Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Politica
November 5, 2014
in
Politica
November 5, 2014
0

La sconfitta di Obama e l’inverno strategico degli Stati Uniti

Manlio GrazianobyManlio Graziano
Time: 4 mins read

Fra qualche giorno avremo delle analisi più dettagliate e più ponderate sulla sconfitta democratica alle elezioni di Midterm. Per ora, ci si può limitare a considerazioni d’ordine generale.

Prima di tutto, Barack Obama non è stato sconfitto per le sue (non) scelte di politica internazionale. Gli elettori americani – specialmente in occasione del Midterm – non votano sull’immensamente grande, ma sull’immensamente piccolo: la politica nazionale, lo Stato, la contea, la municipalità, le citizen initiavives.

Ma è proprio sulle questioni interne che Barack Obama avrebbe dovuto vincere. Nel 2008, si è imposto grazie all’esplosione della crisi economica; sei anni dopo, gli Stati Uniti sembrano veleggiare verso un’inattesa (soprattutto nelle sue dimensioni) ripresa, con una crescita tre volte superiore a quella europea, con una disoccupazione ridotta della metà, con una bilancia energetica tendente all’attivo. Certo, il deficit commerciale è vertiginoso, e il debito pubblico avrebbe raggiunto vertici “italiani” se il debito italiano, nel frattempo, non avesse riguadagnato terreno. Ma la ripresa appare la medicina che, col tempo, potrebbe sanare sia i deficit che i debiti. E, in ogni caso, agli occhi degli elettori, i soli “fondamentali” che contano sono quelli che li toccano direttamente; e su quelli, il bilancio sembra positivo. Che sia merito di Obama oppure no, comunque avrebbe dovuto essere Obama ad incassarne i dividendi elettorali.

E invece no.

Se gli elettori non hanno sanzionato la sua introvabile politica estera, hanno evidentemente sanzionato la sua politica interna. In quella sanzione sembra esser decisiva una valutazione generale – negativa – sul modo di essere (o meglio: di non essere) di Barack Obama, che è lo stesso in politica interna e in politica estera.

Nella gestione della riforma sanitaria, della politica migratoria, delle scelte energetiche, della questione delle armi private, di Guantanamo e, soprattutto, del budget federale (con il fragoroso government shutdown dello scorso autunno), il presidente ha dato l’impressione di essere azzoppato molto prima di diventare una lame duck. Su tutti quei dossier, Obama ha arretrato, o addirittura battuto in ritirata, non per una propensione ad un saggio e pragmatico senso del compromesso, ma per incapacità ad imporsi. Quasi nulla di quanto aveva promesso nella sua lunga e costosissima campagna del 2008 è stato mantenuto. E mostrarsi incapaci di dar corpo ad una millantata “speranza” non può che generare delusione e frustrazione.

Un presidente che non si sa imporre è anche un inaffidabile Commander in Chief. E in effetti, la politica estera della prima potenza mondiale è stata per sei anni erratica e incomprensibile. E anche se gli elettori non hanno votato sulla politica estera, il risultato di questo Midterm la renderà ancora più erratica e incomprensibile. 

Se Obama era indeciso prima – tirato per la giacca da correnti diverse ed anche opposte in seno non solo al suo partito ma addirittura alla sua amministrazione – ancor più lo sarà una volta privato di maggioranza parlamentare. In sei anni di presidenza, non si è capito quale sia la sua politica nei confronti della Cina: il “pivot to Asia” è rimasto, sembrerebbe, nei faldoni che Hillary Clinton si è portata via dal dipartimento di Stato. Il ritiro dall’Iraq si è rivelato tanto disastroso quanto l’intervento del 2003. In Israele e in Palestina sembra che non ci sia più nessuno che presti attenzione a quel che dice Washington. Sulla Russia, si è passati dal reset del 2009 all’ostilità aperta e incondizionata del 2014. Con l’Europa, che non è mai stata una priorità di questa amministrazione, il legame più forte sembra essere la trattativa sull’area di libero scambio transatlantica, un oggetto, però, ancora largamente misterioso.

Più volte abbiamo detto che il progressivo ridimensionamento degli Stati Uniti sulla scena internazionale non è un’opzione, ma l’ineluttabile conseguenza del loro declino relativo. Ma cercare di gestire il declino relativo è, invece, un’opzione. Barack Obama vi ha rinunciato, per incapacità oppure nella speranza di cavalcare le pulsioni isolazioniste dell’elettorato. E una rinuncia in questo frangente storico lascerà dei postumi duraturi sulla salute esterna (e quindi, in ultima istanza, interna) degli Stati Uniti d’America.

Ormai è tardi. Il presidente ha lasciato passare la sua occasione quando controllava i due rami del Congresso, e poi anche quando ne controllava almeno uno; ora che non ne controlla più nessuno, non si può pensare che possa far meglio.

C’era un dossier sul quale Obama avrebbe forse voluto caratterizzare il suo doppio mandato, e magari anche riscattarlo: l’Iran. Come abbiamo argomentato più volte su queste colonne, la ripresa dei rapporti con Teheran avrebbe potuto ridare slancio strategico agli Stati Uniti in Medio Oriente, e trasmesso al resto del mondo l’immagine di un presidente volitivo, con cui si può e si deve negoziare. Se ora il dossier iraniano torna nelle mani dei falchi dell’ideologia a Washington, inevitabilmente il dossier americano tornerà nelle mani dei falchi dell’ideologia anche a Teheran. 

L’inverno strategico degli Stati Uniti potrebbe essere cominciato.

Share on FacebookShare on Twitter
Manlio Graziano

Manlio Graziano

Insegno geopolitica e geopolitica delle religioni alla Sorbona e all’American Graduate School in Paris. Ho scritto In Rome we Trust. Cattolici e vita politica americana (Il Mulino, 2016), Guerra santa e santa alleanza. Religioni e disordine internazionale nel XXI secolo (Il Mulino, 2015; ed. inglese Columbia University Press, 2016); The Failure of Italian Nationhood (Palgrave-MacMillan 2010, anche in francese e italiano); Identité catholique et identité italienne (L’Harmattan, Parigi, 2007); Il secolo cattolico. La strategia geopolitica della Chiesa (Laterza, Roma, 2010) e Essential Geopolitics: A Handbook (eBook Amazon, 2011). Collaboro con Limes, rivista italiana di geopolitica.

DELLO STESSO AUTORE

Manifestazioni no stop a New York: ucraini e russi uniti contro la guerra di Putin

La guerra della Russia in Ucraina e il disastro annunciato non solo per Putin

byManlio Graziano
Manifestazioni no stop a New York: ucraini e russi uniti contro la guerra di Putin

The Russian War in Ukraine is a Disaster Not Only for Putin

byManlio Graziano

A PROPOSITO DI...

Tags: CongressoelezionimidtermObamaPartito DemocraticoPartito Repubblicanopolitica estera
Previous Post

Nonno Salvatore Caruso, 109 anni di buona salute e di buoni consigli

Next Post

Al via Nuovo Cinema Italiano Film Festival

DELLO STESSO AUTORE

Perché Trump, sull’immigrazione, ha ragione (con buona pace degli hipster)

Great Again? The United States Between Reckless Ambitions and Relative Decline

byManlio Graziano
Trump cavallo di Troia di Putin? No, patologico narciso specchio della crisi USA

Trump cavallo di Troia di Putin? No, patologico narciso specchio della crisi USA

byManlio Graziano

Latest News

Quaker peace march banner at Pine Gap" Fonte: Wikimedia Commons – Quaker peace march banner at Pine Gap Autore: User "Takver"

I Quaccheri da New York a Washington

byMonica Straniero
Americans Arriving in China Report “Invasive Testing” at Airports

Americans Arriving in China Report “Invasive Testing” at Airports

byAnna Capelli

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Barack Obama ieri alla Casa Bianca durante la conferenza stampa sul risultato delle elezioni di Midterm

Midterm: i democratici hanno perso, Obama ha fallito, il progressismo americano è morto? La "maggioranza disgustata", se ascoltata, lo resusciterà

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?