L'ex ministro del PD (governo Monti) Fabrizio Barca, rivela ad un "finto" governatore della Puglia Nichi Vendola (era uno scherzo telefonico della trasmissione "La Zanzara" su Radio 24, in realtà il finto Vendola è il bravo Andro Merkù e Barca ci casca in pieno), che l'imprenditore editore del quotidiano La Repubblica, De Benedetti, gli sta facendo pressioni per accettare il ministero dell'Economia nel nuovo governo di Matteo Renzi.
"Non amo gli assalti. Sono sotto pressione, Nichi, una pressione che è crescente… Ma io non ci penso proprio, tanto per essere chiaro, ma proprio proprio". Ecco come Barca rivela di aver rifiutato l'idea di fare il ministro dell'Economia nel Governo Renzi: "Ho rifiutato secco, ma secco in un modo…".
L'ex ministro alla Coesione territoriale nel governo Monti, che noi de La VOCE abbiamo visto recentemente a New York durante una conferenza dell'ONU, ha così descritto le pressioni ricevute per accettare di fare il il ministro dell'Economia nel nuovo governo Renzi: "Capirai che mi costa, visto come sono fatto. Ho parlato con Graziano (Del Rio, ndr) e pensavo 48 ore fa di averla stoppata questa cosa…; se fallisce anche questa è un disastro, però non possono pretendere che le persone facciano violenza ai propri metodi, ai propri pensieri, alla propria cultura. Quindi, sono stato proprio chiarissimo: evitiamo che nasca una cosa alla quale vengo forzato. Poi – ha proseguito Barca – è iniziata la sarabanda del patron della Repubblica che continua. Lui non si rende conto che io più vedo un imprenditore dietro un'operazione politica più ho conferma di tutte le mie preoccupazioni. Un imprenditore che si fa sentire….".

Carlo De Benedetti
Quell'imprenditore è De Benedetti, Barca non pronuncia mai il suo nome. "Ma di chi parli?" Chiede ad un certo punto il finto Vendola di Radio 24: "Del padrone della Repubblica, con un forcing diretto di sms, attraverso un suo giornalista, con una cosa che hanno lanciato sul sito 'chi vorresti come ministro dell'Economia dove ho metà dei consensi".
Un giornalista incaricato dal suo editore di convincere Barca ad accettare di diventare ministro dell'economia a forza di sms?
"Questi sono i metodi. Legittimi, per carità. Questo è il modo di forzare, di scegliere, di discutere. Non una volta chiedendomi: ma se lo fai cosa fai? Se io dico – dice ad un certo punto Barca – che voglio fare una patrimoniale da 400 miliardi di euro, cosa che secondo me va fatta, tu cosa rispondi? Mi dici che va bene?".
Sembra fantapolitica, dice il finto Vendola della Zanzara. "Nichi – replica l'ignaro Barca che pensa di parlare con il governatore della Puglia e leader di SEL – è una cosa che è priva… non c'è un'idea, c'è un livello di avventurismo. Non essendoci un'idea, siamo agli slogan. Questo mi rattrista, sto male, sono preoccupatissimo perchè vedo uno sfarinamento veramente impressionante, Nichi".
"Dunque hai rifiutato", insiste il finto Vendola: "Ho rifiutato secco, ma secco in un modo… Ieri ho dovuto scrivere un messaggio; attraverso la Annunziata (un'altra giornalista, ndr) mi è arrivato un messaggio: ma se ti chiama il presidente? Ho dovuto mandare un sms scritto così: vi prego di non farmi arrivare nessuna telefonata. Sono colpito – dice ancora Barca – dall'insistenza, il segno della loro confusione e disperazione. E poi in tutto questo ovviamente io dovrei essere quello tuo e, ovviamente, c'è pure la copertura a sinistra; sono fuori, sono fuori, sono fuori di testa".
Ma Matteo ti ha detto qualcosa in particolare? chiede il finto Vendola: "No, lui no. Tutto questo non capendo, Nichi, neanche le persone. Se mi chiami, vengo, ci vediamo mezz'ora, ti spiego in cinque minuti e ti do anche qualche consiglio perchè io sono fatto così. No, invece tutto questo attraverso terzi, quarti, quinti, un imprenditore…".
Il Vendola impostore dice "poi questo governo con i diversamente berlusconiani…" E Barca: "Certo, certo, cosa è cambiato?". "E poi non si ha idea entrando dentro cosa fai. C'è anche una questione di rapporti di fiducia".
"In che senso", provoca il finto Vendola. "C'è una cosa – dice Barca – che si chiama umanità. Io penso che in tutta questa vicenda oltre alla irresponsabilità politica, ci sia anche un elemento disumanizzante. Cioè tutto questo è avvenuto con irresponsabilità e dei modi, con un livello di personalismo, con un passaggio all'io….".
Alla fine i due si salutano. Barca non sa che da lì a poco le sue converzazioni con il finto Nichi Vendola verranno ascoltate in radio da centinaia di migliaia di persone. E De Benedetti? Ha già smentito di aver fatto pressioni su Barca. E già, Barca ha straparlato. Eppure gli italiani, almeno quelli che vorranno ascoltare la conversazione telefonica potrebbero farsi un'idea di come vengono fatti, disfatti e rifatti, i governi in Italia. Magari farsi un'altra idea a che cosa servino giornali e giornalisti. E del perchè il loro voto alla fine conti sempre meno.