Di solito si parla poco e male delle attività di pesca in Sicilia. Quello che manca è un rapporto corretto con un’Unione europea che, troppo spesso, penalizza le marinerie del Sud Europa, a cominciare da quella di Mazara del Vallo dove ha sede la più importante flotta peschereccia d’Italia. Si può invertire questa tendenza?
Sotto questo profilo, fa ben sperare un incontro che si è svolto nei giorni scorsi proprio a Mazara del Vallo. Era presente, tra gli altri, il direttore generale della Pesca marittima e dell’Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Riccardo Rigillo, che ha colto l’occasione per visitare visitato le strutture produttive e tecniche del distretto della Pesca di Mazara del Vallo che ha avuto il merito di proporre tale iniziativa.
“Nel corso della visita – leggiamo in un comunicato del distretto della Pesca di Mazara – Rigillo ha conosciuto importanti realtà imprenditoriali della filiera distrettuale, dalla cantieristica alla commercializzazione del pescato. Alcune di queste imprese sono rette da giovani e da donne che credono nell’innovazione e nella cooperazione”. All’incontro era presenta anche Bruno Marziano, presidente della commissione legislativa Attività produttive del Parlamento siciliano.
Il direttore generale del Ministero e il presidente della commissione Attività produttive del Parlamento siciliano hanno incontrato anche gli esperti dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, struttura coordinata da Giuseppe Pernice. Ed è toccato proprio a Pernice illustrare l’attività dell’Osservatorio fin dalla sua costituzione (nel 2006) e a partire al 2008, quando è stato riconosciuto, con una legge regionale ad hoc, dalla Regione siciliana e per la quale redige il Rapporto annuale sulla Pesca ed Acquacoltura in Sicilia.
“Come commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana (questo il nome del Parlamento dell’Isola) – ha detto Marziano – ci impegniamo a sostenere concretamente l’attività dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, un importante organo scientifico a disposizione della Regione per pianificare lo sviluppo delle politiche legate al mare e strumento di dialogo con i Paesi rivieraschi in materia di cooperazione nella filiera ittica”. In realtà, di politiche per la pesca, in Sicilia, finora, se ne sono viste veramente poche. Ma che un politico siciliano – in questo caso Marziano – si ponga il problema di un settore oggi in crisi è già un primo passo importante.
Rigillo ha ringraziato il presidente del distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo: “Grazie all’invito del presidente del Distretto – affermato Rigillo – ho potuto conoscere da vicino la dinamica ed interessante realtà del distretto della Pesca di Mazara. Sinergia e sistema sono due parole chiave per avviare un nuova fase: bisogna puntare sulla sinergia fra le parti per creare un sistema pesca innovativo ed internazionale. L’Europa ci impone una sfida con un cambio di mentalità, è necessario abbandonare l’abitudine alla proroga e alla delega. In questo contesto -ha aggiunto il direttore generale della Pesca del Mipaaf – dobbiamo utilizzare un linguaggio diverso e lasciare da parte le lamentele, promuovendo invece iniziative nuove. La direzione generale della Pesca è a disposizione del comparto. Dobbiamo guardare al mercato, alle nuove tecnologie ed alla sostenibilità ambientale”. Sarebbe interessante, al riguardo, sentire cosa pensano i pescatori di Mazara del Vallo a proposito dei regolamenti sulla Pesca dell’Unione europea e delle dichiarazioni di Rigillo a proposito delle “lamentele”: ed è quello che faremo nei prossimi giorni.
Rigillo, infine, ha plaudito al lavoro svolto dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo secondo i principi della blue economy, la filosofia produttiva del distretto della Pesca che guarda alla responsabilità condivisa delle risorse ed alla cooperazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo.