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August 20, 2015
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Politiche sociali: il GOP e i figli ingrati dello Zio Sam

Marcello CristobyMarcello Cristo
Time: 4 mins read

Nell'estate del 2009, quando l'amministrazione Obama stava cercando di finalizzare l'approvazione della riforma della sanità, l'opposizione repubblicana organizzò tutta una serie di manifestazioni di protesta portando nelle piazze i membri del neonato movimento ultraconservatore del Tea Party.

Nel corso di alcune di queste manifestazioni, fecero notizia un paio di cartelli che i manifestanti presero a brandire minacciosamente per esprimere, al di là di ogni dubbio, la loro irritazione per l'iniziativa legislativa. Uno di questi cartelli diceva "Giù le mani del governo dalla mia Medicare" e un altro "Non rubate soldi da Medicare per sostenere l'assistenza mutualistica".

Medicare, é il programma sanitario pubblico disponibile solo per gli anziani al di sopra dei sessant'anni di età e l'allarmismo dei manifestanti a riguardo, si riferiva ad una ben orchestrata campagna di disinformazione lanciata dalla Destra, secondo la quale la riforma di Obama avrebbe compromesso la struttura di questo programma sociale che gode di grande popolarità tra l'opinione pubblica ma che, tradizionalmente, i conservatori vorrebbero eliminare per motivi ideologici.

Ovviamente, l'aspetto paradossale di quei cartelli consiste nel fatto che "tenere lo stato alla larga da Medicare" é una contraddizione in termini dal momento che Medicare é un programma statale.

Nello stesso modo, anche volendo, sarebbe impossibile "rubare fondi da Medicare per sostenere l'assistenza mutualistica" perché Medicare, in sè stesso, è un programma di assistenza mutualistica.

Nella campagna elettorale repubblicana in corso, tutti i candidati hanno ribadito le loro intenzioni di "riformare" questi pilastri del welfare state americano e che, in aggiunta a Medicare, include anche la pensione minima di anzianità (Social Security) e l'assistenza sanitaria per gli indigenti (Medicaid). In realtà, dietro il pretesto di riformare questi programmi per renderli finanziariamente più solidi, l'obiettivo ultimo è appunto quello di una loro graduale eliminazione che, paradossalmente, avrebbe un impatto particolarmente sentito sull'elettorato conservatore formato da un gran numero di persone anziane che tendono ad usufruire proprio di quei programmi.

Come si spiega questa contraddizione?

A far luce su questo mistero, uno studio pubblicato da Suzanne Mettler della Cornell Univeristy dimostra che, negli USA, la maggior parte delle persone che ricevono sussidi di assistenza pubblica, cioè i beneficiari di questa stessa spesa sociale, non sanno che queste agevolazioni sono fornite dallo stato.

Chi compra casa, può dedurre dalla dichiarazione fiscale gli interessi che paga sul mutuo ma il 60% di coloro che si avvalgono di questa norma, non sanno che devono ringraziare Uncle Sam per questo considerevole sconto.

Similmente, il 44% dei pensionati che ricevono il Social Security, non hanno idea che stanno ricevendo un sussidio governativo e la lista continua con il 39% dei beneficiari del Medicare e il 53% dei giovani che ricevono prestiti universitari scontati e garantiti dallo stato.

Le dimensioni del fenomeno son tali che Suzanne Mettler, l'autrice dello studio, parla di "Stato sommerso" riferendosi a questa vastissima porzione del welfare state che risulta praticamente invisibile agli occhi dell'opinione pubblica.

Secondo Danny Hayes, professore di Scienze Politiche presso la American University, la responsabilità per questo clamoroso caso di "dissonanza cognitiva" é da attribuire in parti uguali alla classe politica, alla stampa e alla stessa opinione pubblica, incapace di comprendere i dettagli delle dinamiche politico-sociali sulle quali, in una democrazia degna di questo nome, é chiamata invece a pronunciarsi.

"Tra i politici, i Democratici sono in una posizione difficile – ha dichiarato Hayes in un'intervista radiofonica – perché, contrariamente a quanto accade in Europa, gli americani hanno un atteggiamento schizofrenico nei confronti della cosa pubblica in cui, da una parte non vogliono perdere tutto ciò che lo stato elargisce loro ma dall'altra hanno una pronunciata diffidenza per ogni ingerenza statale nella vita sociale. Il partito democratico quindi, cerca di tenere due piedi in una staffa presentandosi come il maggiore promotore di tutti quelle iniziative sociali come Medicare e Social Security che, negli ultimi quarant'anni hanno trasformato in meglio il tenore di vita delle classi medie e medio-basse ma tentando anche di evitare di apparire come il partito che tassa e spende".

Secondo Hayes, anche la stampa gioca un ruolo fondamentale nel perpetuare l'ignoranza dei cittadini su questi argomenti. “I mass-media tendono a preferire storie sull'aspetto funzionale della politica: chi vince, chi perde, le quotazioni di quale senatore o deputato sono in ribasso o in rialzo. Raramente i giornalisti si concentrano sulla sostanza delle iniziative politiche perché articoli di questo genere sono piú difficili sia da scrivere che da digerire. Un altro aspetto della narrativa mediatica é il fatto che la stampa predilige il conflitto. Spesso la sostanza delle leggi dibattute viene messa in risalto solo quando le parti politiche ci litigano su e, per quanto ciò accada spesso, per lo piú la gente ha la memoria corta.”

Per quanto questi fattori giochino un ruolo fondamentale nella 'guerra dell'informazione' in America resta il fatto che la destra riesce tradizionalmente ad essere molto piú efficace nella manipolazione del messaggio politico finalizzato alla creazione del consenso. Negli ultimi decenni, il Partito Repubblicano si é auto-definito sempre piú come il referente politico delle classi agiate e delle élite industriali e finanziarie cioè di quella porzione della popolazione dotata di piú potere ed influenza ma che rappresenta, nel contempo, una minoranza numerica. La necessità di elaborare un messaggio politico che tuteli, quanto piú possibile, gli interessi di questa minoranza ma riesca, nello stesso tempo, a generare un consenso maggioritario in sede elettorale, ha fatto dei conservatori dei veri e propri specialisti nell'arte della propaganda. Da anni i Repubblicani riescono a cooptare con successo una vasta porzione dell'elettorato che garantisce loro il suo incondizionato sostegno politico anche se poi, così facendo, finisce col prendere inconsciamente posizione contro i suoi stessi interessi economici.

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Marcello Cristo

Marcello Cristo

Sono nato e cresciuto a Napoli dove, nella tradizione magno-greca della mia città, mi sono laureato in Filosofia. Vivo negli Stati Uniti con la mia famiglia da oltre vent'anni facendo la spola tra New York e la California. Dall’America, ho iniziato a collaborare con pubblicazioni italiane come Il Giornale di Indro Montanelli e La Gazzetta dello Sport di Candido Cannavò e poi con il quotidiano in lingua italiana degli Stati Uniti America Oggi per il quale ho lavorato come editor, opinionista e corrispondente dalla California. Nei ritagli di tempo, sto tentando disperatamente di insegnare ai miei figli il napoletano.

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