Il cibo è come il calcio: tutti dicono la loro – senza – ragion veduta. Perché nelle questioni di pancia non si ragiona. E si finisce al pronto soccorso e pure all’obitorio, come raccontano le cronache di questi giorni di festa. Pertanto chi ragiona con la pancia è pericoloso per sé. Ma cosa può succedere se governa un Paese e ogni giorno si fa i selfie su Instagram mentre divora leccornie, rigorosamente popolari: arancini, pane e nutella, babà… ? Quanta fame deve aver sofferto Salvini, se si comporta secondo il detto popolare: “Pancia mia, fatti capanna!”?
Gli antichi romani chiamavano “tugurium” la capanna e oggi il tugurio non ha una valenza positiva. Se poi si tratta dello stomaco del ministro degli Interni, beh, dev’essere proprio mal messo al suo interno… Come lo era quello dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, la cui ingordigia la trasformò in una donna smisuratamente grassa; non riusciva più a camminare e doveva esser trasportata da un piano all’altro del palazzo di Schonbrunn con un sistema di elevatori. Un giorno il suo medico di fiducia si presentò a un pranzo di gala con un secchio e vi gettò tutte le pietanze che l’imperatrice stava gustando, osservando: “Ecco cosa c’è ora nello stomaco di Vostra maestà. Buon appetito”.
Sarà l’ebbrezza del potere che fa di Salvini un divoratore indefesso? Mangia a tutte le ore a quanto risulta dal suo sito ufficiale Facebook, dove gloriosamente come un ragazzino pubblica foto e commenti sul cibo che lo rende felice.
Dopo il pranzo di Natale, alle 18.09 il nostro Matteo attuale, spalle alle montagne innevate, si è bevuto un boccale di cioccolata calda e alle 21.11 si è trangugiato una “pizza di salame piccante con cipolla con mio figlio. Serata top!”. La mattina seguente appare la foto che ha fatto il giro d’Italia: “Il mio Santo Stefano comincia con pane e nutella, il vostro???” Il 27 dicembre era a Catania e alle 18.12 faceva il testimonial degli arancini al ragù siciliani mangiati con le mani, pronto ad impedire con le stesse gli sbarchi di extracomunitari pelle e ossa. Il 28 dicembre fotografa la pasta che si appresta a ingoiare alle 14.04: “Un salto a casa per un veloce piatto di penne con ragù di pomodorini e spada”. Ha proprio dei gusti sudisti; sarà per questo che ha aperto la Lega al Meridione? Lo stesso giorno la Gazzetta del Mezzogiorno pubblica una sua intervista esclusiva: “Se il Pd si attacca alla mia nutella, significa che i democratici sono ormai alla frutta”. Domenica 30 alle 9.41, niente pane e nutella ma colazione all’inglese: “Oggi si comincia così” uova e bacon. Alle 22.45 chiede ai fan: “Tortino al cioccolato: vado???” Il cioccolato è un eccitante, ma non è ora di andare a letto?
Martedì 1 gennaio 2019, per assicurarsi un anno in abbondanza, alle 23.31 non si fa mancare: “Cotechino e lenticchie, la tradizione non si tocca”. Solo in cucina, perché l’indomani in diretta Facebook da Bormio annuncia: “Siamo il governo del cambiamento e questo prevede divertimento sano, sobrio e quasi analcolico”. Parla come mangia o mangia come parla? Con tutto questo mescolare il cibo con la politica ci confonde. E conclude: “Se voi ci siete, io non mollo e vado diretto fino in fondo”. Nel suo stomaco o nel fegato dei sindaci del Pd? Che vogliono violare la legge anti-immigrati. E posta un manifesto dove sembra il ritratto della salute, con alle spalle i denutriti politici del Pd: “Prima gli italiani. Rivoluzione del buon senso”. O del buon gusto?
Giovedì 3 gennaio Vittorio Feltri gli dedica il suo fondo su Libero: “Mangia quanto vuoi, ma non in vetrina”. Gli consiglia di non farsi giudicare “un ingordo leccapiatti” che non solo “provoca disgusto” alla vista, ma “evoca il magna magna forsennato dei parlamentari cui si devono le sfortune del Paese in termini di debito pubblico”. Il nostro ministro non fa tesoro dei consigli di buona creanza e alle 23.31, armato stavolta di forchetta, dà fondo alla minestra asciutta di tortellini di zucca mantovani: “Per un piatto come quello di stasera, io confesso, farei follie”. Disarmante, per qualsiasi donna.