Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Economia
May 24, 2017
in
Economia
May 24, 2017
0

Trump e Fiat: la luna di miele è finita?

I guai della FCA con l'EPA non hanno fatto chiudere un occhio all'amministrazione Trump, anzi...

C.Alessandro MauceribyC.Alessandro Mauceri
Trump Marchionne

L'incontro alla Casa Bianca del President Donald J. Trump con i vertici automobilistici di Detroit con Sergio Marchiane seduto alla sua sinistra ( Foto The White House on Facebook)

Time: 5 mins read

Poco dopo essersi insediato alla Casa Bianca, uno dei primi incontri del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, fu con i vertici del gruppo automobilistico FCA provenienti da Detroit insieme con i corrispettivi di Ford e GM. Al termine degli incontri tutti sembrarono estremamente  soddisfatti.

Ad essere contento sembrò soprattutto il capo di FCA, Sergio Marchionne: per il gruppo ex-torinese mantenere rapporti amichevoli con il presidente era importantissimo. Dal 2009, FCA si è esposta notevolmente per trasferirsi negli USA investendo la stratosferica somma di 9,6 miliardi di dollari. Marchionne in una nota diffusa al termine dell’incontro dichiarò: “Apprezzo l’attenzione del presidente nel rendere gli Stati Uniti un luogo ideale per fare affari.Non vediamo l’ora di lavorare con il presidente Trump e i membri del Congresso per rafforzare l’industria manifatturiera americana”. Un apprezzamento che molti investitori in borsa parvero condividere e il titolo FCA ebbe un forte rialzo a Wall Street.

Ma l’importanza di questo incontro era legata anche alla ricerca di una soluzione pacifica dopo che l’EPA, l’Agenzia della Protezione dell’Ambiente americana, durante la presidenza Obama, aveva lanciato pesanti accuse proprio contro il gruppo FCA per presunte violazioni degli standard per le emissioni. Accuse che FCA sperava potessero cadere nel dimenticatoio vista la decisione di Trump di voler stravolgere l’EPA (come poi ha realmente fatto).

Oggi, le paure di FCA si sono trasformate in realtà: il Dipartimento di Giustizia americano ha citato in giudizio il gruppo italo-americano per alcune anomalie sulle emissioni nocive riscontrate proprio dall’EPA. L’accusa è di aver violato, tra il 2014 e il 2016, le norme del Clean Air Act su 104mila autovetture fabbricate equipaggiate con un motore 3 litri a gasolio. Secondo l’accusa, FCA avrebbe fatto qualcosa di simile a quello di cui è stato accusato (e condannato) il gruppo Volkswagen: avrebbe montato sulle vetture un defeat device, un software capace di eludere i controlli sulle emissioni nocive.

Come se non bastasse, la notizia è giunta solo pochi giorni dopo l’apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea contro l’Italia,  rea di non aver controllato le reali emissioni di alcuni modelli di vetture prodotti da FCA.

Due notizie che non sono sfuggite ai mercati borsistici come dimostrano le performance negative dei titoli FCA. Il rischio per la ex casa automobili Torino non è solo perdere in borsa, ma perdere credibilità sia negli USA che in Europa. Secondo molti analisti, tra cui Bloomberg, la causa intentata dal Dipartimento di Giustizia americano nei confronti di FCA potrebbe avere effetti rilevanti anche perché, mentre Volkswagen nel 2015 aveva ammesso di aver utilizzato sistemi illegali per superare i test previsti dalla normativa Usa, FCA invece ha sempre negato di averlo fatto.

FCA US, il braccio americano del gruppo, ha replicato in una nota ufficiale che sono in corso “discussioni attive” con la divisione Risorse ambientali e naturali del dipartimento di Giustizia e ha aggiunto: “Nell’eventualità di una qualsiasi causa, FCA US si difenderà con decisione, specialmente contro ogni accusa secondo cui l’azienda ha volutamente installato “defeat device” per barare ai test sulle emissioni”.

La vicenda FCA US, in realtà potrebbe essere solo la punta dell’iceberg: in questo momento è tutto il comparto automotive ad essere un problema per gli USA. Qualcosa che per Trump sarà molto più difficile da risolvere di quanto pensasse. Nonostante gli investimenti dl gruppo FCA (e di altri), Detroit, un tempo patria dell’industria automobilistica americana e mondiale, non sembra essere in grado di riprendersi anche a causa del fallimento delle speculazioni finanziarie fatte da amministratori senza scrupoli.

A questo si aggiunge la concorrenza sempre più forte da parte del Messico che nell’ultimo decennio ha raddoppiato la produzione di automobili e da oltre un anno è il primo produttore americano (con 3.597.462 autoveicoli +0,9% sul 2015).

Una situazione che pesa doppiamente sull’economia statunitense: i maggiori produttori di auto in Messico sono proprio i grandi marchi americani GM, FCA, Ford (cui si aggiungono Volkswagen e Nissan). E nel 2016, la stragrande maggioranza della produzione è stata destinata proprio agli Stati Uniti (77,1%) e al Canada (8,9%). È per questo motivo che Trump sta cercando di alzare barriere (e non solo fisiche) alla frontiera con il Messico: non per fermare i flussi di migranti, ma per arginare i flussi di merci e costringere le case produttrici a pagare un dazio (Trump aveva già minacciato l’imposizione di dazi doganali del 35%) o, in alternativa, a rilocalizzarsi negli USA. Una politica che sembrerebbe aver già dato i primi frutti: Mark Fields, numero uno di Ford ha ringraziato apertamente Trump per le scelte di politica internazionale nei confronti del Messico e ha annunciato di voler annullare la decisione di costruire un nuovo insediamento in Messico a San Luis Potosì e di voler spendere 700 milioni di dollari per ampliare la fabbrica di Flat Rock, in Michigan.  C’è chi sostiene che anche la cancellazione degli USA dal TPP, l’accordo di libero scambio, dovrebbe servire a proteggere l’industria manifatturiera americana (quella metalmeccanica prima di tutte).

Oggi il Messico è uno dei principali paesi produttori di automobili nel mondo e continua ad investire in questo settore. Gli esperti prevedono che entro il 2020 questo paese produrrà circa 5 milioni di auto all’anno e i punti di forza, anche nel confronto con la concorrenza cinese, non mancano: basso costo del lavoro, ridotti costi di trasporto e “una domanda crescente di ricambi dei subfornitori”, come ha detto Ulrich Hinterberger, consulente per l’America Latina presso Switzerland Global Enterprise.

Una pressione senza precedenti che potrebbe far comodo a FCA US per chiedere un giudizio o sanzioni meno pesanti rispetto a quelle adottate nei confronti del gruppo Volkswagen in cambio della promessa di ridurre la produzione oltre confine e di restare o potenziare la produzione a Detroit. Intanto i maggiori produttori di auto americani hanno chiesto a Trump di non toccare il North American Free Trade Agreement, il NAFTA: “Our position is that the trade agreement has been a success, and we shouldn’t be touching something as important as the rules of origin”, ha dichiarato ieri Eduardo Solis, presidente dei produttori di automobile del Messico, in una intervista alla Reuters. Intanto il presidente Trump ha annunciato un periodo di consultazioni di 90 giorni con il Congresso, le aziende e tutti i soggetti interessati al NAFTA in vista degli incontri del 16 Agosto, quando gli USA dovranno assumere una posizione precisa circa l’accordo. La guerra è appena iniziata e c’è da stare sicuri che non mancheranno i colpi di scena.

Share on FacebookShare on Twitter
C.Alessandro Mauceri

C.Alessandro Mauceri

Sono nato a Palermo, città al centro del Mediterraneo, e la cultura mediterranea è da sempre parte di me. Amo viaggiare, esplorare la natura e capire il punto di vista della gente e il loro modus vivendi (anche quando è diverso dal mio). Quello che vedo, mi piace raccontarlo con la macchina fotografica o con la penna. Per questo scrivo, da sempre: lo facevo da ragazzino (i miei primi “articoli” risalgono a quando ero ancora scolaro e dei giornalisti de L’Ora mi chiesero di raccontare qualcosa). Che si tratti di un libro, uno studio di settore o un articolo, raramente mi limito a riportare una notizia: preferisco scavare a fondo e cercare, supportato da numeri e fatti, quello che c’è dietro. Poi, raccontarlo.

DELLO STESSO AUTORE

Tornano gli sfollati, ma a quanto pare riconoscere quelli dell’Ucraina conviene

Tornano gli sfollati, ma a quanto pare riconoscere quelli dell’Ucraina conviene

byC.Alessandro Mauceri
Sahel, Libia e Tunisia: dove dovrebbe essere puntato lo sguardo strategico dell’Italia

Sahel, Libia e Tunisia: dove dovrebbe essere puntato lo sguardo strategico dell’Italia

byC.Alessandro Mauceri

A PROPOSITO DI...

Tags: Donald TrumpFCAFiat ChryslerSergio Marchionne
Previous Post

Cosa resta di John F. Kennedy nell’era di Trump?

Next Post

A Cannes arrivano i “big” ma il concorso non decolla

DELLO STESSO AUTORE

Cop26 chiude in ritardo: sul clima i governi sono ancora credibili? Il tempo lo dirà

Cop26 chiude in ritardo: sul clima i governi sono ancora credibili? Il tempo lo dirà

byC.Alessandro Mauceri
Cop26 come nei film: -1 sull’orologio dell’apocalisse, via al vertice sul clima

Cop26 come nei film: -1 sull’orologio dell’apocalisse, via al vertice sul clima

byC.Alessandro Mauceri

Latest News

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

byDavid Mazzucchi
SWAIA Native Fashion Week 2025: la moda indigena conquista Santa Fe

Native American Fashion Takes Over Santa Fe at SWAIA Fashion Week 2025

byFilomena Troiano

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
A Cannes arrivano i “big” ma il concorso non decolla

A Cannes arrivano i "big" ma il concorso non decolla

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?