Quella che fino a ieri era solo una minaccia, da oggi è una amara realtà: Ustica Lines ha sospeso i trasporti da e per le isole minori siciliane. La compagnia di navigazione dell'armatore napoletano, Vittorio Morace, è passata ai fatti.
Come vi abbiamo raccontato qui, la società lamenta il mancato pagamento dei crediti che vanta nei confronti della Regione Siciliana (circa quindici milioni di euro) e dopo un braccio di ferro che va avanti da mesi,- sul quale pesa anche un esposto presentato in Procura dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta, sulla regolarità dell'appalto assegnato alla Ustica Lines per il collegamento con le isole,- oggi l'extrema ratio si è manifestata con tutta la sua durezza.:gli aliscafi sono fermi, mentre un clima ormai quasi estivo lasciava presagire un inizio anticipato della stagione turistica. Ricordiamo che il turismo è l' unica fonte di reddito per isole come le Eolie e le Egadi.
A nulla, dunque, sono serviti gli appelli dei Sindaci delle isole e di associazioni come Federalberghi che chiedevano alla compagnia di non arrivare a tanto. La Ustica Lines ribadische che è stata "costretta a tale decisione da parte della Regione Siciliana che non solo ha messo un fornitore di un servizio essenziale nelle condizioni di non poterlo eseguire, ma non si assume neanche le responsabilità del proprio operato".
Una decisione che lascia sgomenta Federalberghi Isole minori della Sicilia che, in un comunicato, oltre a criticare entrambe le parti di questa querelle, annuncia l'ipotesi di rivolgersi alla magistratura non solo per un risarcimento danni ma anche per contestare l'interruzione di un pubblico servizio:
"Quest’insensato braccio di ferro tra la Usticalines e la Regione ha prodotto come risultato l’annunciata vergognosa interruzione dei collegamenti marittimi operati da Usticalines nei comparti Egadi ed Eolie. Un risultato – dice il presidente dell'associazione, Christian Del Bono- che ci sta arrecando dei danni notevoli e che stiamo cercando di tamponare attraverso la richiesta di corse aggiuntive a Siremar Compagnia delle Isole per garantire i servizi essenziali ai turisti e alle comunità locali".
"A questo punto, – prosegue Del Bono- non ci interessa entrare nel merito di chi abbia

Christian Del Bono
torto o ragione in questa vicenda che ha dell’assurdo e che vede da una parte una Regione che, con le armi spuntate, paga una serie di “leggerezze” accumulate nel tempo e, probabilmente, in larga parte non ascrivibili al presente e dall’altra il cinico ragionamento di un imprenditore al quale evidentemente non conviene più rimanere in un territorio dove i parametri per l’affidamento dei servizi sono mutati rispetto a quelli decisamente favorevoli ai quali era abituato in passato".
"Questo nostro pensiero- continua la nota di Federalberghi Isole minori- è confermato anche dal fatto che gli ultimi bandi – impostati applicando i nuovi parametri – per i settori Ustica, Pelagie e Pantelleria, sono andati deserti. In ogni caso, il problema va risolto con estrema rapidità. Pertanto, la nostra richiesta al Presidente Crocetta e all’Assessore Pizzo è semplice: la Regione trovi una soluzione; se non vi sono altri strumenti per precettare la compagnia a proseguire il servizio, si paghino le somme dovute al netto di quelle oggetto di contenzioso per le quali – alla luce delle indagini in corso – saranno le autorità preposte a stabilirne la congruità".
"Dal nostro canto, – chiosa Del Bono- stiamo valutando con i nostri legali, oltre alla possibilità di procedere per il risarcimento dei danni procuratici, anche quella di chiedere l’intervento della Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio".