È il fattore X anche nelle elezioni canadesi. Da Ottawa a Vancouver, lunedì 28 aprile oltre 40 milioni di persone sono chiamate a votare il nuovo primo ministro canadese e a fare la differenza è la posizione dei candidati sul presidente Donald Trump, che ha iniziato una guerra commerciale dai primi giorni dell’insediamento e ha minacciato di annettere il Paese agli Stati Uniti.
Le elezioni legislative, inizialmente previste per ottobre 2025, sono state anticipate dopo le dimissioni dell’ex primo ministro Justin Trudeau dello scorso gennaio. Da tempo, aveva perso l’appoggio delle forze politiche che lo sostenevano, il Parlamento era “paralizzato”, il deficit di bilancio del 2024 era più alto del previsto e l’entrata in scena di Trump aveva contribuito ad aumentare le tensioni. Al suo posto, è salito al potere Mark Carney in attesa di questo momento dove gli elettori confermeranno o meno il partito di maggioranza in Parlamento e di conseguenza un nuovo leader.
Gli elettori canadesi, infatti, sono chiamati a rinnovare i 343 seggi del Parlamento. Finora, i liberali di Carney (centro-sinistra) hanno avuto la maggioranza con 152 seggi, i conservatori di Pierre Poilievre (centro-destra) ne avevano 120, poi seguivano i deputati di Bloc Québécois (indipendentisti) con 33, quelli del Nuovo Partito Democratico (sinistra) con 24 e quelli del Partito Verde con 2.
I primi seggi a chiudere sono quelli di Terranova e Labrador alle 19 (ora newyorkese), gli ultimi invece quelli di British Columbia sulla costa Ovest alle 22. I più importanti, con 200 posti dei 343 da rinnovare in Parlamento, sono quelli di Ontario e Quebec, che cominceranno a contare i voti dalle 21:30. Sette milioni di persone – mai così tante prima d’ora – hanno già espresso la loro scelta nei giorni scorsi.
Già nella serata di lunedì si potrebbe quindi avere un vincitore.
All’inizio del 2025, il sostegno al Partito Liberale era crollato. Una posizione più decisa contro Trump e l’annuncio delle dimissioni di Trudeau hanno contribuito a riportare i liberali in testa ai sondaggi e sono ora i favoriti per queste elezioni. Carney rappresenta una buona opzione con un’esperienza ventennale nella finanza (per 13 anni in Goldman Sachs, ex direttore della Banca centrale canadese ed ex direttore di quella britannica). Il suo diretto concorrente Poilievre, leader dei conservatori, è sempre stato un politico da quando nel 2004, a soli 24 anni, è stato eletto deputato. Il suo motto era “Canada first”, poi cambiato in un neutro “Change” da quando i liberali lo hanno accusato di essere vicino a Trump per la somiglianza al suo “America first”. Entrambe le fazioni hanno basato le ultime cinque settimane di campagna elettorale proprio sulla forte opposizione al presidente USA.
Secondo gli ultimi dati pubblicati da CBS News il 27 aprile, i primi due partiti staccano gli altri di almeno 30 punti percentuali con i Nuovi Democratici di Jagmeet Singh al 8,1% e i Bloc Québécois di Yves-Francois Blanchet al 6%.
Intanto, il presidente Trump sembra non demordere. Fra i primi post della mattinata su Truth Social, il capo della Casa Bianca ha rilanciato: “In bocca al lupo al grande popolo del Canada – una formula utilizzata per annunciare i Grandi Elettori degli Stati dell’Unione americani –. Basta con linee tracciate artificialmente molti anni fa”.