Spesso ci si chiede quanti artigiani italiani del lusso sopravviveranno all’evoluzione del commercio che si sta velocemente spostando in rete, considerando che solo il 5 per cento di loro vende online.
La clientela del made in Italy di lusso, mercato dal valore di 20 miliardi di euro, è un élite globale, che ama il bello e sempre più spesso vuole distinguersi acquistando pezzi unici, tesori nascosti che si possono scoprire solo visitando le botteghe di Firenze, Positano, Ravello e via dicendo. Al tempo stesso questi clienti sono sempre più digitalizzati, propensi a basarsi sulle raccomandazioni online e ad esigere il facile scambio dei prodotti.
Nel solo 2015, la quota di vendite online di articoli di lusso ha raggiunto il 7%, raddoppiando rispetto al 2012, con previsioni di aumento al 18% tra 10 anni.
Lo sanno bene i fondatori di Italianology.com, il nuovo portale web con sedi negli Stati Uniti e in Europa, che nasce per facilitare l’incontro in rete tra la domanda globale e l’offerta italiana artigianale di alta qualità. “Gli artigiani italiani sono come delle Ferrari che corrono con le ruote piccole e non riescono ad accelerare per raggiungere il loro massimo potenziale – dice il CEO della startup, Arturo Di Pietro – I nostri artigiani sono i migliori del mondo, altamente specializzati, creativi ed innovativi, tuttavia faticano ad acquisire il know-how digitale e comunicativo necessario per presentarsi al meglio sui mercati internazionali e abbracciare le enormi prospettive di crescita offerte dall’e-commerce”.

Italianology è la scommessa di Arturo Di Pietro, che da oltre 10 anni risiede a Los Angeles, Ezio Stocco, il general manager che vive in Italia, ed altri quattro soci. Tutti insieme sono partiti dall’obiettivo di unire sotto il loro brand i migliori artigiani italiani e diventare il punto di riferimento online su scala globale per gli estimatori di questo settore.
In vista del lancio ufficiale, a breve, il portale offre già una selezione di oltre 2.000 articoli artigianali di alta qualità legati alle tradizioni estetiche e culturali delle varie regioni d’Italia.
Ciò che distingue questa startup dai marketplace come Amazon o Etsy, è il filtro estetico. Infatti, si è dotata da subito di un team di oltre 30 area manager che ha “sguinzagliato” in tutta Italia per individuare le migliori creazioni artigianali tra le categorie di arredamento, home decor, Gioielleria, arte e fashion dal Veneto alla Sicilia.
Inoltre, siccome portare online aziende, artisti e artigiani italiani è tutt’altro che facile per motivi culturali e di risorse, Italianology offre un sistema semplificato di iscrizione e caricamento dei prodotti senza costi iniziali (viene applicata una commissione sul prezzo di vendita). Questo approccio “easy”, unito ad un ottimo supporto nello storytelling in lingua inglese e nella gestione degli ordini, stanno creando un vivace passaparola tra gli artigiani italiani stimolandone le adesioni.
Non è poi da sottovalutare l’esperienza ventennale di alcuni dei soci fondatori nel campo della logistica presso multinazionali sia in Italia che in America. Poiché la decisione di acquistare online è sempre più influenzata dalle condizioni di consegna e di reso, Italianology in questo ha intenzione di distinguersi.
“Il mercato del lusso offre enormi opportunità ai nostri creativi e Italianology è in grado di selezionare il meglio della nostra produzione e renderlo visibile e desiderabile online tramite strategie digitali di diffusione e comunicazione attorno ai prodotti e soprattutto agli artigiani,” conclude Di Pietro.