A cinque giorni esatti dall’entrata in carica del nuovo presidente americano Joe Biden, é toccato a Xi Jinping, Presidente della Repubblica Popolare Cinese, rimettere in moto la macchina della diplomazia mondiale, approfittando del palcoscenico offerto dalla edizione 2021 del World Economic Forum di Davos-WEF, che quest’anno eccezionalmente si svolge in modalità virtuale e con la denominazione World Economic Forum-Davos Agenda.
Introdotto dal padrone di casa, il professor Klaus Schwab, fondatore ed Executive Chairman del WEF, il presidente cinese nel suo discorso si è rivolto alla nuova amministrazione americana per ricordare gli obiettivi della politica internazionale del paese del Celeste Impero.
Diplomatico nei toni, Xi Jinping è stato allusivo anche nei sottintesi, dato che è la prima volta che torna al WEF dal 2017, allorché sulla scena politica internazionale iniziò il debutto di Donald Trump.
Pur coerente a questa impostazione, il presidente cinese non ha tuttavia mancato di evocare con metafore forti il suo disagio verso la precedente amministrazione USA.
Basta con una politica che sventola i pugni chiusi; basta ai combattimenti tra gladiatori nella arena delle relazioni internazionali; basta ai blocchi contrapposti; basta con le imposizioni politiche alla “the winner takes it all”; basta ad atteggiamenti mercantilistici focalizzati esclusivamente al benessere nazionale: “la politica dell’acting alone è fallimentare, uno scontro tra i leader mondiali non porta a nulla”, ha concluso senza mezzi termini Xi Jinping.
Come tutti i paesi del mondo, anche la Cina ha sofferto e soffre per gli effetti del COVID-19, ha ricordato Xi Jinping ai capi di stato ed economisti internazionali collegati al WEF online.
Ed anche la Cina, ha osservato il suo presidente, condivide con la comunità internazionale, la esigenza di ripartire.
A tutti i livelli, cominciando da quello sanitario, commerciale, per estendersi anche a quello politico nelle relazioni con la comunità mondiale, e concentrandosi in particolare sulle seguenti priorità: l’impegno per una crescita duratura, inclusiva e sostenibile della economia globale; colmare il divario sociale ed economico tra i paesi sviluppati e quelli emergenti; infine, impegnandosi a migliorare la cooperazione internazionale in ambito sanitario ed ambientale, oltre che a confermarsi disponibile nelle organizzazioni internazionali per un dialogo equo, condiviso, inclusivo, e multilaterale da avviare con i partner mondiali.
“La storia è pronta a riprendere il suo corso, più forte di prima” ha aggiunto Xi Jinping, che ha così proseguito: “la attuale crisi sanitaria è la più importante dalla fine della seconda guerra mondiale: abbandoniamo i pregiudizi e le opposte visioni, torniamo ad una cooperazione mutualmente conveniente, win win per tutti, affinché gli obiettivi globali ritornino condivisi dalla comunità internazionale. Nessun paese è superiore agli altri: tutte le nazioni devono contribuire al futuro della umanità sia pur nel rispetto delle specifiche diversità regionali”.
Inoltre, la Cina riconosce che anche la salute della popolazione globale è patrimonio della umanità, al pari del clima. La Cina oggi ha dunque rinnovato il suo impegno a rispettare l’ambiente ed implementare politiche green e low carbon già entro il 2040, oltre che ad aprirsi in campo commerciale secondo gli impegni stabiliti nel G20, il forum delle principali economie mondiali la cui presidenza quest’anno tocca all’Italia, e che si svolgerà a Roma nel settembre di quest’anno, ponendo il nostro governo al centro delle cronache internazionali.
Un approccio multilaterale alla soluzione dei comuni problemi, ha sottolineato Xi Jinping, è prioritario per superare le attuali divergenze nelle relazioni internazionali.
“Stiamo per entrare in una nuova era di cooperazione cosciente della importanza di un dialogo globale, e di un futuro comune, perché tutti siamo collegati da un comune destino”, ha concluso Klaus Schwab, Presidente del World Economic Forum.
Insomma, il messaggio che Xi Jinping oggi ha lanciato alla comunità internazionale ed alla nuova amministrazione americana è chiaro: la emergenza pandemica va superata, la Cina è pronta a fare la sua parte.
Una cooperazione globale e basi economiche mutualmente condivise, rappresentano il pilastro di una ripresa dei consumi, a sua volta poi supportata da un riacquisito generale consenso politico internazionale, ed una ritrovata sintonia diplomatica intesa come anticipatrice di una fiducia nel futuro delle società internazionali.
Il paese del Celeste Impero è dunque pronto a fare la sua parte? Vedremo. Intanto la Cina attende un messaggio di risposta dalla nuova amministrazione suo partner più importante nella gestione dei destini del mondo.