SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DI OGGI MARTEDÌ 3 DICEMBRE 2024 (TITOLO + COMMENTO)
PRIMA PAGINA
– Con il perdono, Biden fa eco alla lamentele dei rivali. Dicendo che la “cruda politica” ha macchiato il processo legale. Il presidente Biden e il presidente eletto Trump adesso sono d’accordo almeno su una cosa: che il Ministero delle Giustizia è stato politicizzato. Nel perdonare suo figlio Hunter, Biden è sembrato molto simile al suo successore nel protestare contro processi selettivi e pressione politica, mettendo in discussione un sistema che aveva sempre difeso. Ha detto: “Chiunque osservi il caso di Hunter, può raggiungere la sola conclusione che sia stato imputato soltanto perché è mio figlio. Credo nel sistema della giustizia, ma credo anche che la cruda politica possa aver infettato il sistema e portato a imputazioni ingiuste”.
– Schumer propone di esaminare i candidati a posti nell’F.B.I. Spinge per mantenere i regolamenti in un Senato repubblicano. Il numero uno dei Senatori democratici, Chuck Schumer, si è offerto di collaborare con i repubblicani nell’esaminare i candidati a posti nel Governo e ha chiesto ai repubblicani di rispettare le regole tradizionali in materia, che Trump minaccia di trascurare.
– L’Angola è un Paese dove le radici sono profonde per gli afromericani. Non molto conosciuto come un punto chiave nel commercio di schiavi. Per gli antenati di milioni di afroamericani il mercato di Massangano in Angola era il posto dove venivano venduti in schiavitù, un posto senza ritorno. Gli storici pensano che gli arrivi dall’Angola destinati a quelli che sarebbero poi diventati gli Stati Uniti formavano la parte più grande dell’intero sistema di commercio umano. Oggi il Paese cerca di riprendersi soprattutto attraverso il turismo. Il Ministro del Turismo, che ha chiesto all’Unesco di inserire una parte del fiume Cuanza nel numero dei luoghi protetti, ha detto: “Questo è il posto da cui venivano gli afroamericani. Venite a vedere dove stanno le vostre radici”. Con grande fotografia di un fiume e questa didascalia: “Il Licala, parte di un sistema di fiumi dove cominciava il terribile viaggio degli schiavi”. Il presidente Biden visiterà l’Angola questa settimana.
– Mentre le guerre dividono gli alleati della Siria, i ribelli attaccano. Per anni, il presidente Bashar al-Assad è stato capace di tenere a bada l’opposizione con l’aiuto della Russia, dell’Iran e dell’Hezbollah. Adesso, con questi alleati indeboliti e distratti dalle loro proprie guerre, i ribelli hanno colto l’opportunità di prendere potere. Hanno passato mesi addentrandosi ma nessuno poteva prevedere la rapidità con cui sono avanzati. In pochi giorni hanno occupato tutta Aleppo, una delle città più grandi della Siria.
– Crisi nella capitale della Georgia. Titolo di una fotografia di manifestanti per le strade con questa didascalia: “La decisione di rimandare le trattative per entrare nell’Unione Europea ha scatenato proteste notturne a Tbilisi”.
– L’élite russa si sente colpita dalla lentezza della crescita. Dopo quasi 4 anni di guerra con l’Ucraina, molte industrie civili hanno smesso di crescere e alcune sono in declino a causa dell’economia di guerra messa in atto da Putin. La moneta nazionale, il rublo, è scesa al livello più basso degli ultimi anni e la Banca Centrale ha alzato al 21% il tasso di interessi e abbassato fortemente le previsioni di crescita per il prossimo anno.
PAGINE INTERNE
– Trasmettendo in Nord Corea. Kim Seongmin, scappato dalla Corea del Nord nel 1990, trasmette via radio alla sua patria due volte al giorno dando notizie che Pyongyang vorrebbe sopprimere.
– Donne a rischio. Le donne affette da isterectomia vanno in menopausa mediamente quattro anni prima delle altre e sono più a rischio di malattie mentali, cardiovascolari e di obesità, per ragioni non chiarite del tutto.
– Unione Europea. Le regole dell’Ue richiedono ai membri di avere solide finanze, compreso un massimo debitorio del 60% della produzione economica.
– Guerra in Ucraina. La Germania promette un rapido aiuto, cercando di rassicurare l’Ucraina.
– UNRWA sospende gli aiuti a Gaza per pericoli sul confine. La strada per attraversare il confine è pericolosa da mesi, ha detto un portavoce dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Palestinesi.