare la stabilità della Presidenza Trump. Importante voto anche a New York

Andrea ArlettibyAndrea Arletti
I Democratici vincono in Virginia e Kentucky mettendo i Repubblicani nei guai

Il nuovo governatore del Kentucky Andy Beshear

Time: 3 mins read

Ieri negli Stati Uniti si è votato in 39 Stati per eleggere governatori, sindaci, e congressi statali. Questa tornata elettorale arriva in un momento particolarmente interessante per la politica Statunitense, dato che manca meno di un anno alle Presidenziali del 2020 e visto che la procedura d’impeachment è entrata nel vivo dopo l’approvazione della Camera per l’inizio dell’investigazione pubblica su Trump. I risultati sono dunque un segnale importante per valutare la stabilità della Presidenza a un anno dalla debacle dell’elezioni di metà mandato.

Il risultato più eclatante è, senza ombra di dubbio, la vittoria dei Democratici per il governatore del Kentucky. Con poco più di 5 mila voti, l’ex Procuratore Generale del Kentucky Andy Beshear ha battuto il Repubblicano uscente Matt Bevin. Un risultato deludente e preoccupante per il presidente Donald Trump, dato che nel 2016 vinse questo Stato con più di 30 punti di distacco dalla Clinton. Un’altro aspetto interessante proviene dai grafici elaborati da Politico che mostrano come la vittoria dei Democratici sia dovuta sopratutto alla valanga di voti ricevuti nelle grandi città come Louisville, mentre i repubblicani continuano a primeggiare nelle zone rurali dello Stato. 

Mentre nel Kentucky l’elettorato vota ancora in base alla divisione rurale-urbana, nel Mississippi hanno votato per il loro nuovo governatore in base alle differenze etniche. Nel Nord-Ovest, dove prevalgono gli afro-americani –  più del 70% della popolazione – hanno stravinto i democratici con quasi l’80% dei voti. Nel resto dello stato, dove invece prevalgono i bianchi, hanno vinto i Repubblicani. Il risultato finale è una vittoria del governatore uscente Repubblicano Tate Reeves contro il Democratico Jim Hood. Ma anche in questo caso la vittoria per Trump è agrodolce dato che nel 2016 vinse lo Stato distaccando la Clinton di quasi 18 punti, mentre ieri sera Reeves ha battuto Hood con un margine striminzito del 5,3%. 

In Virginia si votava per il rinnovo della Camera e del Senato statale. Come previsto, i Democratici hanno riguadagnato il controllo di entrambi –  21-19 al Senato e 54-43 alla Camera – conquistando il pieno controllo sullo Stato. Questo è un risultato particolarmente importante perché dopo il censimento nazionale del 2020, i Governatori dovranno ridisegnare i distretti del proprio Stato per tener conto dei cambiamenti demografici. Attraverso la famosa tecnica del gerrymandering, ciascun Governatore proverà a ridisegnarli per garantire al proprio partito le maggiori chance di successo nell’elezioni Presidenziali future. Controllare sia la Camera che il Senato, farà si che i Democratici possano ridisegnare i distretti della Virginia senza alcuna opposizione. Possiamo dunque aspettarci una Virginia sempre più Democratica negli anni avvenire.          

Infine, c’è da sottolineare l’approvazione del referendum elettorale a New York City che ufficializza l’introduzione del “ranked choice voting”: un sistema elettorale alternativo che permetterà ai cittadini newyorkesi di votare classificando i loro candidati preferiti invece che scegliendone uno solo. Questo sistema sarà adottato sia per le elezioni speciali che per tutte le primarie che si terranno nella Grande Mela d’ora in avanti. Si dice che questo sistema elettorale – supportato dalla deputata Democratica Alexandria Ocasio Cortez e dal candidato Presidenziale Andrew Yang – possa incrementare la partecipazione democratica dei cittadini newyorkesi dato che non dovranno più scegliere tra un candidato repubblicano e uno democratico, ma potranno classificare tutti quelli in corsa in base alle loro preferenze. Inoltre, questo sistema potrebbe anche far lavorare più duramente i candidati in corsa, per ottenere la seconda o terza preferenza dei newyorkesi, dato che anche il numero dei secondi e terzi posti ottenuti conterà per vincere l’elezione. Potete scoprire di più sul funzionamento di questo sistema elettorale cliccando sul seguente link. 

Riassumendo, è stata una nottata importante per i Democratici, specialmente grazie alla vittoria tiratissima in Kentucky e alla conquista di entrambe le camere in Virginia. I Repubblicani proveranno a vedere il bicchiere mezzo pieno focalizzandosi sulla loro vittoria in Mississippi e sulle distinzioni di voto su base etnica e rurale-urbano: fattore che ha portato Trump a vincere nel 2016. Ora, rinvigoriti da questa tornata elettorale, i Democratici continueranno a spingere sull’acceleratore per quanto riguarda l’impeachment di Trump, cosi da poter portare il voto decisivo alla Camera e al Senato il più presto possibile.   

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Andrea Arletti

Andrea Arletti

Andrea si è laureato alla New York University, sede di Abu Dhabi, con un B.A. in Scienze Politiche e Studi Legali. Ha un forte interesse per tutto ciò che concerne la politica statunitense e la comunicazione politica del ventunesimo secolo. Andrea is an Italian student pursuing a Bachelor degree in Political Science and Legal Studies at New York University Abu Dhabi. His interests revolve around U.S. politics and political communication in the 21st century.

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