PRIMA PAGINA (TITOLO + COMMENTO)
– In una telefonata registrata, Trump spinge la Georgia a “trovare” voti. Il segretario di stato respinge la richiesta di capovolgere i risultati delle elezioni. Sotto al titolone, in caratteri grandi, alcuni passaggi della telefonata con il segretario di stato della Georgia occupano circa metà della pagina. Il passaggio forse più significativo: Trump:”Quello che voglio è solo questo. Voglio trovare 11.780 voti, che è uno di più di quelli che abbiamo, perché abbiamo vinto lo stato.” Il segretario di stato: ” Noi dobbiamo stare con i nostri numeri. Noi crediamo che i nostri numeri siano giusti”. Trump in questo momento è anche facente funzioni di ministro della giustizia, dopo le dimissioni di Barr, e ha anche minacciato il segretario di stato e suoi collaboratori di perseguirli penalmente se non obbediscono. Lo sforzo di costringere funzionari eletti nel suo stesso partito a fare quello che lui vuole, è un atto di indicibile gravità da parte di un presidente sconfitto che cerca con tutti i mezzi di rimanere al potere.
– Il nuovo parlamento apre con i repubblicani profondamente divisi. Lo straordinario conflitto fra senatori repubblicani riflette il dilemma che hanno dopo 4 anni di acquiescenza a tutti i capricci di Trump. Adesso che il Presidente ha alzato il tiro fino a chiedere di annullare le elezioni, affrontano un test che coinvolge la democrazia stessa, consci tra l’altro che molti elettori potrebbero punirli per non aver appoggiato il Presidente. Questo mercoledì il parlamento dovrà certificare ufficialmente il risultato delle elezioni in una cerimonia che è sempre stata puramente formale, ma che qui rischia di trasformarsi in una rissa.
– La ri-elezione dei due senatori in Georgia riflette i cambiamenti avvenuti nello stato. Se i due “sfidanti” vincono domani e dànno ai democratici la maggioranza del senato, sarà con la stessa maggioranza multirazziale e urbana che ha portato Biden alla vittoria nello stato. Se vincono gli incombenti, sarà perché hanno mantenuto sacche di conservatori nelle parti rurali dello stato. La vittoria dei democratici darebbe a Biden la maggioranza nelle due camere e quindi molta più forza di governo.
– Rimandare la seconda dose? Dare 2 mezze-dosi? La scarsità del vaccino anima il dibattito. Mentre i governi in tutto il mondo cercano di vaccinare più persone possibili, gli scienziati sono presi da un dubbio: è giusto tenere di riserva le seconde dosi fino al momento dell’utilizzo o sarebbe meglio iniettare più persone possibili adesso e rimandare a più tardi le seconde dosi? Così stanno facendo in Inghilterra, mentre gli scienziati americani sono del tutto contrari a cambiare il metodo iniziale. Si è anche affacciata l’ipotesi di dare ai pazienti due mezze-dosi. Il dibattito riflette la frustrazione generale che così pochi americani, rispetto alle previsioni, siano stati inoculati.
– Una causa prende di mira un fondo destinato ad aiutare i residenti neri. Il fondo disponeva di 62 milioni presi dal milione e mezzo di miliardi dell’aiuto federale per il covid e provvedeva aiuti speciali ai neri in difficoltà. Ma è stato bloccato da una causa intentata allo stato da due impresari bianchi che sostengono che il fondo discrimina contro di loro.
PAGINE INTERNE.
– L’India approva due vaccini. L’approvazione che comprende un vaccino sviluppato in India, dà inizio a una campagna per vaccinare 1,3 miliardi di persone.
– Difficoltà dell’isolamento. Centri di cura per abuso di droghe dicono che il cambio da programmi di persona a programmi virtuali mostra una tendenza pericolosa.
– il leader cinese costruisce un vantaggio commerciale. Il presidente Xi Jinping sta facendo accordi commerciali con vari paesi cercando di contrastare gli sforzi dell’America di costruire un fronte unito.
– Preoccupazioni sulla salute delle tribù. Un’agenzia federale ha ridotto a clinica un ospedale del New Mexico – in mezzo alla pandemia.
– Scompaiono carriere nel petrolio. Studenti e recenti laureati lottano per essere assunti mentre l’industria del petrolio taglia migliaia di lavori, molti dei quali per sempre.