PRIMA PAGINA
– Dopo un anno, la guerra continua e minaccia di espandersi. Titolo di una grande fotografia di folla con questa didascalia: Veglia funebre ieri a Tel Aviv. Durante l’ultimo anno milioni di Israeliani e Palestinesi sono rimasti in uno stato di incertezza.
– Trump riaccende il problema dell’età farneticando. Analisti e osservatori notano dei cambiamenti nei suoi discorsi. L’ex-Presidente raccontó vivamente come il pubblico era dalla sua parte durante il dibattito con la Harris. Solo che non c’era pubblico, il dibattito avveniva in una sala vuota. E nessuno ne è “andato pazzo”, come Trump ha detto, semplicemente perchè non c’era nessuno. Chiunque puó ovviamente dimenticarsi qualcosa, ma il dibattito era di una sola settimana prima ed era certamente un momento memorabile. E non è stata la sola volta in cui Trump è sembrato confuso, smemorato e incoerente. In realtà capita così spesso che non attira più l’attenzione di chi lo ascolta. Divaga, si ripete, passa da un’idea non finita ad un’altra in modo spesso incomprensibile. Ha 78 anni e se lo eleggono sarà il più vecchio Presidente della storia.
– Nelle città attaccate il 7 ottobre, un’esistenza spettrale. Pochi residenti ritornano, e sono circondati da dure realtà. Un anno fa, Hamas attaccava i villaggi ebraici vicini al confine dando fuoco alle case, ammazzando più di 1.000 residenti e trascinando a Gaza 250 ostaggi. Da allora, la maggior parte dei residenti vive altrove, in alberghi o in case sovvenzionate dal governo. I pochi che hanno osato tornare, sono circondati dalla dura realtà della guerra, messa a confronto con la situazione idillica di quei villaggi prima del 7 ottobre, quando i bambini andavano a scuola non accompagnati, giocavano liberamente con gli amici all’aperto e quasi nessuno chiudeva a chiave la porta di casa.
– Israele e Hamas rendono vane le speranze di un accordo. È la più lunga guerra fra Israele e gli Arabi dai tempi della creazione dello stato ebraico nel 1949. È anche la più letale con almeno 1.500 morti fra gli Israeliani, 40.000 fra i Palestinesi e 200 ostaggi israeliani catturati da Hamas nel primo attacco del 7 ottobre. E ha già cominciato ad espandersi agli alleati di Hamas, gli Hezbollah in Libano e all’Iran, da sempre sostenitore degli Hezbollah. Ha anche messo in risalto i limiti dell’influenza americana, incapace di fare una pressione sufficiente a portare i contendenti a un tavolo di trattative. Al punto che quando il Primo Ministro Israeliano decise di attaccare il Libano, lo fece senza neppure informare il Presidente Biden.
– La disinformazione ostacola la ripresa delle zone danneggiate da Helene. I responsabili perdono tempo combattendo le falsità. Mentre gli incaricati del recupero si riunivano per tracciare un piano comune a tutti, si spargeva la voce che i responsabili politici della Nord Carolina stavano discutendo la possibilità di confiscare i terreni, radere al suolo le macerie e scavare una miniera di litio. Tutto completamente falso, sparso dai misteriosi cospiratori di disinformazione. Mentre migliaia di abitanti del Nord Carolina piangono le morti e i danni, un torrente di disinformazione minaccia di mettere in forse gli sforzi di chi, funzionari municipali e volontari, cerca di rimediare dove è possibile e quindi necessita di informazioni precise per intervenire nelle località più colpite.
PAGINE INTERNE
– Il Rio della Amazzoni deve poter scorrere. Mentre la siccità prosciuga il fiume, il Brasile si appresta a un intervento straordinario: scavarlo per renderlo più profondo.
– Cambiando la conversazione sulle armi. Kamale Harris parla delle armi da fuoco in modo nuovo, più vicino al linguaggio dei Repubblicani.
– Prospera l’opera di Atlanta. La compagnia dell’opera della città si è rinforzata durante la pandemia, ha triplicato il budget e ha messo in scena ambiziosi prodotti.
– Cambiamento in Vaticano. Papa Francesco, il primo Papa sudamericano, ha diversificato il Collegio Dei Cardinali più di qualunque suo predecessore, nominando cardinali da 20 paesi che non erano mai stati inclusi prima