Giornata di processi “eccellenti”: uno, però, è stato subito rinviato. È quello di Sarah Palin, che si è presa il covid e il magistrato ha rimandato l’udienza.
Stesso tribunale federale a Manhattan, ma aula e magistrato differenti, quello avviato tra l’avvocato Michael Avenatti e la sua ex cliente Stormy Daniels, che lo accusa di averle rubato 300 mila dollari. A Minneapolis, invece, è cominciato il processo ai tre poliziotti che erano di pattuglia con Derek Chauvin imputati di non aver fermato il loro collega che con un ginocchio sulla gola ha ucciso George Floyd.
L’ex governatrice dell’Alaska e candidata alla vicepresedenza con John McCain alle presidenziali del 2008, ha citato in giudizio per diffamazione il New York Times. La politica repubblicana, che è una attivista no vax, si è presa il coronavirus per la seconda volta e il magistrato federale Jed Rakoff ha rinviato l’udienza al 3 febbraio. La Palin ha citato in giudizio il New York Times e il suo ex redattore della pagina editoriale accusandoli di aver danneggiato la sua reputazione con un editoriale del 2017 che suggeriva che un’immagine prodotta dal Political Action Commettee di Palin avesse incitato la sparatoria del 2011, in cui venne gravemente ferita la congresswoman dell’Arizona Gabby Giffords. Il giorno dopo la pubblicazione il New York Times fece una rettifica. Ma questo non è bastato alla Palin e ora vuole il processo. Il fatto che il processo si faccia, sta già provocando enormi scosse all’ interpretazione della libertà di stampa in America secondo il First Amendment.
Chi non ricorda la procace pornoattrice Stormy Daniels, che accusava l’ex presidente Donald Trump di aver comprato il suo silenzio su una loro relazione sentimentale? Ebbene, Stormy deporrà domani al procedimento penale in cui è imputato il suo ex avvocato, Michael Avenatti, accusato di averle rubato 300 mila dollari.

Questa mattina nella presentazione del caso, l’assistente del procuratore federale Andrew Rohrbach ha affermato che Avenatti avrebbe sottratto l’anticipo di 800 mila dollari dovuto a Stormy Daniels per il suo libro “Full Disclosure”, che descriveva in dettaglio la storia della sua vita e i suoi rapporti con Donald Trump.
Stormy Daniels, il cui nome legale è Stephanie Clifford, non era oggi in aula. C’era invece Michael Cohen, l’ex avvocato di Trump che si è dichiarato colpevole di aver violato le leggi sul finanziamento della campagna elettorale pagando Daniels per farla tacere sulla presunta relazione durante la campagna presidenziale del 2016.
Avenatti ha difeso la Daniels per anni nelle sue battaglie contro l’ex presidente — su Twitter, in televisione e ai giornalisti. Ma nei suoi rapporti d’affari con lei, Rohrbach ha detto ai giurati: “Ha mentito a tutte le persone coinvolte più e più e più volte”.
Il processo federale per Avenatti è il terzo negli ultimi due anni. È stato condannato per aver frodato un allenatore di basket giovanile e per un tentativo di estorsione al gigante dell’abbigliamento sportivo Nike. Un altro provesso processo per appropriazione indebita in California è stato interrotto da un errore giudiziario.
In Minnesota tre ex agenti di polizia di Minneapolis sono accusati di aver infranto la legge non impedendo al loro collega Derek Chauvin di uccidere George Floyd durante l’arresto. “Erano completamente indifferenti alle strazianti grida di aiuto dell’uomo immobilizzato con le manette, riverso a terra, mentre il loro collega premeva il ginocchio sulla sua gola” ha detto il pubblico ministero Samantha Trepel della divisione per i diritti civili del Dipartimento di Giustizia, ai giurati durante la presentazione del caso.

Tou Thao, J. Alexander Kueng e Thomas Lane sono accusati di aver violato i diritti civili di Floyd durante l’arresto dell’uomo nel maggio 2020.
La Trepel ha aggiunto che gli imputati avevano infranto il loro giuramento con un’insensibile indifferenza nei confronti di Floyd. Ha detto che il video ha mostrato senza ombra di dubbio come Kueng fosse più preoccupato per della ghiaia depositata in uno pneumatico della vicina macchina della polizia rispetto all’uomo accanto a lui che ripetutamente diceva: “Non riesco a respirare”.
“Per più di nove minuti, ciascuno dei tre imputati ha fatto una scelta consapevole di non agire”, ha detto Trepel alla giuria. “Hanno scelto di non intervenire e di fermare Chauvin mentre uccideva lentamente un uomo davanti ai loro occhi in una strada pubblica in pieno giorno”. Ha detto che gli agenti avevano giurato di prendersi cura delle persone sotto la loro custodia e che per legge erano obbligati a bloccare Chauvin. L’anno scorso Chauvin, 45 anni, è stato ritenuto colpevole di omicidio e omicidio colposo per la morte di Floyd al termine di un processo statale. Un giudice del Minnesota lo ha condannato a 22 anni e mezzo di prigione. Chauvin, che è bianco, è stato anche accusato insieme ai suoi colleghi dai pubblici ministeri federali di aver violato i diritti civili di Floyd nella loro qualità di agenti di polizia. Chauvin ha cambiato la sua dichiarazione di colpevolezza lo scorso dicembre. Thao, Kueng e Lane, che potrebbero rischiare anni di prigione se condannati, si sono tutti dichiarati non colpevoli.