“Sai che c’è? Io mi prendo cura di me”. E’ questo uno degli slogan che campeggiano nei cartelloni pubblicitari di Palermo. Per l’occasione hanno scelto le donne che promuovono la salute pubblica. Donne medici, ovviamente, visto che parliamo di sanità pubblica. Ma cosa promuovono questa donne con i sorrisi splendenti e i dentini-malandrini? La dieta giusta per non ingrassare. Per combattere, così si legge nei manifesti, l’obesità.
A rigor di logica, visto che a promuoverla è la Regione siciliana, questa mega campagna promozionale dovrebbe riguardare tutti i centri, grandi e piccoli, dell’Isola. Nella parte bassa dei manifesti ci sono i loghi della Regione siciliana, dell’assessorato regionale alla Salute (Osservatorio epidemiologico) e dei fondi europei. Insomma, i soldi per questa bella e, soprattutto, ‘innovativa’ e ‘intelligente’ campagna promozionale sono quelli che l’Unione europea dà alla Sicilia, in questo caso per migliorare il servizio sanitario.
Nei manifesti c’è scritto che i cittadini siciliani si possono recare nelle Asp, sigla che sta per Aziende sanitarie provinciali (in Sicilia ce ne sono 9, una per ogni provincia) per usufruire della consulenza, supponiamo, di specialisti. Cosa diranno ai siciliani, questi ‘specialisti’? Quello che noi cittadini siciliani sappiamo già: e, cioè, che non ci dobbiamo rimpinzare di cibo, che dobbiamo prediligere la dieta mediterranea (è rassicurante che in Sicilia, nel cuore del Mediterraneo, l’Unione europea finanzi una campagna promozionale per promuovere la dieta mediterranea: grandioso, no?), che dobbiamo mangiare pochi grassi e molte verdure e, magari, che lo zucchero raffinato fa male. Se siamo fortunati e al passo con i tempi ci consiglieranno persino di non mangiare i cibi preparati con olio di palma e di fare invece incetta di acidi grassi insaturi della serie omega 3… Insomma, una mega campagna promozionale per farci sapere quello che sappiamo già, perché sono cose che il medico di famiglia (tutti in Italia possono contare sul medico di famiglia) ci dice un giorno sì e l’altro pure.
Ma la vera stranezza di questa campagna pubblicitaria non finisce qui. Proprio in queste settimane la sanità pubblica siciliana fa i conti con la mancanza di posti letto. Nei Pronto soccorso dell’Isola i medici non sanno dove ricoverare i pazienti perché il governo nazionale e il governo siciliano (la Sicilia, come ricordiamo spesso ai nostri lettori americani è una Regione autonoma con un proprio Parlamento e un proprio governo) hanno tagliato posti letto e interi reparti. Proprio in queste ore stanno tagliando i Punti nascita (cioè i luoghi dove nascono i bimbi e le bimbe), a cominciare da quello di Cefalù, tra le proteste dei cittadini. Da anni in molti ospedali pubblici dell’Isola i medici e gli infermieri sono pochi e massacrati da turni pesantissimi. E cosa fa la Regione siciliana davanti a tale scenario? Promuove una campagna pubblicitaria per far sapere alla gente quanti spaghetti deve mangiare ogni giorno!
Da almeno tre giorni cerchiamo di metterci in contatto con l’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute. Ma non siamo fortunati. Il dirigente generale, il dottore Ignazio Tozzo, è introvabile. E stamattina anche la sua segreteria, al telefono, risultava sempre occupata.
A questo punto utilizziamo il nostro giornale per chiedere all’assessore regionale alla Salute, dottoressa Lucia Borsellino, e al dottore Tozzo: è serio che una Regione nella quale mancano i posti letto negli ospedali e dove è in corso un nuovo smantellamento di altri posti letto spenda soldi per una campagna promozionale che non ci sembra affatto così urgente? Assessore Borsellino e dottore Tozzo: è più urgente assicurare ai siciliani ospedali pubblici funzionanti o promuovere una campagna promozionale per restare tonici e in linea? E questo sarebbe un modo lungimirante di spendere il denaro pubblico destinato alla sanità? Ma come: per ‘risparmiare’ si riducono i posti letto negli ospedali, si chiudono i Punti nascita, non si assumono nuovi medici e nuovi infermieri e poi si spendono i soldi per queste amenità da società opulenta?
Ancora: fino a che punto è regolare utilizzare i fondi europei per questo genere di attività? Lo sappiamo: ci risponderanno che l’informazione è importante e che, informando bene i cittadini, a lungo andare, si risparmia perché gli stessi cittadini, se meno obesi, si ammaleranno di meno. Il discorso non fa una grinza. Ma questo avrebbe senso se la sanità pubblica siciliana non fosse carente nei servizi primari. Invece davanti una sanità pubblica che in Sicilia peggiora di giorno in giorno – non per responsabilità dei medici pubblici, che anzi fanno i salti mortali, ma a causa di una politica fallimentare – la Regione siciliana non trova di meglio che organizzare una campagna promozionale per la dieta!
‘Chicca’ finale che riguarda Palermo. Città nella quale il Consiglio comunale non ha ancora approvato il nuovo regolamento sui cartelloni pubblicitari. E dove molti cartelloni sembra siano abusivi. Siamo certi, anzi sicuri, che la Regione siciliana, per questa campagna, a Palermo, avrà rispettato la legge. Almeno questo.
Ci dice Filippo Occhipinti, consigliere comunale a Palermo: “E’ vero, molti cartelloni pubblicitari sono abusivi. Proprio in queste ore il Consiglio comunale di Palermo sta discutendo del nuovo regolamento e del nuovo piano sulla pubblicità. Quello che sta succedendo è semplicemente incredibile”.
Già, incredibile. E’ incredibile che si spendano i soldi pubblici per una campagna promozionale assurda. A proposito: quanto sta costando: 200 mila euro? 500 mila euro? alcuni milioni di euro? l’assessore Borsellino e il dottore Tozzo renderanno note le cifre, o tutto passerà in cavalleria? e ci sarà nel Parlamento siciliano un deputato che presenterà un’interrogazione al governo per sapere quanto sta costando questo ‘babbio’?