“Il festival di pubblicità più importante del mondo” non è più una definizione pertinente per i Cannes Lions, che entrano nel vivo il prossimo sabato 17 giugno. La pubblicità oggi è un concetto troppo ampio o troppo stretto, vedete voi: qui da qualche anno si premiano le idee, di ogni tipo. Prototipi di prodotti, tecnologia spinta, attivazioni, eventi, scherzi, e perché no, anche campagne pubblicitarie. Dominati e quasi dilaniati da interessi politici, strategie sotterranee, e sforzi smisurati per far guadagnare al proprio gruppo qualche leone in più, i Cannes Lions sono meno autorevoli di altri premi del settore (come ad esempio il D&AD o il One Show) ma sono di certo più importanti. Chi si trovasse spiazzato da questo paradosso, può semplicemente fare un confronto con il cinema, e pensare agli Oscar. I Cannes Lions sono come gli Oscar.
Accanto alle operazioni di ogni tipo, sopravvivono i più classici spot, che alla fine sono la cosa ancora più “visibile”, quella che ti fa conoscere dalla gente comune, e non solo dagli specialisti, come notava poco tempo fa un deluso Jeff Goodby (della super agenzia Goodby, Silverstein & Partners di San Francisco): “…once…You could get into a cab and find out, in a mile or two, whether you mattered in life, just by asking the driver. Now, No one knows what we do any more”.
Ecco allora qui di seguito undici “classici” spot che vedremo al Festival di Cannes accanto a straordinarie operazioni, o case histories molto raffinate che potete trovare altrove.
1) Sick Kids vs Undeniable
SickKids è una associazione canadese che si occupa di curare i bambini malati. Lo spot è stato apprezzato durante l’anno per il suo stile, totalmente non convenzionale nelle tematiche di questo tipo.
2) Lacoste, “Timeless”
Quasi una seconda puntata del primo spot del salto tra i palazzi, sempre firmato dal regista Seb Edwards. Già un classico. Unico dubbio: è uscito forse troppo tardi per essere iscritto a Cannes?
3) “We’re the Superhumans”
Tutti conoscono questa straordinaria campagna dedicata ai veri supereroi della nostra epoca: gli atleti delle Paralimpiadi. Una superba produzione firmata come sempre Channel 4.
4) “The World’s Biggest Asshole”
Chiunque tra voi abbia odiato e continui a odiare l’abuso del termine “storytelling”, qui può trovare finalmente un po’ di giustizia. Questo è vero storytelling, con un bellissimo insight, ancora una volta per niente convenzionale rispetto alla tematica che tratta (donazione di organi).
5) KENZO
Spike Jonze ha iniziato a vincere i Gran Prix e Leoni d’oro quando Cannes ancora si chiamava Advertising Festival. Ai tempi era Ikea, oggi sarà Kenzo. Auto-omaggio ispirato al superlativo video girato anni fa per Fat Boy Slim con il grande Cristopher Walken. Lei è molto più carina. (Nella stessa categoria: Wes Anderson per H&M).
6) Heineken, “Jackie Stewart”
Un po’ di Italia arriva in questo bellissimo e tradizionale spot per Heineken. Agenzia Publicis Milano.
7) Canal + “Kitchen”
Quelli di Canal+ producono da anni campagne che sono il benchmark della comunicazione per i canali televisivi. In questo caso l’idea è semplice semplice (“i migliori ingredienti”) ma l’esecuzione non si può discutere.
8) CoorDown “Not special needs”
Da alcuni anni ormai CoorDown si distingue per spot eccellenti a supporto della causa dei disabili. Quest’anno la coppia di creativi (italiani) ha scelto l’ironia, e l’idea ha funzionato ancora una volta benissimo.
9) Samsung “Ostrich”
Campagna vista e apprezzata anche in Italia. Gli uccelli che non possono volare, del resto, funzionano sempre in pubblicità. Un po’ come i bambini di una volta.
10) IKEA “Let’s relax”
Let’s relax? Ma è proprio quello che non accade mai da Ikea! Lo spot è per nulla minimalista, a differenza del brand svedese, ed è rivolto in fondo a tutti noi. Colonna sonora di Vivaldi, che non è un DJ nordico. “È solo cibo” dice lo spot, che a sua volta è solo pubblicità.