Il 12 Agosto scorso, un membro dell’amministrazione Trump ha denunciato il Presidente degli Stati Uniti per aver fatto una promessa illecita al capo di governo di un’altro paese durante il corso di una conferenza telefonica. Non si conoscono ancora i dettagli della denuncia perché Joseph Macguire, il direttore ad interim dell’intelligence nazionale Statunitense, ha deciso di bloccare il passaggio dei documenti riguardanti l’accusa nelle mani del Congresso, dichiarando che la denuncia non soddisfa i requisiti di “preoccupazione urgente”.
Nelle ultime ore, molti Democratici si sono esposti pubblicamente per accusare Macguire di violare il “Whistleblowers’ Protection Act”, una legge che obbliga il direttore dell’intelligence nazionale a fornire tutta la documentazione necessaria al Congresso entro 7 giorni dal momento in cui l’ispettore generale della comunità d’intelligence – John Atkinson – classifica la denuncia come una “preoccupazione urgente e credibile”, cosa che Atkinson ha fatto lo scorso 26 Agosto. I documenti sarebbero dunque dovuti arrivare al Congresso il 2 Settembre scorso, ma di questi non c’è ancora nessuna traccia. Nel frattempo, Trump ha deciso di dire la sua attraverso il suo mezzo di comunicazione preferito, Twitter, dichiarando che tutta questa vicenda è una “fake news”.
C’è stata ovviamente tanta speculazione sui contenuti di questa presunta telefonata illecita. Una pista porterebbe ai rapporti dell’amministrazione Trump con il governo Ucraino di Volodymyr Zelenskyy. Prima che venisse alla luce questa vicenda, 3 leader Democratici – Eliot Engel, Adam Schiff e Elijah Cummings – hanno accusato Trump e Rudy Giuliani, procuratore attuale del Presidente nonché ex sindaco di New York, di aver tentato di manipolare il sistema giudiziario Ucraino per attaccare un avversario del Presidente in corsa per la Casa Bianca. Secondo i Democratici, Trump e Giuliani avrebbero spinto il governo Ucraino ad aprire un’inchiesta sul ruolo ricoperto dal primogenito del Vice Presidente Joe Biden – Hunter Biden – nell’azienda petrolifera ucraina Burisma Holdings. Nonostante Hunter Biden non faccia più parte dell’azienda, non è difficile capire il presunto obbiettivo di Trump e Giuliani: trovare delle informazioni che possano danneggiare la campagna elettorale del padre Joe, ad oggi il candidato Democratico con più possibilità di sfidare Trump per la Casa Bianca.
A dar ulteriore corda a quest’ultima pista ci sarebbe una telefonata avvenuta tra Trump e il Presidente Ucraino Zelenskyy il 25 Luglio scorso, esattamente 18 giorni prima che il membro dell’amministrazione Trump denunciasse il Presidente per la presunta promessa illecita fatta durante il corso di una telefonata. Un’altro fatto da tenere in considerazione sono i 250 milioni di dollari di assistenza militare Statunitense che non sono stati ricevuti regolarmente, come d’accordo, dall’Ucraina questa estate. Perché queste risorse sono state trattenute? È possibile che sia in atto una punizione o un avvertimento verso il Presidente Zelenskyy, nel caso decidesse di non seguire gli ordini di Trump? Il governo Ucraino non ha voluto commentare su questa vicenda, mentre nel frattempo Rudy Giuliani ha rilasciato un’intervista contraddittoria alla CNN in cui inizialmente dice di non aver chiesto all’Ucraina di investigare Joe Biden ma dopo pochi secondi ammette che in realtà lo ha fatto.
Tutto questo lascia molti dubbi attorno questa presunta telefonata misteriosa. Fatto sta che se l’accusa fosse vera, e venisse investigata dal Congresso, Trump non avrebbe molto scampo da una procedura d’impeachment. Il tutto mentre si scalda sempre di più la campagna elettorale per il 2020, ci aspettano mesi bollenti…