Dopo il viaggio a Washington di Giorgia Meloni, la seconda tappa dell’esaltazione dei rapporti fra Roma e l’amministrazione di Donald Trump si svolge a Roma: neanche 24 ore dopo l’incontro alla Casa Bianca (completo di abbraccio con Elon Musk) la presidente del Consiglio ha ricevuto a palazzo Chigi il vicepresidente Usa JD Vance.
Nel cortile di Palazzo Chigi sono apparse la banda musicale, la bandiera e il reparto d’onore della Marina militare schierato. Dopo il colloquio con la premier, anche un pranzo alla presenza dei due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini (quest’ultimo, fervido ammiratore del presidente Usa).
La visita di Vance in effetti ha il suo fulcro nell’incontro in Vaticano di sabato mattina: il vicepresidente Usa, che è di culto cattolico, è accompagnato dalla moglie e dai figlioletti e vedrà il segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin, per poi partecipare alle celebrazioni legate alla Domenica di Pasqua – questo il programma annunciato al momento. Nel pomeriggio il vicepresidente è anche arrivato alla basilica di San Pietro per partecipare al rito della Passione del Venerdì Santo, per ricordare la morte e crocifissione di Cristo, presieduto – su delega del Papa – dal cardinale Claudio Gugerotti; accanto a lui la moglie Usha e i tre figli, i due più piccoli in braccio.
Ma dal punto di vista del governo Meloni, l’incontro con Vance cementa l’amicizia già segnalata a Washington da Trump per cui la presidente del Consiglio è “una grande persona” da cui tutti i leader europei possono imparare. Anzi, il “rapporto privilegiato” come ha tenuto a sottolineare. “Sono onorata di accogliere a palazzo Chigi il vicepresidente degli Stati uniti J.D. Vance che non vedo da un sacco di tempo…” ha detto sorridente, “come sapete abbiamo avuto un fantastico incontro ieri alla Casa Bianca e questa presenza è un’altra grande occasione per rafforzare la cooperazione bilaterale Italia-Usa”.
“Molti i temi che abbiamo trattato ieri, altri ne discuteremo oggi, ma sicuramente – ha aggiunto – Italia e Stati Uniti sono determinati a rafforzare la loro cooperazione. Noi crediamo che l’Italia possa essere un partner molto importante nell’Europa e nel Mediterraneo per gli Stati Uniti d’America e sicuramente c’è un rapporto privilegiato fra noi, di cui vado molto orgogliosa”.
La presidente del Consiglio ha anche postato su X un brevissimo video del suo incontro con Elon Musk. Nel video si vede Trump di spalle, mentre Meloni e il proprietario di Tesla, X e Starlink si salutano affettuosamente, scambiandosi un bacio sulle guance. “Contenta di rivedere a Washington il mio amico Elon Musk”, ha scritto su X la premier.
L’entusiasmo risuona anche nelle parole di Matteo Salvini dopo l’incontro con JD Vance a Roma. Qui la vicenda diventa interna al governo: un mese fa Salvini – ministro dei Trasporti e leader della Lega – telefonò personalmente a Vance, un colloquio di un quarto d’ora con cui sembrava intestarsi il ruolo di mediatore con Washington che aveva irritato non poco sia Meloni che l’altro vicepremier Antonio Tajani, il quale aveva seccamente osservato che “la politica estera la fanno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri”, cioè lui. Ora si sono riuniti tutti insieme appassionatamente, senza fughe in avanti almeno in apparenza. “Un onore e un piacere poter incontrare a Roma l’amico @vp, Vice Presidente degli Stati Uniti d’America” ha scritto Salvini su Facebook, accanto a una foto in cui appare solo con Vance.
“Il 2025 dovrà essere l’anno della PACE, con l’auspicio che il lavoro dell’amministrazione Trump possa fermare i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. Presto ci sarà una missione del Ministero dei Trasporti a Washington: su infrastrutture e trasporti ci sono molti dossier di interesse comune e le eccellenze italiane possono e devono essere protagoniste”. Insomma altri investimenti negli Stati Uniti. La guerra dei dazi, secondo palazzo Chigi, si supera con la collaborazione e non con le rappresaglie.