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April 8, 2019
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La rivoluzione di Bernie approda in Iowa: il cuore dell’America rurale batterà per lui?

Proprio qui aveva iniziato nel 2016 con un 3% dei voti, divenuto un 50% a fine campagna. Reportage dalla tre giorni del candidato "socialista" in Iowa

Liliana RosanobyLiliana Rosano
Time: 7 mins read

Fairfield, IA – “Da qui quattro anni fa è partita la rivoluzione e da qui continuerà ancora”. Esordisce con questo entusiasmo il senatore Bernie Sanders, per la seconda volta in Iowa, dall’inizio della campagna elettorale per le presidenziali del 2020. Proprio qui, nel cuore dell’America rurale, tra praterie infinite, interrotte da silos che puntano in alto, il senatore del Vermont ha iniziato nel 2016 la sua “rivoluzione” partendo con un 3% di voti,  che a fine corsa delle primarie democratiche sono diventati il 50%. Politicamente complesso, tanto da rientrare nei cosiddetti “swing state”, nell’Iowa l’ex presidente Obama ha fatto per ben due volte incetta di voti così come Donald Trump, nelle scorse elezioni presidenziali. Spaccato in due da una componente fortemente conservatrice e una altamente progressista, il “fattore Iowa” diventa determinante nella corsa alle presidenziali.

Panoramica del campus.

Abbiamo seguito Bernie Sanders in questa tre giorni nell’Iowa, tra comizi appassionati, lunghe code per entrare, gente entusiasta che sembra aver trovato l’amore per la politica tra idee visionarie e problemi pratici. Nel comizio che ha tenuto a Fairfield, una cittadina di 10mila abitanti appartenente alla Jefferson County, viene ricordato che, proprio in questa contea, alle primarie democratiche Sanders ha ottenuto il 73% dei delegati, la percentuale più alta. Nel palcoscenico del teatro locale di questa comunità alternativa e progressista, multietnica ma anche rurale, Sanders è stato preceduto sul palco da cittadini locali e dall’ex senatrice dell’Ohio Nina Turner, che con la loro testimonianza hanno parlato dell’importanza dell’America rurale in uno scenario più ampio. Tutti hanno fatto leva sull’urgenza di problemi pratici di cui l’Iowa e il Midwest soffre. Come l’agro business che sta facendo scomparire i piccolo agricoltori, l’inquinamento dell’acqua e dell’aria, la mancanza di strade in buone condizioni, di una rete ferroviaria efficiente e di infrastrutture.

Lui, il senatore Sanders, stringe mani, si sente a casa, parla con piglio deciso ma anche ironico, sa essere visionario come dice lui, ma anche molto concreto, consapevole che la gente dell’Iowa è pratica e realista.

Edifici universitari.

Il fattore Midwest

Bernie Sanders lo sa, essendo cresciuto anche lui nel rurale Vermont, quali sono i problemi degli stati periferici lontani dalle luci delle grandi metropoli americane. E apre il dibattito puntando dritto al cuore della questione: un sistema di infrastrutture più efficiente per questa parte del paese, acqua pulita, supporto alle piccole aziende agricole che sono inghiottite dai giganti delle multinazionali, migliore qualità nelle scuole, assistenza alle famiglie con bambini, energia alternativa e pulita.

Inizia il comizio citando il presidente Donald Trump che nei giorni scorsi aveva affermato che le pale eoliche causano il cancro. “Bene”, dice Sanders, scherzando, “visto che il 35% della vostra energia elettrica viene dalle pale eoliche, sono consapevole dei rischi e sono anche coraggioso a venire fin qui ”. Parla dell’importanza delle comunità rurali negli Stati Uniti e del drammatico declino a cui si sta assistendo, con scuole che chiudono, contee che spariscono (si calcola che  il 60% delle comunità rurali  americane negli ultimi 10 anni si sono svuotate ), famiglie che non arrivano a fine mese, salari bassissimi, inquinamento ambientale, acqua contaminata dai disserbanti usati nei terreni agricoli, assistenza  precaria o inesistente ai bambini e alle famiglie bisognose. Ricorda che siamo nel quartiere generale del gigante Monsanto, e di altri “colonizzatori” stranieri che hanno acquistato terreni strozzando i piccoli agricoltori locali.

“Ho un impegno con voi, dice Sanders, quello di trasformare questa America rurale in una dimensione eco-solidale più sostenibile. E per farlo”, continua Sanders, “interverrò concretamente sulle infrastrutture che hanno bisogno di un radicale ammodernamento, una rete ferroviaria migliore, darò supporto ai produttori locali, alle scuole e ai bambini. Mi sta a cuore l”Iowa e voglio ringraziare questo stato  perchè quando ero arrivato qui ero uno sconosciuto e ho iniziato con il 3% ma l’Iowa mi ha permesso di portare le mie idee, giudicate iniziamente radicali e rivoluzionarie, nel dibattito democratico attuale dandomi una fiducia al 50% nel caucus con i democratici. Grazie all’Iowa ho potuto continuare la mia battaglia e il mio cammino politico in tutti gli Stati Uniti”.

Edificio 100% sostenibile.

Politica internazionale, la risoluzione sulla guerra in Yemen

Dalle questioni legate alla geografia del Midwest a quelle internazionali, seconde nella scaletta del senatore Sanders. Il candidato democratico ricorda che lo scorso giovedì il Congresso ha approvato una risoluzione che chiede il ritiro delle forze armate statunitensi dallo Yemen e di porre fine al sostegno alla campagna della coalizione guidata dall’Arabia Saudita nel paese. “La risoluzione approvata sia dalla Camera dei rappresentanti che dal Senato, ora nel tavolo del Presidente Trump, in attesa della firma, riconosce che nello Yemen è in corso la più grande tragedia umanitaria con milioni di bambini e famiglie che stanno  morendo di fame. Tutto questo è il risultato dell’invasione e della guerra portata avanti dai Sauditi. Non dobbiamo bombardare lo Yemen supportando il regime saudita”, ricorda Sanders, “ma dare loro concreti aiuti umanitari”.

“Ma la seconda parte della risoluzione approvata la scorsa settimana dal Congresso ha un’importanza rilevante perché per la prima volta”, dice Sanders, “dopo 45 anni, il Congresso rivendica il potere che l’articolo 1, sezione otto della Costituzione, riconosce al Congresso: quello di dichiarare guerra, reclutare e mantenere gli eserciti. Questo potere, ribadisce Sanders,  spetta al Congresso e non al Presidente e invita Trump a firmare la risoluzione”.

Le “idee radicali” alla base della campagna di Sanders

Istruzione e sanità pubblica, nuove infrastrutture, depenalizzazione e legalizzazione del possesso delle droghe leggere, energia sostenibile, eguaglianza e giustizia sociale, assistenza alle famiglie e ai bambini, aumento del salario minimo e del social security, energie sostenibili, riduzione del potere dei super delegati. Tutte idee che soltanto quattro anni fa erano considerate “radicali” e facevano sì che Bernie Sanders venisse tacciato di essere un candidato “socialista”, ma che oggi sono entrate a pieno titolo non solo nel dibattito democratico, ma sono appoggiate anche dalla maggioranza del popolo americano.

Bernie giudica un gioco politico “cheap” quello dell’attuale presidente Trump, che ha strutturato la sua politica dividendo il paese in base al  sesso, età, religione, etnia. “Tutti abbiamo idee diverse”, ha detto Sanders, “ma la funzione del presidente è quella di unire il paese. Vi assicuro che questa campagna non sarà basata sul sessismo, razzismo, omofobia, xenophobia, differenze religiose ma su principi alla base dei diritti umani e della bibbia. In una parola principi di giustizia”. La giustizia, continua Sanders, “declinata in tutti i suoi aspetti, da quella sociale a qulla ambientale”.

Immancabile il riferimento al salario minimo che in alcuni stati è stato aumentato a 15 dollari l’ora, all’assistenza sanitaria che deve essere universale così come l’istruzione. “Il nostro paese sta andando verso un’oligarchia economica”, ha detto Sanders,  “mentre la la classe media si sta ammalando di stress perchè non riesce ad arrivare a fine mese e non può affrontare cure mediche di base nè un’assistenza infantile a prezzi ragionevoli. Per la prima volta, dal 1929, i figli guadagnano meno dei genitori. Sotto la mia presidenza, l’istruzione, l’assistenza ai bambini, l’assistenza sanitaria saranno gratuiti. Non sono idee radicali ma diritti umani. Voglio investire nei bambini di oggi perché rappresentano il futuro”.

“Non voglio più sentire le storie di chi non può studiare al college perché non può pagare la retta universitaria o non può curarsi. O, peggio ancora, è inammissibile che dopo la laurea si debba lavorare per pagare debiti di 300 mila dollari legati al mutuo scolastico. Tutto questo, nel paese più potente e ricco al mondo è innammissibile”.

Sulla questione del diritto all’aborto, Sanders commenta: “So che è un tema controveso qui in Iowa, ma voglio proteggere e supportare la decisione che ogni donna è padrona del proprio corpo. Non importa che siate pro-life o  meno, non è una decisione che spetta al governo ma alla donna”.

La rivoluzione politica parte dall’Iowa

Stoccata di Sanders a Wall Street, così come ai grandi capitalisti come Jeff Bezos di Amazon. “Le persone povere sono in prigione anche per reati amministrativi e gli uomini di Wall Street che hanno rovinato questo paese sono ancora fuori. Sapete quanto ha pagato in tasse federali Bezos lo scorso anno? Zero”, dice Sanders. “Ecco, cari uomini di Wall Street e altri ricchi del paese, con me inizierete a pagare le tasse federali”. Mentre la platea si scalda, Sanders parla di riforma di giustizia sociale – “nelle carceri abbiamo più detenuti che in Cina, dove vige la dittatura” – e di finanziamento pubblico ai partiti. “Non sopporto che i miliardari devono supportare con le loro donazioni i nostri candidati, con me si inizierà il finanziamento pubblico dei partiti”.

Critica le compagnie assicurative e la politica immigratoria attuale e il finanziamento dell’industria militare. “Prometto una riforma dell’immigrazione e cittadinanza garantendo un percorso di status legale ai candidati idonei alle scuole mediche. Sono d’accordo ad una difesa del nostro paese ma non accetto che si debba spendere dieci volte di più dei 10 paesi militarmente più forti. Preferisco allora investire in infrastrutture, in strade nuove, treni ad alta velocità. Basta anche alla follia delle armi facili”.

Infine, un argomento importante che sta molto a cuore alla campagna di Sanders: le energie rinnovabili. “È un dato scientifico quello dei danni alla salute degli uomini e del pianeta come conseguenza del cambiamento climatico. Trump pensa che non sia vero ma io dico che invece è scientifico come è scientifico che il fumo fa male alla salute. Vi prometto che metterò fine all’industria dell’energia fossile in questo paese sostituendola con quella delle fonti alternative e sostenibili. È nostra responsabilità. È responsabilità di un paese come il nostro diventare leader nella lotta al cambiamento climatico con l’adozione di politiche energetiche sostenibili”.

“Us not me” è il mantra di questa campagna di Sanders. “La mia  non è una semplice campagna ma una rivoluzione politica perché cambia l’agenda delle priorità di questo paese. Ho bisogno del vostro aiuto per trasformare il paese e creare un’economia che funzioni per tutti. Da qui nel 2016 è iniziata la rivoluzione politica grazie a voi dell’Iowa. E oggi chiedo a voi di continuare insieme questa rivoluzione”.

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Liliana Rosano

Liliana Rosano

Sono nata a Catania, dove sono sempre tornata dalle mie peregrinazioni che mi hanno portato prima in Grecia, poi a Parigi. Con la mia laurea in Scienze Politiche, sognavo di lavorare nella cooperazione internazionale, ma sono finita a fare la giornalista, prima nella redazione di Telecolor poi del Quotidiano di Sicilia. ll mio ponte con l’America è iniziato grazie a un tirocinio per le Nazioni Unite a New York. Sono una freelance e collaboro con diverse testate e magazine nazionali. Vivo a Fairfield, nelle praterie sperdute dell’Iowa, in una comunità alternativa ed eco friendly e sono sempre alla ricerca di storie di italiani all’estero da raccontare.

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