Il 31 luglio i “coraggiosi”, quelli veri, però, inaugureranno la strada che taglierà dall’isolamento gli abitanti di Caltavuturo, consentendo, contemporaneamente, agli automobilisti che percorrono l’autostrada Palermo-Catania (in entrambe le direzioni) di non arrampicarsi più fino a Polizzi Generosa. Parliamo della trazzera, diventata in questi mesi famosa, realizzata non da uno Stato assente e da una Regione siciliana sempre più inutile, ma da normali cittadini – in testa il sindaco di Caltavuturo, Domenico Giannopolo – e dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Sono stati questi ultimi – per la precisione, i quattordici deputati grillini del Parlamento siciliano – a mettere a disposizione buona parte della somma (circa 300 mila euro) per realizzare i lavori. Gli altri soldi sono stati raccolti dai cittadini di Caltavuturo con lodevoli iniziative culturali e sociali.
Ricordiamo che tutto questo è avvenuto mentre, a oltre tre mesi dalla frana, il governo nazionale di Matteo Renzi e il governo regionale di Rosario Crocetta non hanno fatto praticamente nulla. Quando parliamo della frana, ovviamente, ci riferiamo alla collina che, oltre tre mesi fa, ha ‘inghiottito’ il viadotto Imera lungo l’autostrada Palermo-Catania, determinando il blocco dell’unica autostrada che collega queste due città. Frana, lo ricordiamo sempre, che era in corso dal 2005 e della quale le tante ‘autorità’ non si sono occupate.
Fatta questa doverosa premessa, arriviamo al significato di questa nostra riflessione. Cominciando col dire che siamo preoccupati. Perché da giorni, sulla rete, non facciamo altro che leggere commenti, da parte di esponenti della cosiddetta ‘sinistra’ rappresentata dal PD renziano, che denigrano i lavori per la stabilizzazione della trazzera. Secondo questi signori – che, ripetiamo, sono tutti riconducibili al Partito Democratico di scuola renziana – i lavori effettuati su questa strada sarebbero insufficienti, la stessa strada sarebbe pericolosa, con una pendenza eccessiva, insicura e bla bla bla. Questo martellamento per denigrare un fatto politico e sociale importante va letto per quello che rappresenta.
Ricordiamoci – l’abbiamo già accennato – che il governo Renzi e il governo Crocetta, a oltre tre mesi dalla frana, hanno solo prodotto chiacchiere. L’unica cosa che è emersa con chiarezza è che, forse, l’autostrada Palermo-Catania verrà riaperta al traffico il prossimo anno, non si sa se in primavera, in estate o in autunno. Ovviamente, dopo che le solite ‘cooperative’ – possibilmente del Centro Italia – avranno lucrato sugli appalti, facendo ‘bagnare il becco’ alle mafie locali.
Non solo. Come ha segnalato più volte il professore Vincenzo Liguori – docente presso la facoltà di Ingegneria di Palermo – i ‘tecnici’ dei governi nazionale e regionale non hanno nemmeno ipotizzato iniziative per consolidare la frana, tutt’ora in corso (come vi abbiamo raccontato qui).
Ebbene, Renzi, Crocetta e i vari tirapiedi di questi due personaggi da tregenda non solo non hanno fatto nulla per riaprire l’autostrada che, da oltre tre mesi, arreca disagi enormi ai cittadini siciliani, ma hanno più volte criticato l’iniziativa dei grillini e degli abitanti di Caltavuturo. Quasi che il ruolo di un presidente della Regione – giusto per parlare di Saro da Gela – davanti a un dramma economico e sociale che colpisce la comunità che amministra, non sia quello di provare a risolvere i problemi, ma di aspettare che tutto vada a catafascio. Occupandosi, magari, di telefonate che prima avrebbe ammesso di aver fatto, ricordando di non aver sentito bene certe affermazioni, per poi negare l’esistenza di stessa di una telefonata che, a rigor di logica, avrebbe dovuto escludere prima e non dopo il pronunciamento dei magistrati che ne negano l'esistenza!.
Insomma, secondo voi, un presidente della Regione che parla al telefono delle nomine ai vertici della sanità, dimostrano tutta la propria inadeguatezza (o la sicurezza che, tanto, la magistratura lo avrebbe protetto comunque?), è in grado di occuparsi di cose serie? E’ in grado di riaprire un’autostrada colpita da una frana? Secondo noi, no. E infatti la Regione retta da lui, come già ricordato, è rimasta con le mani in mano.
Siamo arrivati al cuore del problema. Venerdì, con l’inaugurazione della trazzera stabilizzata – che, piaccia o no, è una risposta al nullismo del governo nazionale e del governo regionale – i protagonisti di tale impresa ridicolizzeranno, in un colpo solo, il governo nazionale, il governo regionale e, in generale, tutta la vecchia politica italiana che oggi governa l’Italia. Il caso ha voluto che mercoledì, al Senato, il PD abbia salvato dalla galera un parlamentare – Azzollini, del Nuovo Centrodestra del Ministro Angelino Alfano – che metteva in riga le suore di una comunità, minacciando di pisciare sulla bocca di chi avrebbe ostacolato i propri disegni (come potete leggere qui).
Ebbene, con la trazzera che si inaugura domani i cittadini italiani avranno davanti agli occhi due modi di fare politica. Da una parte il PD, il Nuovo Centrodestra Democratico, Berlusconi (è chiaro che dietro Verdini e i suoi nove parlamentari che vanno in sostegno del governo Renzi c’è il placet dell’ex Cavaliere) e ‘frattaglie’ varie che fanno politica derubando i cittadini e utilizzando le prerogative parlamentari per parare il culo ai propri sodali che la magistratura vuole arrestare (è il caso, per l’appunto, del senatore Azzollini); dall’altra parte ci sono politici – i parlamentari del Movimento 5 Stelle – che mettono a disposizione i soldi delle proprie diarie parlamentari per realizzare una strada nell’interesse dei cittadini.
E’ chiaro, è lapalissiano che la vecchia politica italiana che oggi governa (si fa per dire, ovviamente: perché la parola ‘governo’ è una cosa troppo seria per essere associata a personaggi come Renzi & compagnia bella!) non può tollerare la presenza di un’opera pubblica che li umilia. Insomma, in termini metaforici, la trazzera che si inaugura il 31 luglio si configura come la trascrizione simbolica di migliaia di cittadini che pisciano in testa ai vecchi politici italiani: e questo la vecchia politica del nostro Paese non lo può tollerare! I protagonisti di questa vicenda, asfaltando la vecchia trazzera di Caltavuturo, hanno ‘asfaltato’ anche il governo Renzi e i suoi affaristi, il partito degli affari del Ministro Alfano e lo stesso Berlusconi che, ormai, è parte integrante della compagnia governativa.
Ricordiamoci che, da questo week end in poi, ogni cittadino che percorrerà la trazzera lungo l’autostrada Palermo-Catania non potrà fare a meno di pensare all’incapacità dei governi Renzi e Crocetta e alla serietà di chi ha messo a disposizione i propri soldi per realizzare un lavoro utile alla collettività.
Ebbene, questo Renzi, Berlusconi e Alfano non possono reggerlo, perché sanno che ogni automobilista che percorrerà la trazzera significherà – nel 90 per cento dei casi – due o più cittadini che non voteranno per il PD e per Berlusconi (escludiamo dal conto il Nuovo Centrodestra che non verrà votato da nessuno a prescindere: non a caso Alfano e compagni si stanno prenotando i seggi nel PD, ovviamente nelle liste bloccate dell’Italicum: auguri agli elettori del PD che, come tanti ‘crasti’, dovranno votarli…).
La trazzera aperta sarà un'emorragia di voti per PD, Berlusconi e Nuovo Centrodestra di Alfano. Perché la riflessione sull'incapacità di governo nazionale e regionale verrà fatta da palermitani, catanesi, abitanti dei paesi delle Madonie, nisseni, ennesi e via continuando.
Cosa vogliamo dire? Che la campagna lanciata sulla rete dai militanti del PD renziano non è casuale. A nostro modesto avviso, in un modo o nell’altro, la trazzera di Caltavuturo verrà chiusa. Ricordiamoci che stiamo parlando di delinquenti della politica. Gente totalmente priva di scrupoli. Questi signori si saranno già fatti quattro conti. E avranno calcolato che la trazzera chiusa gli farà perdere meno voti della trazzera aperta.
Non sappiamo se faranno intervenire le varie ‘autorità’ che inizieranno a cavillare su staticità della strada e collaudi vari. O se, molto più semplicemente , incaricheranno qualche Zu’ Totò del luogo di sabotare la strada per renderla impercorribile. La sensazione, lo ribadiamo, è che la vecchia politica siciliana non reggerà la presenza di questa trazzera aperta.
Aggiornamento ore 11,55 di giovedì, 30 luglio: Comunicato del Movimento 5 Stelle
Scorciatoia per la A19, domani l'inaugurazione, apertura l'1 agosto
Ci sarà anche Di Maio. M5S: “Lavori in tempi da Guinness”
Sarà inaugurata domani, per essere aperta al traffico il primo agosto la scorciatoia di Caltavuturo che servirà a bypassare l’interruzione della A19,. Alla cerimonia, prevista per le 11, 30, saranno presenti i deputati M5S all'Ars, numerosi deputati Cinquestelle nazionali, tra cui il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, attivisti M5S, i sindaci dei comuni del circondario e semplici cittadini.
A un mese dall’avvio dei lavori, l'opera, finanziata con i soldi che mensilmente restituiscono i deputati del Movimento 5 stelle, è quindi una realtà e farà tirare un grandissimo sospiro di sollievo alle decine di migliaia di automobilisti che con enorme fatica sono costretti ad inerpicarsi sulle montagne di Polizzi per passare dalla Sicilia orientale a quelle occidentale e viceversa.
Da Guinness dei primati, o quasi, i tempi per la realizzazione: 50 giorni dall’annuncio, 37 dall’avvio della prima ruspa.
L’arteria finanziata dal Movimento è la sistemazione di una regia trazzera, riportata in vita da due imprese del luogo nei giorni immediatamente successivi al crollo del ponte. Il tratto è lungo circa un chilometro e largo cinque metri e mette in comunicazione la Ss 643 con la Sp 24, che a loro volta immettono agli svincoli di Scillato e Tremonzelli. La scorciatoia è costata poco più di 300 mila euro, ed è stata realizzata in calcestruzzo, con canali di gronda e guardrail ed un impianto semaforico (il primo nella storia di Caltavuturo) posto a ridosso della trazzera, dove la circolazione avverrà a senso unico alternato.
“Certo – dicono i deputati – ci saranno delle limitazioni, come il limite di velocità a 20 chilometri orari e l’inibizione alla circolazione ai mezzi pesanti, superiori alla tre tonnellate e mezzo. Da qui a dire che potranno circolare solo trattori e mezzi agricoli, come ha voluto far credere qualcuno, ce ne corre. Questa strada è nettamente più agevole, e meno pericolosa di quella per Polizzi, che attualmente percorre chi si sposta da Palermo verso Catania e viceversa. Non è certo la soluzione definitiva al problema dell’autostrada, questo ci teniamo a sottolinearlo, ma sarà certamente una valvola di sfogo, considerato che consentirà agli automobilisti di risparmiare chilometri e tempi di percorrenza (si prevedono almeno 40 minuti in meno rispetto al giro di Polizzi)”.
“La soluzione definitiva – continuano i parlamentari Cinquestelle – è ancora colpevolmente chiusa nei cassetti delle belle intenzioni di chi ci governa, che ha ignorato anche un altro progetto del Movimento 5 Stelle, che sarebbe costato molto meno e sarebbe potuto andare in porto in pochissimo tempo. Archiviata la scorciatoia continueremo a fare un pressing asfissiante per riavere l'autostrada prima possibile”.