Il tema della cittadinanza è stato da sempre al centro della mia pur breve attività politica, infatti ho presentato un Disegno di Legge, firmato da 317 colleghi provenienti da ogni schieramento. Tale DDL era teso a permettere il riacquisto della cittadinanza a chi l’avesse perduta recandosi all’estero.
Iniziato il dibattito sulla cittadinanza in Commissione Affari costituzionali a partire dalla Proposta di legge popolare, tutte altre Proposte di Legge affini sono state accorpate e quindi anche la mia. Recentemente, poi, la Commissione ha proceduto ad elaborare un Testo unificato che si è limitato, però, a trattare il tema della cittadinanza solo per gli aspetti connessi ai minori stranieri residenti in Italia. Per tale ragione ho ritenuto di dover presentare un emendamento che riportasse l’attenzione anche sui problemi della cittadinanza per gli italiani all’estero e l’ho fatto giovedì scorso. Infatti, il testo del mio emendamento al Testo unificato sulla cittadinanza, AC 9 ed abbinati ricalca quello del mio disegno di legge e prevede quanto segue: “Al comma 1, dopo la lettera f), aggiungere la seguente: f bis) Il comma 1 dell’articolo 17 è sostituito dal seguente: «1. I nati in Italia, figli di almeno un genitore italiano, che hanno perso la cittadinanza in seguito a espatrio riacquistano la cittadinanza italiana facendone espressa richiesta al consolato italiano che ha giurisdizione nel territorio di residenza estera purché ciò non sia in contrasto con accordi bilaterali internazionali in vigore».
Una volta scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti, ho felicemente constatato che anche altri colleghi sono intervenuti con opportuni emendamenti in favore del riacquisto della cittadinanza per gli italiani all’estero che l’hanno perduta. Ora, visto che tali emendamenti saranno esaminati già dalla settimana prossima, è necessario mostrare la compattezza della Comunità italiana all’estero che chiede, con voce unanime, maggiore attenzione a partire proprio dalla cittadinanza. L’unità, sui contenuti, degli eletti all’estero era l’obiettivo che mi prefiggevo nel 2013 e continuo a perseverare, spero che questa sia la volta buona! Rappresenta una vera e propria regola di best practice per le politiche in favore degli italiani all’estero, un aspetto da tener sempre presente.