in foto Sivlio Berlusconi con il premier britannico David Cameron
Lavitola, Direttore dell’"Avanti!" e i coniugi Tarantini hanno tentato di estorcere denaro a Silvio Berlusconi, dice la Procura di Napoli. No, scrive un Giudice del Tribunale di Napoli: la Procura non può dire un bel niente, perché non è competente. Allora Lavitola e i coniugi Tarantini non sono più estortori tentati, ribatte la Procura stizzita: sono vittime di una manipolazione consumata da Berlusconi perché dicessero il falso nei vari processi in cui potranno testimoniare. Nel frattempo, le carte arrivano a Bari, dove dovevano stare sin dal primo momento. E che succede? Succede che la Procura di Bari chiede la revoca della misura cautelare a carico di Lavitola e per sfuggire alla quale questo si era dato alla latitanza, perché, niente meno, non vi sono indizi di colpevolezza. Non è vero, obietta (per il momento) un giudice del Tribunale di Bari: anche se il Pubblico Ministero di Bari non li vede, gli indizi ci sono. Lavitola perciò si merita la galera e resta latitante.
Ma si può? Evidentemente in questa Italia si può.
Ma ormai non viene più neanche da chiedersi come sia stato possibile ridursi a tanto. E’ noto.
Cadono i muri e vengono meno le alleanze coatte, quelle imposte da Yalta e sopportate a denti stretti. La più indigesta fra queste alleanze è fra Italia e Regno Unito, a seguire quella con la Francia. Ed è ovvio, storicamente parlando. L’Italia è immersa nel Mediterraneo e questo bagna o comunque rapidamente conduce ai maggiori Paesi petroliferi.
Questi erano, fino alla Seconda Guerra Mondiale, colonie: o britanniche, per lo più, o Francesi. Il petrolio diventa "Oro Nero" effettivamente solo nel dopoguerra e l’Italia sconfitta vuole risorgere. E ci riesce con una politica impavida e coraggiosa: conquista posizioni su posizioni nello scacchiere mediterraneo, con la benedizione degli Stati Uniti, attentissimi a stringere la museruola agli ex dominatori inglesi. I nostri Generali sono Mattei prima, con l’Eni, Moro poi, con il suo Lodo e la sapiente politica verso i Palestinesi e i Paesi Arabi. Muoiono tutti e due, come si dice, prematuramente. Ma l’Italia continua a crescere, anche nel suo ruolo internazionale e fa le scarpe agli Alleati-nemici. Sia in seno all’Alleanza Atlantica, sia sul terreno della potenza economica. Il c.d. Miracolo Economico non sarebbe stato possibile senza la nostra autonomia nel Mediterraneo.
L’epigono di queste politiche consapevoli e ardite è Craxi,notoriamente filopalestinese e filoarabo.
Con il "liberi tutti" del dopo-Berlino, parte l’assalto all’Italia, ritenuta, nella proterva interpretazione di Londra, una nave corsara che era venuto il momento di ricondurre al suo "vero" status di Paese sconfitto in guerra. Status mai accettato dalla nostra classe dirigente politica e spazzato con orgoglio e abilità. Dalla classe dirigente politica. Da quella economico-imprenditoriale, invece, le alleanze velenose con gli ex-imperatori sono sempre state coltivate. Velenose perché strette nella più vieta non-curanza degli interessi nazionali, pretermessi senza esitare. Basterebbe rileggere certi corsivi di Montanelli (vessillifero di Lor signori) e del Sole 24 Ore ai tempi di Mattei. E di Moro, l’astruso, l’incomprensibile, il manovriero della paralisi, e così via. Simili posizioni non mancano di indebolire la nostra reputazione all’estero e di favorire il consolidamento di certe icone, tanto sciatte quanto interessate.
Italians, di Luigi Barzini Jr, colonna del Corsera, fu un libro di grande successo e pose l’alfabeto di ogni successiva dabbenaggine sul c.d. carattere degli italiani, ad uso e consumo dei John Smith e dei Jaques Bonhommediogni contrada.
Questo melieu giunge al 1992 pronto all’ennesimo giro di Valzer. Stanchi di pagare tangenti alla c.d. partitocrazia, da cui ovviamente erano stati ampiamente beneficiati, questi Cuor di Leone dell’impresa italiana (mica come Mattei!) che fanno? Scoprono la Giustizia.
E Di Pietro. Ma voi ci credete? Macchè! Non ci credono nemmeno loro. Il fatto è che eliminare la classe politica che aveva governato per quasi cinquant’anni, per quanto macilenta e corrotta fosse, significava chiudere la partita. Quale partita? E da parte di chi? La partita del ruolo e del rango del l’Italia, tenuta in quiescenza dagli inglesi e un po’ anche dai francesi. A Kew Gardens (sede dei servizi segreti britannici) i più curiosi possono trovare tutte le conferme che desiderano. Se lo desiderano.
Così, siccome l’Italia è fatta di umani e non di superumani, al grido mai liso del "il più pulito ha la rogna", Scalfari&C. avviano il loro diligente servizio verso gli ispiratori di "Italians".
E partono le Partecipazioni Statali, le "privatizzazioni", e la morte della lira, strumento essenziale delle nostre "politiche corsare" (fra l’altro, quando godevamo di sovranità monetaria, facevamo andare in bestia gli inglesi tenendo i prezzi delle nostre pompe di benzina ben più bassi di quanto avrebbero preteso BP e Foreign Office).
La liquidazione dei custodi, certo interessati, ma indispensabili, della nostra reale autonomia nazionale ha richiesto, com’è noto, l’annichilazione del processo penale, e la sua sostituzione con le indagini preliminari: cioè la mortificazione della funzione giudicante e la sublimazione di quella requirente. Con un foglio di carta si abbatterono governi e si poterono distruggere intere carriere politiche.
Volete mettere? Rispetto alle battaglie politiche e culturali, alla lunga e lenta persuasione con gli argomenti, agli anni, se non ai decenni che questo richiede, fu l’Uovo di Colombo.
E così è accaduto che un corpo di funzionari statali, mediocri nella media, onesti nella media, farabutti nella media, siano stati trasformati, da tali piattole in grisaglia con le scarpe in Italia e il cuore fra Svizzera Lussemburgo e Londra, in degli Highlander in servizio permanente effettivo.
Per la propaganda necessaria questi servi sciocchi furono ricompensati con salvacondotti, un passato ripulito e pure con qualche acquisto a prezzo di favore.
(A parte la copertura incessante e illegale delle inchieste, i nostri valenti "produttori di ricchezza", infatti, diffusero tenacemente tutta la mitologia necessaria alla chiusura della partita: dal debito pubblico "enorme", alla "fragilità" della lira, alla cconseguente "indispensabilità" dell’Euro; il tutto sullo sfondo della immancabile "classe politica" corrotta, mafiosa, clericale, ignorante ecc. ecc.). Si abituarono presto. Gli uni e gli altri. Le quinte colonne e i loro fanti. E le brutte abitudini, come si sa, sono dure da estirpare.
Ecco perché possiamo leggere tante pagelle sull’Italia, tanti speechings sussiegosi. Ecco perché possiamo leggere notizie di ordinario delirio giudiziario: da Napoli, da Bari e da ogni dove. Purtroppo, come in una lubrica perversione, pare che a molti ormai piaccia. Senza contare che possiamo sapere tutto del "Silvio segreto". E poi all’Euro, al nostro benessere e al nostro futuro, torneranno a pensarci Prodi e Bindi. E magari anche Draghi che parla bene l’inglese. E Bersani? No, Bersani, aspetta che gli comandino la tratta. Lui e quelli che furono "i lavoratori" fanno da chauffeur.