In questo ultimo mese, da metà agosto a metà settembre, è cambiata tutta la politica italiana. Dal governo gialloverde a quello giallorosso. Nessuno se lo aspettava. I politici e i giornalisti al mare, come del resto i cittadini, quando Matteo Salvini fece il suo annuncio di staccare la spina all’esecutivo chiedendo elezioni anticipate subito dopo il voto anti Tav del Movimento Cinque Stelle.

Ma in questo mese nessuno o pochissimi si sono chiesti perché Salvini lo abbia fatto. Certo, la spiegazione ufficiale è quella che l’ex ministro dell’Interno contasse di andare alle elezioni subito. Tuttavia, un politico navigatissimo come il segretario della Lega poteva veramente pensare che il presidente della Repubblica Mattarella gli avrebbe concesso le elezioni? Siamo in una Repubblica parlamentare e se c’è la possibilità di trovare nuove maggioranze, soprattutto ad un solo anno dal voto, le si deve cercare. E questo ha fatto Mattarella con il premier Giuseppe Conte e l’appoggio del Pd e dei Cinque Stelle.
Dunque è possibile che Salvini in realtà sapesse già che non avrebbe ottenuto elezioni anticipate subito ma abbia fatto un patto con Matteo Renzi per ottenerle dopo un certo periodo di tempo, forse a Pasqua, magari dopo che l’ex premier si fosse adeguatamente rafforzato sul territorio.
In questo modo Renzi avrebbe raggiunto un duplice obiettivo: ha ottenuto un ministro e due sottosegretari ed ha fatto subito dopo la scissione, che cercava da tempo, creando Italia Viva.
Fra qualche mese poi sarebbe davvero difficile anche per Mattarella negare una seconda volta le elezioni qualora Renzi provocasse una crisi di governo.
In contemporanea, Italia Viva eserciterà un sicuro fascino sui parlamentari di Forza Italia e non per niente Mara Carfagna, delusa dalla fine della diarchia con Giovanni Toti, ha ieri sera organizzato una cena con alcuni parlamentari del suo partito.
In questo ragionamento c’è però il fatto che Salvini si debba fidare di Renzi che invece potrebbe essere seriamente tentato di continuare la legislatura almeno, come ha ufficialmente detto, fino al 2022 quando si eleggerà il nuovo presidente della Repubblica.
Dopotutto Renzi è al governo, controlla circa 40 parlamentari e se non è ben sicuro dei sondaggi può benissimo continuare così.
In ogni modo questo nulla toglie che la prima parte della vicenda di sia svolta come ipotizzato.
Fantasia o realtà che sia questa è una spiegazione più logica e razionale di quella ingenua del voto subito.