I bifolchi al governo italiano usano le forchette come forconi e mangiano con le mani. Finiremo a pezzetti nell’insalata russa per aver sputato nella macedonia europea. Fuori dai denti: la pace si preserva combattendo con la diplomazia, ma ci vuole cultura e buona educazione.
Hanno pensato bene di infilzare Macron quasi fosse un macaron, certi fosse morbido all’interno come quei pasticcini di meringa. Invece il presidente francese è coriaceo e la sta già facendo pagare all’Italia: Air France e Klm non sono più interessati ad intervenire nel salvataggio di Alitalia e Conte è disperato perché aveva appena acquistato un giaccone da top gun per l’inaugurazione della futura alleanza italo-francese nei cieli. Tutta colpa di Giggino che è andato in Francia a trovare i i gilets jaunes e poi ha dichiarato: “Siamo amici dei francesi, prima di tutto di quelli che vestono i gilet gialli. Il giallo è un colore che dona. Non a tutti, per esempio Trump è meglio che lo eviti perché è già giallo di suo”. E Salvini con la sua solita prosopopea ha puntualizzato: “Siamo amici dei francesi ma non della Francia, perché non ha una tradizione di primi piatti all’altezza. Infatti solo noi abbiamo 5 stelle alla mensa del governo, loro nemmeno se le sognano: la guida Michelin non ha mai dato più di 3 stelle al miglior ristorante francese, figurarsi alla mensa dell’Eliseo. Preferisco che a trovare Macron ci vada Conte, che ci tiene alla linea. E se proprio devo sputare il rospo, il loro fois grais mi fa ribrezzo e del loro champagne penso quello che ha detto Sgarbi, ma non fatemi essere volgare, altrimenti nasce un altro caso diplomatico”.
Toninelli è così amico dei francesi che ha pensato di non proseguire con i lavori della Tav, perché “chi se ne frega di andare a Lione in treno per guadagnare qualche minuto, meglio fare i viaggiatori a marce forzate per godere del paesaggio piuttosto che i turisti mordi e fuggi. Noi metteremo delle baite di ristoro lungo il tragitto dove i cugini francesi potranno gustare pizzette e prosecco gratis”.
Trump è talmente furente con Di Maio perché gli ha dato del giallo che è certo sia stato prezzolato da Putin, come pure i media americani. Così ha intensificato le lampade abbronzanti ed è diventato arancione. Il Dalai Lama l’ha interpretato come un segnale del cielo e spera che questo sia un primo passo per diffondere maggiormente il buddhismo in America. Il Papa teme di perdere fedeli e ha inviato in Africa, come suo agente segreto, Mattarella per convincere i presidenti dei vari Paesi africani a inviare gli extracomunitari cattolici, convertiti dai missionari, in America a diffondere la parola del Signore. Sta facendo una colletta presso i presidenti dei Paesi europei per comprare nuove navi da mandare appunto dall’Africa in America. In Europa sono entusiasti della crociata transoceanica a fini umanitari e non badano a spese, pur di non avere più gli extracomunitari tra i piedi.
Orban, presidente dell’Ungheria, che fa parte del patto di Visegrad, assieme a Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, non vuole partecipare alle spese e dice che pagherà in natura mandando in cambio esemplari femminili a sfilare gratuitamente per le case di moda francesi e italiane e altri esemplari per le case chiuse austriache e il quartiere a luci rosse di Amsterdam, sostenendo che ognuno offre la merce che ha. I Paesi dell’Europa occidentale sono pressati dalle proteste delle vetero-femministe contro il maschilismo dell’Est e hanno chiesto la mediazione di Salvini presso Orban. Matteo è partito di buon grado, fermandosi a Vienna per gustare una fetta di torta Sacher e fare selfie, poi ha proseguito per Budapest, dove è stato accolto calorosamente. Ma quando si è seduto a tavola per gustare il gulasch sono arrivati a deliziarlo con le loro melodie dei musicisti tzigani, allora lui ha visto rosso ed è diventato paonazzo mente urlava: “Ma fate tante storie a prendere i migranti e poi avete gli zingari in casa!” Ha piantato il coltello nella carne e il sugo del gulasch è schizzato in faccia al nunzio apostolico che, spaventato, si è fatto il segno della croce ed è subito corso in toilette per pulirsi, ma in verità voleva telefonare in segreto al papa per informarlo in tempo reale. Il papa a sua volta ha chiamato Mattarella che si era già coricato, dopodiché il presidente non ha più chiuso occhio per tutta la notte, continuando a ripetere: “Siamo in mano ai bifolchi: non sono neppure capaci di usare il coltello e infilarlo nel posto giusto. Matteo tuona tanto, poi è una mammola. Se fosse scappato il morto, gli ungheresi si sarebbero trattenuti Salvini. Bisogna che gli faccia prendere lezioni di etichetta quando torna: saper stare a tavola e usare le posate per la dignità della Nazione è basilare. Cosa accadrà quando sarà invitato a pranzo al Cremlino se non saprà mostrare a Putin chi tiene il coltello dalla parte del manico?”