Nella scorsa puntata abbiamo analizzato come promuovere la propria attività attraverso le piattaforme on-line specializzate e i social network, come massimizzare la visibilità tra i propri contatti e come fare apparire il proprio brand in vetta alla lista dei concorrenti.
Ora esaminiamo in che modo impostare un’immagine vincente ricorrendo ad un sistema grafico accattivante che permetta di distinguersi dalla folla in una realtà come quella newyorkese in cui il bombardamento di input visivi è feroce e costante.
Innanzi tutto (è ovvio ma ancora c’è chi tergiversa) per lanciare un brand è indispensabile attivare un sito Internet. Il passaparola non funziona (quasi) più. Magari adesso funziona il passaparola social, che però è strettamente legato a un sito Internet perché il social senza l’ancoraggio a un sito non funziona. Il mercato non è più locale ma globale perciò il prodotto o il servizio devono essere facilmente accessibili da qualunque parte del mondo e non c’è altra strada per ottenere questo risultato se non la rete. Un altro fondamentale motivo per cui è necessario tuffarsi nel web è che il cliente desidera visionare in anticipo quello che gli si propone, ancora prima di conoscere chi glielo offre. Non necessariamente per mancanza di fiducia, ma è una nuova tendenza di approccio all’offerta. Insieme, ovviamente, ad una buona dose di curiosità.
In passato se ti veniva suggerito qualcuno che poteva fornirti il prodotto, la prestazione o il servizio di cui avevi bisogno, gli davi credito e andavi a conoscerlo, ascoltavi le sue idee, ne discutevi con lui e poi facevi le tue considerazioni. E nel giudizio finale tenevi conto anche se ti era stato raccomandato da una persona di cui ti fidavi, perciò la reputazione di un imprenditore o di un professionista era costruita quasi unicamente sulle esperienze di clienti soddisfatti.
Ora, invece, il biglietto da visita è il tuo sito Internet, è il tuo modo di presentarti e svelare il tuo metodo di approccio ai clienti e al lavoro. Sarà la prima impressione che il potenziale cliente si farà di te. Se il sito risulterà accattivante egli sarà ancora più incuriosito ed invogliato a seguirti e a conoscerti. Al contrario un sito modesto affievolirà la curiosità e la voglia di approccio. Per questo devi concentrare molti dei tuoi sforzi sulla costruzione del sito, dove tra l’altro comparirà una componente importantissima: il logo della tua azienda. Cioè quel piccolo simbolo che ha il potenziale di descriverti con uno sguardo. Perderai giorni e giorni per capire come farlo, che font usare, che immagini inserire, ma è quel dettaglio che deve rimanere impresso nella mente delle persone. Avere un logo di impatto ti consente di incuriosire coloro che lo vedono per la prima volta, catturare la loro attenzione e far sì che il tuo brand venga identificato anche solo con quell’immagine. Se ben studiato e realizzato potremmo scherzosamente definirlo uno “specchietto per le allodole”, in grado di attirare visitatori e solleticarli. Se ti è capitato di partecipare ad un qualsiasi evento mondano della Grande Mela, sicuramente avrai notato il frenetico scambio di biglietti da visita. Ecco, tra i venti biglietti che ti ritrovi in tasca la mattina dopo, saranno solo pochi quelli che riuscirai a ricondurre ad un volto, e saranno quelli che ti sono rimasti più impressi visivamente nel momento dello scambio.
Questa è la premessa. Ma che fare per attivare un sito Internet?
Le strade sono fondamentalmente tre e purtroppo la scelta è direttamente legata alla disponibilità del tuo portafoglio, come d’altronde quasi tutto ciò che riguarda il tuo business.
Si parte da una soluzione totalmente gratuita, passando per poche centinaia di dollari all’anno, fino ad arrivare ad una spesa di svariate migliaia di dollari.
Esaminiamo la prima e cioè la più economica ma non sempre semplice ed intuitiva. Chiunque abbia un computer, che sia Windows o Mac, può tranquillamente installare software nati apposta per la creazione di siti Internet (come Dreamweaver o iWeb); sono abbastanza elementari ma comunque prevedono una buona conoscenza dello strumento. L’esito è mediamente accettabile ma non certo eccelso; la spesa è inesistente (ad esclusione della registrazione del dominio per pubblicare il sito) e la fatica è inversamente proporzionale alla tua abilità con il computer e a quanto sei perfezionista. Sicuramente c’è un risparmio ma un sito “fai da te” lo si riconosce immediatamente in quanto si trascina dietro una serie di problematiche grafiche e di scarso adattamento delle pagine ai vari dispositivi. Quindi: spesa assai ridotta e risultato accettabile ma poco accattivante.
Un metodo più costoso è affidarsi ad un professionista. L’esito è indubbiamente diverso, non solo per l’aspetto del sito in sé ma anche per l’attenzione ai dettagli, l’adattabilità delle pagine ai vari devices e lo studio di ogni singolo elemento: effetti grafici, immagini che scorrono, audio, video, e così via. Insomma, è una scelta che ti costa qualche migliaio di dollari, ma se te lo puoi permettere lo sforzo sarà ripagato. Il valore aggiunto di un professionista è che ti può fornire il cosiddetto “pacchetto completo”: un bravo graphic designer, infatti, si prenderà cura in toto dell’immagine della tua azienda, dalla progettazione del logo al sito Internet, dalla carta intestata ai biglietti da visita, Insomma, tutto il necessario per essere ricordati.
Se te lo puoi permettere…fallo! Nell’oceano infinito di siti Internet, il tuo verrà riconosciuto immediatamente per la sua qualità, l’originalità e la realizzazione su misura.
Una terza alternativa di più recente introduzione consiste nell’utilizzare piattaforme on-line che offrono siti Internet preconfezionati. Qualche anno fa alcune compagnie on–line hanno iniziato a dare la possibilità di impaginare siti per blogger esordienti utilizzando veri e propri template. Cioè veniva data la possibilità di scegliere un mood generale, i colori, l’interfaccia preferita, la modalità di lettura delle pagine e tutta una serie di layout differenti.
In considerazione del grande successo, da un servizio nato principalmente per blogger si è esteso fino a coprire un’innumerevole serie di opzioni: siti Internet per liberi professionisti, per aziende, per start-up e perfino per e-commerce, con la possibilità di ricevere pagamenti diretti con carta di credito o PayPal e monitorare facilmente i prodotti più venduti o quelli aggiunti più di frequente al carrello dei clienti. Insomma, tutto quello che fino a pochi anni fa veniva considerato impossibile con il fai-da-te e troppo costoso con un professionista, oggi lo puoi fare con poche centinaia di dollari all’anno.
Compagnie come Wix, Squarespace, Web, Site123 per meno di $200 all’anno (tenete d’occhio gli sconti che fanno con cadenza regolare) ti permettono di scegliere il tuo template ottimale, decidere il dominio del sito Internet controllandone la disponibilità in rete, costruirlo a tuo piacimento secondo gli schemi che hai in mente e ottimizzarlo per ogni dispositivo nel quale poterlo vedere, dal cellulare al computer. Il sistema ormai è talmente ben consolidato che Wix, ad esempio, organizza nella sede di New York a Chelsea workshops gratuiti per i suoi 100 milioni di utenti in cui viene insegnato come costruirsi una forte presenza on-line attraverso la loro piattaforma. Un bel cambiamento rispetto a qualche anno fa.
Sicuramente questo è un incredibile vantaggio per start-up e aziende in fase di decollo e quindi senza la disponibilità di grandi fondi, o comunque per professionisti e aziende medio-piccole alle quali il servizio offerto risulta più che sufficiente e con un’estetica accattivante.
In conclusione, vogliamo sottolineare che puoi optare per un sito fatto in casa e gratuito, molto naif e con ridotto potenziale di visibilità, oppure scegliere una piattaforma per siti preconfezionati che a costi ridotti ti consente di fare una più che discreta figura in rete. Ma il computer non riesce, ancora, a fornirti quel tocco di creatività in più che un graphic designer professionista ti può garantire.
Come sempre, se avete domande, approfondimenti, consigli o dubbi ci potete scrivere a moc.kroywenidecoval @wnyn.
Saremo felici di rispondervi e riportare le vostre esperienze all’interno della rubrica.