Il Partito democratico entra nella famiglia socialista europea, dando, al momento, il restyling del nome. Da oggi si chiamerà Pse Socialists & Democrats. Non poca cosa. Con lo stesso simbolo: un quadrato rosso con una virgola in basso. "È un momento importante per tutti noi, un giorno speciale per il Pd", così il premier Renzi ricorda dal palco del Palazzo dei Congressi a Roma. E ancora: "Metteremo a posto i conti pubblici per i nostri figli”. In vista della presidenza italiana dell'Unione Europea, a partire da luglio, Renzi ricorda che l'Italia vuole "mettere a posto il bilancio dello Stato". Non è un impegno che viene da fuori, spiega, "ma nei confronti delle nuove generazioni".
Sabato scorso, infatti, si è svolto il congresso delle forze politiche socialiste europee. In sala i maggiori esponenti tra cui, apprezzata, la presenza di Bersani, ex segretario Pd. "Non voglio rivincite, voglio solo buona politica”. Una standing ovation il suo arrivo. Pier Luigi Bersani, da segretario, ha molto lavorato per costruire l'adesione del Pd al Pse. "Oggi è un giorno storico perchè il principale partito del centrosinistra italiano entra nella più grande famiglia dei socialisti e progressisti europei", sottolinea.
Il congresso ha approvato la candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Commissione e il manifesto in 10 punti con cui socialisti e democratici europei affronteranno le elezioni di giugno e la sfida di cambiare l’Europa. Martin Schulz, prendendo la parola, ha parlato (in lingua italiana) dell’Italia di Renzi come di un paese dotato di senso della forza del cambiamento: “Siamo qui oggi, in un paese che ce la sta mettendo tutta per diventare più forte, più giusto. Matteo Renzi sta affrontando una grande sfida, quella delle riforme”.
Ho incontrato una delegata, una persona da sempre in trincea per i diritti delle donne e per il Made in Italy e il lavoro. Si tratta della senatrice Valeria Fedeli.
"Jobs, jobs, jobs": lavoro, lavoro, lavoro. Questo è il primo punto del manifesto, che indica chiaramente quale sia la priorità per socialisti e democratici. Per creare lavoro occorre rilanciare l’economia, superando la logica del solo rigore che ha dominato negli ultimi anni, senza produrre i risultati sperati. Condividiamo l'idea si una nuova stagione di investimenti per un programma di re-industrializzazione fondato su innovazione, ricerca e formazione” sostiene Valeria Fedeli.
Senatrice Fedeli, ritiene possibile migliorare lo sviluppo economico?
In questo modo potremo orientare lo sviluppo al benessere sociale e ambientale, e costruire un’Europa che non lascia indietro nessuno, che crea le condizioni per una vita sana e che rispetta i diritti di tutti, con particolare attenzione a quelli delle donne e alla parità di genere.
Cosa chiede al Pse?
Un’Europa democratica più forte, questa è l’ambizione del Pse: poi, può agire per diffondere i nostri valori nel mondo, svolgendo una funzione di positiva regolazione di mercati e delle dinamiche sociali globali. Si tratta di un piano di lavoro che condivido pienamente e che il PD fa proprio, dopo aver votato in direzione, giovedì scorso, per aderire al Pse: un grande passo in avanti con il quale sanciamo in modo chiaro la nostra appartenenza alla una delle più grandi e storiche famiglie politiche europee. Ci impegniamo così a rinvigorire quella forza europea ed europeista, progressista, socialista e democratica che si ispira ai valori di uguaglianza, libertà e democrazia.
Vi aspetta un duro lavoro in un momento così delicato ed importante sul rilancio dell'economia e sulle uguaglianze, non crede?
Dovremo lavorare, già in questi mesi decisivi che ci portano alle elezioni europee, per un’Europa della crescita basata sui diritti sociali e di cittadinanza, che si opponga alla preoccupante deriva populistica che sta investendo i singoli Stati, ponendosi invece come modello di convivenza democratica.
So che lei da sempre è impegnata sui valori fondamentali quali la parità di genere e la valorizzazione del nostro paese, luogo di grandi eccellenze e risorse. Basti pensare alla moda, alla gastronomia e al turismo. Il nostro Made in Italy. Ma Italia significa anche libertà, di pensiero e di giustizia sociale, un paese con la P maiuscola che possa dare le risposte a chi soffre e chi vive in condizioni miserevoli. Un’Italia che è già parte dell'Europa, adesso anche di fatto membro di un partito che farà i suoi frutti, rappresentandoci.
Un’Europa, questa, che si configura, finalmente, come spazio di condivisione di valori di libertà, uguaglianza e solidarietà piena e convinta, dove la giustizia sociale è al centro delle scelte politiche. Un’Europa delle cittadine e dei cittadini, che ritrova la fiducia e la speranza, rilancia l’orgoglio di appartenenza ad una comunità larga, inizia a costruire la prospettiva degli Stati Uniti d’Europa.
La ringrazio, senatrice.

Antonella Gramigna con la senatrice Valeria Fedeli
*Antonella Gramigna, laureata ed esperta di comunicazione politica, linguistica e pubblicitaria, con Master in promozione e orientamento sulla salute, è autrice di diversi articoli su varie testate. Appoggia Matteo Renzi nel territorio toscano con diversi comitati fondati durante le primarie e con un'associazione "Adesso Pistoia Centro" di cui è presidente
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