Europa e Canada sempre più vicine, legate da una stretta di mano commerciale. Con il raggiungimento di una intesa politica tra la Commissione Europea e il Governo del Canada, per la definizione dei contenuti del Comprehensive Economic and Trade Agreement – CETA, il Ministero degli Affari Esteri ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Si è concluso, infatti, un tira e molla iniziato in occasione del Summit UE-Canada di Praga nel maggio 2009, e terminato il 18 ottobre 2013 con l'apertura alla prossima firma dell’accordo.
Che cosa prevede l'agreement? Il suo fil rouge è la rimozione quasi totale (oltre il 99%) delle barriere tariffarie tra Europa e Canada, in prospettiva di nuove opportunità di accesso al mercato. Come hanno ricordato (in occasione delle ultime visite in Canada) il presidente del Consiglio Enrico Letta e il vice ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, "la ratifica e l’entrata in vigore del CETA darà luogo a un considerevole incremento delle opportunità di scambio economico-commerciale dell’Unione Europea e dell’Italia con un importante partner transatlantico, permettendo così di realizzare le attese di crescita riposte nell’attuazione di tale significativo accordo".
Il vice ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, si troverà giovedì 31 ottobre all'ICE di New York a capo di una delegazione di alcune tra le principali associazioni di categoria aderenti a Confindustria. Il suo obiettivo è presentare le iniziative a favore delle imprese italiane, con particolare riguardo per quelle in raccordo con la Grande Distribuzione Organizzata americana.
Un'occasione che richiama un altro importante negoziato economico dall'alto potenziale, quello tra Unione Europea e Stati Uniti per la Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). In seguito al via libera ottenuto a metà giugno dagli Stati membri dell’UE e dal Congresso USA, le parti si sono già incontrate a Washington per il primo round. Tra gli analisti, c'è però chi preferisce mantenere una sospensione sull'ipotesi di una sorta di "nuova Nato" nel settore economico: la TTIP non è un muro protezionistico né un mero trattato di libero scambio fine a se stesso. Calenda, a New York, passerà attraverso temi come rimozione delle barriere non tariffarie ed apertura agli investimenti esteri. Tematiche che riguardano tutti i tipi di industria di un'Italia che, oggi più di ieri, ha bisogno sia dell'abbatimento dei costi che della riscoperta del consumatore finale.